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1 Marzo 2025
11:00

Olio extravergine con olive italiane e con olive dell’Unione europea, tutte le differenze

Sebbene l'olio extravergine italiano sia tra i migliori al mondo, al supermercato capita di trovare oli di provenienza varia. Ecco quali sono le differenze e come orientarsi nella scelta.

A cura di Enrico Esente
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È uno dei prodotti che non può mai mancare sulle nostre tavole, l'olio extravergine d'oliva è un'eccellenza alimentare. Utilizzato in quasi tutte le ricette, è alla base della cucina italiana e molto spesso non è utilizzato solo come condimento. Acquistarne uno buono non è una cosa all'ordine del giorno, innanzitutto per l'aumento dei prezzi e poi perché sono diversi i parametri per cui si misura la reale qualità di questo prodotto. Temperatura di estrazione, acidità, colore, gusto, provenienza: sono tutte peculiarità a cui dobbiamo prestare attenzione quando acquistiamo un olio extravergine di oliva. Spesso al supermercato, leggendo l'etichetta, ti sei chiesto in cosa fossero diversi gli oli provenienti dall'Italia (con olive 100% italiane) e quelli provenienti dall'Unione europea? Oggi ti raccontiamo tutto sulle differenze fra questi due prodotti.

L'olio extravergine di oliva italiano è di qualità superiore

Tante volte ci siamo domandati come scegliere il miglior olio d'oliva da portare in tavola e, generalmente, la scelta ricade sempre su prezzo, marchio e sapore. Tutti abbiamo notato che un litro d'olio extravergine con olive italiane al supermercato può costare dagli 11 fino ai 15 euro. Di contro vediamo che lo stesso marchio di quell'olio, fatto con olive provenienti dall'Ue, costa di meno: perché? L'olio extravergine italiano è tra i migliori al mondo. Non esisterebbe Italia senza il nostro oro verde che caratterizza tantissime delle nostre ricette. Una delle differenze principali sta nel gusto: in quello su cui leggiamo l'etichetta "100% italiano", il sapore riflette le tradizioni e il clima delle regioni nostrane.

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L'olio extravergine italiano indica una composizione di oli di diverse cultivar (numerose varietà di ulivo) che provengono da alberi tutti italiani e miscelati per ottenere un particolare sapore. Un'altra delle differenze chiave sta proprio nel tipo di oliva utilizzato per la composizione del prodotto: genericamente gli oli monocultivar, con un solo tipo di oliva (ad esempio taggiasca), è più pregiato rispetto a quelli con una miscela di differenti tipi di olive. Ogni regione può avere il proprio olio dal sapore caratteristico che si differenzia da quegli altri. Le caratteristiche che lo classificano al primo posto tra gli oli migliori sono molteplici, vediamo per cosa si distingue l'olio 100% italiano:

  • Tracciabilità: la normativa italiana prevede una maggiore tracciabilità del prodotto, consentendo di risalire al frantoio e a volte anche all'oliveto di provenienza. Questo garantisce maggiore trasparenza e controllo sulla filiera produttiva. Nel nostro Paese c'è una maggiore tracciabilità del prodotto in quanto è soggetto a controlli più stringenti e normative specifiche che garantiscono la qualità e l'autenticità dell'olio.
  • Cultivar: l'Italia vanta oltre 500 cultivar di olive, ognuna con caratteristiche organolettiche uniche. Un olio 100% italiano può quindi offrire una gamma di sapori e profumi molto ampia, con note fruttate, erbacee, piccanti o amare a seconda della varietà di olive utilizzata.
  • Metodi di estrazione: in Italia, la tradizione olearia è molto radicata e si utilizzano spesso metodi di estrazione a freddo che preservano al meglio le proprietà organolettiche delle olive.Acidità: la normativa italiana prevede un limite massimo di acidità dello 0,8% per l'olio extravergine di oliva, inferiore a quello previsto dalla normativa europea (1%). Questo indica una maggiore qualità e freschezza del prodotto.
  • Panel test: l'olio extravergine di oliva 100% italiano viene sottoposto a un panel test, ovvero una valutazione sensoriale da parte di un gruppo di assaggiatori esperti. Questo garantisce che l'olio abbia le caratteristiche organolettiche tipiche di un extravergine, come fruttato, amaro e piccante.
  • Monocultivar: gli oli monocultivar, con un solo tipo di oliva (ad esempio taggiasca), è più pregiato rispetto a quelli con una miscela di differenti tipi di olive.

Minore tracciabilità  e più rischi per gli oli provenienti dall'Unione europea

Gli oli che invece provengono dai Paesi comunitari come Grecia, Spagna, Francia e Portogallo sono, al pari di quelli italiani, sempre miscele di diverse cultivar ma provenienti dai paesi Ue produttori di olio. In generale questo prodotto è da considerarsi tra i migliori al mondo in fatto di tracciabilità, ma c'è sempre chi riesce a comprometterlo.

Essendo le normative europee meno stringenti di quelle italiane per quanto riguarda la produzione di olio d'oliva, potrebbe influire sulla qualità del prodotto finale. Quando compri l'olio devi avere accortezza anche all'etichettatura: quella dell'olio europeo può essere meno dettagliata rispetto a quella italiana, rendendo più difficile per il consumatore risalire alla provenienza delle olive e al metodo di produzione.

Bisogna quindi fare attenzione alle bottiglie che vengono vendute a un prezzo molto basso: potrebbero contenere oli fatti con olive difettate e di qualità scadente trattate con tecniche proibite di raffinazione che "mascherano" l'odore e il sapore del prodotto finale.

In definitiva scegliere un olio 100% italiano significa privilegiare un prodotto di alta qualità, con una tracciabilità garantita e una maggiore varietà di sapori. L'olio europeo può essere una valida alternativa per chi cerca un prodotto a un prezzo più accessibile, ma è importante prestare attenzione all'etichettatura e alla provenienza delle olive per assicurarsi di acquistare un prodotto di buona qualità.

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Un italiano su tre non compra l'olio d'oliva per il rincaro del prezzo

L'olio extravergine d'oliva è un prodotto eccezionale che, se scelto bene, può essere ricco di benefici ottimi per la salute. Negli ultimi anni, però, c'è stato un vertiginoso aumento del prezzo. Secondo un sondaggio di Altroconsumo, il costo dell'olio è maggiorato dell'80% rispetto al 2021. Si è passato infatti dal poter acquistare un litro a cifre inferiori ai cinque euro fino ad arrivare ai nove euro a bottiglia. In un'indagine dell'Istituto Piepoli è emerso che un italiano su tre non compra più l'olio d'oliva per i costi proibitivi preferendogli l'olio di semi come scelta più economica.

La principale causa dell'aumento dei prezzi è dovuta alla produzione limitata a livello globale. Raccolti scarsi, difficoltà climatiche e siccità hanno colpito i principali paesi produttori di olio d'oliva. In Italia, nello specifico, si fa un consumo di questo prodotto più elevato rispetto alla sua produzione. Se l’olivo viene curato in un territorio che comporta non poche difficoltà di coltivazione, perché spesso sconnesso, scomodo da raggiungere o lavorare, poco pratico, questo influisce sul prezzo finale.

Difficile che per i prossimi mesi ci sia un adeguamento di prezzi, le cifre resteranno alte ma comunque, le stime della campagna olearia per quest'anno, vedono una buona ripresa della produzione globale. 

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Enrico Esente
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