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6 Gennaio 2024 13:00

Olio di semi spacciato per extravergine: ecco come riconoscere quello originale

Purtroppo per riconoscere un olio extravergine originale, a meno che non si è provetti degustatori, possiamo affidarci solo al prezzo. Soprattutto al supermercato non possiamo che scegliere bottiglie che costano più di 8,50 euro. Ci vorrebbero più controlli per salvaguardare i clienti.

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L'olio extravergine di oliva contraffatto sta dilagando a Roma. Un prodotto di infima qualità che si presenta agli inquirenti come una miscela di oli di semi scadenti mescolati con beta-carotene e clorofilla. Questi due elementi servono a mascherare il colore e a dare un minimo di sapore. Il costo di 3 euro al litro anziché 9 ha ingolosito tante, troppe persone. Numerosi ristoratori hanno acquistato questo prodotto consapevoli della sua adulterazione, mettendo a rischio la salute dei consumatori, specialmente dei turisti frequentatori dei ristoranti nel cuore della città.

La Procura di Roma ha aperto un'inchiesta sia per trovare i colpevoli sia per cercare di capire quanto quest'olio contraffatto sia penetrato in città. Al momento sono 50 i ristoranti coinvolti ma il numero potrebbe essere molto più alto. La situazione è molto grave. I carabinieri del Nas hanno effettuato controlli nel centro storico, identificando ristoranti vicino al Senato, alla Fontana di Trevi, a Testaccio, Trastevere, Fiumicino e ai Castelli Romani. Perfino la mensa del ministero dell'Istruzione è stata coinvolta nell'uso di extravergine contraffatto. Per non incorrere in questi problemi cerchiamo di capire come riconoscere un olio extravergine d'olia autentico consapevoli però che, purtroppo, l'indizio è solo uno. Servono dei controlli a monte per tutelare i clienti, non devono essere i cittadini comuni ad armarsi da soli.

Come riconoscere un olio extravergine d'oliva autentico

Nel caso della frode non parliamo neanche di olio d'oliva spacciato per extravergine, cosa altrettanto grave ma che almeno ha la "scusante" della medesima materia prima. Dalle indagini emerge un olio di semi di qualità bassissima, non tracciato, di provenienza ignota, conservato in recipienti non idonei. Il prodotto in questione non è quindi di scarsa qualità ma commestibile: è letteralmente pericoloso. Per questo motivo i pm hanno inserito i ristoratori nella lista degli indagati.

Per capire se un olio extravergine è autentico oppure no, quindi non entriamo neanche nel merito del giudizio qualitativo, l'unico vero sbarramento è quello del prezzo. È impossibile trovare un olio puro a meno di 8,50 euro. Se vediamo bottiglie a prezzi inferiori è senza dubbio una frode.

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Purtroppo le armi a disposizione dei clienti non sono molte. L’etichetta è poco significativa, praticamente sono tutte uguali: indicano la provenienza, la scadenza, l’acidità. Evitiamo le bottiglie di olio trasparenti perché portano a un deterioramento del prodotto ma al supermercato non se ne trovano tantissime. Laddove possibile preferiamo quelle protette da marchi Dop o Igp: non sono necessariamente sinonimo di qualità ma presuppongono un controllo maggiore.

Va detto comunque che la maggior parte delle frodi dell'olio non sono come quelle scoperte dalla Procura di Roma, sono molto più sofisticate: di solito le aziende mettono banalmente in commercio i cosiddetti "oli lampanti rettificati", ovvero gli oli che sarebbero dovuti essere extravergine ma che, a causa dei difetti, vengono declassati dai degustatori a causa dei parametri chimici e organolettici. Proprio per questo motivo il prezzo è tanto importante.

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