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18 Marzo 2025 16:00

Ochazuke, il riso arricchito con il tè verde che si serve (quasi sempre) a fine pasto

Un piatto che unisce due elementi fondamentali della pregiata cucina giapponese: il riso e il tè verde. Una combinazione che, nonostante sembri semplice, racchiude una vera esperienza gastronomica. Ti spieghiamo tutto sull'ochazuke.

A cura di Enrico Esente
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È una vera e propria icona nella cultura culinaria del Paese del Sol Levante: l'ochazuke. Se ti piace tanto la cucina asiatica e giapponese, ti consigliamo assolutamente di assaggiarlo: non è solo un piatto che si presta benissimo alle foto sui social, data la composizione finale molto elegante, ma è davvero una prelibatezza, dal sapore equilibrato e delicato. 

Che cos'è l'ochazuke

Quando parliamo di ochazuke ci riferiamo a nient'altro che a una ciotola di riso bianco cotto a vapore su cui è versato del tè verde caldo. Questi due sono gli ingredienti principali per la ricetta che poi può essere abbinata a diversi condimenti. Fondamentalmente è uno di quei piatti che siamo soliti chiamare "svuota frigo" e si può accostare con gli ingredienti più disparati. Dal salmone affumicato, passando per le verdure grigliate, carne, ikura (uova di salmone), ma anche sashimi, wasabi o umeboshi (prugna fermentata): insomma bisogna dare spazio all'immaginazione e a ciò che in quel preciso momento c'è nel frigorifero.

Ochazuke in giapponese significa letteralmente riso con tè e, sebbene sia un piatto considerato ottimo per la colazione, in patria in realtà va bene a tutti gli orari ed è considerato perfetto come spuntino prima di pranzo o cena. Solitamente nei ristoranti di alto livello, in Giappone questa pietanza si serve come penultima portata, prima del dessert perché è considerata perfetta per soddisfare l'ultimo languorino post cena.

Per la cultura culinaria nipponica è considerato un simbolo di comfort e semplicità ed è spesso consumato anche nelle famose cerimonie del tè perché, la bevanda che accompagna il piatto, ha una forte connessione con la cultura locale. Stando a quanto dicono gli chef nipponici, l'ochazuke rappresenta anche la filosofia dell'ikebana (l'arte della disposizione dei fiori) e del wabi-sabi (apprezzamento della bellezza nell'imperfezione).

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Quando il tè verde si trasforma in brodo

Si sceglie di utilizzare il tè verde poiché ha un sapore più delicato ed equilibrato. Utilizzare un tè dal sapore più deciso, come quello nero, andrebbe a scardinare l'armonia dei sapori del piatto anche in virtù di ulteriori condimenti da aggiungere. Del resto il tè è un ingrediente molto versatile che può essere utilizzato in tantissime ricette, a partire dai cocktail di tè fino ad arrivare ai dolci come i famosi mochi o le torte di matcha. Per l'ochazuka si utilizza il tè verde tradizionale che può essere di diversi tipi e qualità:

  • Sencha: un tè fresco al palato e dolce. Il suo sapore può ricordare quello di verdure come spinaci o bietole ed è più equilibrato rispetto ad altri tipi di tè giapponese.
  • Matcha: sebbene questa sia la varietà di tè verde più conosciuta in Occidente, non è molto utilizzata per l'ochazuke in quanto dona un aspetto più corposo e un sapore più intenso al piatto creando quindi contrasto con la leggerezza del riso.
  • Gyokuro: tè verde di altissima qualità, più dolce e aromatico con un sapore ricco e rotondo. Questo può donare ulteriore armonia al sapore del piatto se viene abbinato con il sashimi o con il pesce fresco in generale.
  • Genmaicha e Hojicha: il primo è un tè verde miscelato con riso tostato, il secondo è sempre tè verde ma tostato. Generalmente non sono alla primo posto delle scelte quando si decide di preparare un ochazuke, il loro sapore ricorda vagamente la frutta secca, mentre i primi citati hanno note più vegetali.

Insomma, questa pianta gioca un ruolo fondamentale per il piatto bilanciando e ammorbidendo tutti gli altri sapori, a prescindere dal condimento. La freschezza del tè si integra con il calore del riso creando un contrasto che stimola il palato senza appesantire lo stomaco.

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Il tè è un alimento che depura e rilassa proprio come suggerisce la filosofia giapponese che vede questo come una bevanda capace di armonizzare corpo e mente. Definito un comfort food, l'ochazuke non è molto popolare della nostre parti anche se, man mano, insieme a tutto il filone della cucina giapponese, sta iniziando a essere conosciuto.

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Quello che i piatti non dicono
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