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7 Marzo 2025
16:00

Non presentarsi al ristorante dopo una prenotazione, che cos’è la no show fee

È lecito "multare" un cliente che non si presenta al ristorante dopo aver prenotato? Vediamo quali sono i casi e cosa la legge dice in merito alla questione.

A cura di Enrico Esente
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Quante volte ti è capitato di prenotare un tavolo al ristorante e poi, per un imprevisto hai deciso di rinunciare alla tua prenotazione? Inoltre è giusto che un locale richieda una carta di credito a risarcimento? Vediamo cosa dice la legge in merito a questo e di conseguenza tutti i rischi in cui puoi incappare non presentandoti al ristorante dopo aver prenotato.

Cosa succede se non mi presento al ristorante

È conosciuto come no show e si traduce letteralmente con non presentarsi: accade quando, dopo aver prenotato un tavolo al ristorante, non ci vai più. Può succedere per disattenzione, dimenticanza o talvolta anche per un imprevisto che però capita a chiunque. Una negligenza che penalizza i ristoratori e il loro lavoro. I gestori dei ristoranti stanno cercando di correre ai ripari per tutelarsi, in qualche modo, da un problema sempre più frequente. Per dare un freno al no show e combattere le cattive abitudini, sempre più addetti al mondo della ristorazione, al momento della prenotazione, richiedono una carta di credito che serve come "garanzia". 

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Da qui nasce la cosiddetta no show fee, ovvero una tassa da pagare in caso di mancata presentazione all'orario concordato. Tutto ciò avviene se arriva una disdetta con preavviso minimo o addirittura nullo. La tendenza di chiedere un risarcimento per la mancata presenza è iniziata negli Stati Uniti, ma anche in Europa e in Italia sempre più ristoratori si stanno adeguando. Una imposizione, quella della tassa da pagare, che è stata spesso motivo di dibattito tra i ristoratori e i clienti che chiedono di essere solidali in caso di imprevisto eccezionale e motivato. 

Del resto è una cosa che è sempre esistita anche in altri ambiti, basta pensare agli hotel o alle compagnie aeree che, in caso di cancellazione con poco preavviso, richiedono sempre una "tassa" da pagare.

È prevista una penale?

In molti si chiedono se quindi abbia ragione il cliente, che considera il ristoratore poco indulgente, o quest'ultimo che considera maleducata l'azione dell'acquirente? In realtà nel nostro Paese non c'è una vera e propria legge specifica che vieti all'esercente di chiedere una carta di credito a garanzia di una prenotazione. Fondamentalmente il ristoratore può considerare la prenotazione come un accordo preliminare di compravendita, in cui il cliente si impegna ad acquistare un servizio e l'esercente a fornirlo nei modi e tempi concordati. In sostanza sia chi prenota che il gestore del ristorante dovrebbero comportarsi in buona fede, per tanto, solitamente c'è un tempo di tolleranza che arriva massimo a trenta minuti. Se non ci si presenta entro quell'orario, la prenotazione può considerarsi cancellata definitivamente. 

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Il risarcimento chiesto dal ristorante è quindi giuridicamente considerato lecito seppur la legge non si esprima in merito. Questo accorgimento rende le prenotazione online più facili da gestire dove, per riservare un tavolo, bisogna inserire i dati della carta di credito. In quel caso il ristoratore, potrebbe richiedere una pre-autorizzazione di addebito, il cui l'importo verrà prelevato solo se il cliente non si presenta entro l'orario concordato. La somma della penale prevista per il no show dovrà quindi essere pattuita al momento della prenotazione e non sproporzionata rispetto alla reale perdita di guadagno.

Non presentarsi al ristorante pertanto non costituisce reato, neppure se non era stato fatto nessun avviso di disdetta. A chiarirlo è il sito web laleggepertutti.it che sottolinea che "Non sono ravvisabili gli estremi del delitto di truffa, mancando gli artifizi e raggiri perpetrati dal cliente per indurre in errore il ristoratore e procurarsi un indebito profitto in suo danno". Per cui un cliente responsabile di no show non potrebbe essere denunciato o querelato in quanto, se così fosse, sarebbe una pratica penale quasi certamente destinata all'archiviazione. 

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Enrico Esente
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