Ristoratori e clienti dovranno nuovamente cambiare le proprie abitudini. Col nuovo Dpcm scatta il coprifuoco alle 22. Bar e ristoranti chiusi sia nelle aree rosse sia nelle zone arancioni. Resta consentito solo l'asporto e il delivery in tutta Italia fino alle 22. Nelle zone verdi ristoranti, bar, gelaterie, pizzerie possono restare aperti fino alle 18.
Nella notte è arrivato l'accordo sul nuovo Dpcm del premier Giuseppe Conte, quello che sancisce definitivamente la spaccatura dell'Italia in tre zone diverse a seconda dei contagi. Le nuove restrizioni sono arrivate dopo giorni di trattative tra il Parlamento, le Regioni e gli amministratori locali. Il nuovo provvedimento dispone un lockdown light nelle regioni inserite nella zona rossa.
Dal 6 novembre al 3 dicembre l’Italia sarà dunque divisa in tre aree: zone rosse (ad alto rischio), arancioni (intermedio) e verdi (più sicure). Ognuna avrà regole e divieti diversi: nelle prossime 24 ore si saprà in quale zona è stata collocata ogni Regione, in base all’indice Rt e altri 21 criteri "oggettivi", come spiegato da Conte.
L'unica cosa uguale per tutta Italia è il coprifuoco dalle 22 alle 5. In questa fascia oraria sono consentiti solo gli spostamenti motivati da esigenze lavorative o di salute, fermo restando che è "fortemente raccomandato" a tutti di stare a casa anche durante il giorno. Il Comitato Tecnico Scientifico ha spinto in questi giorni per un coprifuoco ancora più restrittivo, che partisse dalle 18.
A decidere quali regioni verranno collocate nelle diverse aree saranno dei livelli di rischio. Il più importante parametro è l‘indice di contagio ma ci sono 22 parametri complessivi, che monitorano lo stato delle strutture ospedaliere ad esempio, calcolati in ogni regione. Vediamo nel dettaglio cosa cambia tra le diverse zone d'Italia