Gli nzuddi sono dei dolcetti tipici siciliani originari di Catania. Si tratta di golosi biscottini guarniti con una mandorla al centro, confezionati tradizionalmente, insieme alle rame di Napoli, alle ossa di morto e ad altre specialità locali, il 2 novembre, giorno della commemorazione dei defunti.
Per portarli in tavola, ti basterà preparare un impasto veloce e profumato a base di uova, zucchero, farina di mandorle e di grano tenero, burro fuso, lievito istantaneo, scorzette di arancia candite, miele, cannella e marsala. Una volta modellati con le mani tanti dischetti dalla forma schiacciata, non ti rimarrà che guarnirli in superficie con una mandorla intera e cuocere poi tutto in forno statico a 180 °C per circa 20 minuti: il risultato saranno dei pasticcini morbidi e molto aromatici, da consumare a merenda o fine pasto insieme a un bicchierino di vino liquoroso.
Se desideri, puoi sostituire il marsala con il rum, puoi aggiungere dell'uvetta reidratata, del cedro candito o gocce di cioccolato fondente, oppure puoi utilizzare l'ammoniaca per dolci al posto del lievito in polvere.
Di questa ricetta esiste anche una versione messinese, venduta tutto l'anno nei forni e nelle pasticcerie del luogo, solitamente fatta in casa, come da tradizione, per la festa di Ognissanti, per la celebrazione dei defunti e per il 3 giugno, in occasione della festività della Madonna della Lettera, patrona della città.
Scopri come preparare gli nzuddi seguendo passo passo procedimento e consigli. Se ti è piaciuta questa ricetta, prova anche i nucatuli e la frutta martorana.
Raccogli l'uovo e lo zucchero in una ciotola 1.
Raccogli l'uovo e lo zucchero in una ciotola 1.
Sbatti gli ingredienti con una frusta 2.
Sbatti gli ingredienti con una frusta 2.
Versa il burro fuso tiepido 3.
Versa il burro fuso tiepido 3.
Unisci la farina di mandorle 4.
Unisci la farina di mandorle 4.
Profuma con la cannella e il marsala, quindi aggiungi anche il miele e le scorzette di arancia candite 5.
Profuma con la cannella e il marsala, quindi aggiungi anche il miele e le scorzette di arancia candite 5.
Amalgama con cura 6.
Amalgama con cura 6.
Termina con la farina, setacciata insieme al lievito 7.
Termina con la farina, setacciata insieme al lievito 7.
Incorpora le polveri con una spatola 8 fino a ottenere un composto omogeneo.
Incorpora le polveri con una spatola 8 fino a ottenere un composto omogeneo.
Preleva piccole porzioni d'impasto, forma delle palline e schiacciale con le mani in modo da ottenere tanti dischetti sottili; quindi, man mano che sono pronti, sistemali su una teglia rivestita con carta forno 9.
Preleva piccole porzioni d'impasto, forma delle palline e schiacciale con le mani in modo da ottenere tanti dischetti sottili; quindi, man mano che sono pronti, sistemali su una teglia rivestita con carta forno 9.
Inserisci al centro di ogni biscotto una mandorla 10, esercitando una leggera pressione con le dita, quindi metti in forno statico a 180 °C e lascia cuocere per 20 minuti.
Inserisci al centro di ogni biscotto una mandorla 10, esercitando una leggera pressione con le dita, quindi metti in forno statico a 180 °C e lascia cuocere per 20 minuti.
Trascorso il tempo, sforna i biscotti 11 e fai raffreddare completamente.
Trascorso il tempo, sforna i biscotti 11 e fai raffreddare completamente.
Disponi i biscotti su un piatto da portata 12, porta in tavola e servi.
Disponi i biscotti su un piatto da portata 12, porta in tavola e servi.
Gli nzuddii sembra derivino il nome dall'abbreviazione di Vincenzo, in dialetto vezzegiativo Vincinzeddu o Vincinzuddu. La ragione sta nel fatto che, secondo fonti accreditate, questi deliziosi frollini alle mandorle sarebbero nati proprio nel convento delle suore Vincenziane di Catania. Arrivati a Messina, probabilmente dopo un gesto caritatevole delle religiose a seguito del disastroso terremoto del 1908, nella città dello Stretto vengono confezionati in forma quadrata, anziché rotonda, e senza frutta secca in superficie.
Gli nzuddi si conservano a temperatura ambiente, dentro a una scatola di latta o sotto a una campana per dolci, per 4-5 giorni massimo.