La carenza di anidride carbonica colpisce anche l'industria brassicola italiana. Menabrea infatti opta per una sospensione temporanea della produzione di birra. Gli altri casi simili.
La crisi legata all'assenza (o carenza) di anidride carbonica colpisce anche uno dei grandi marchi brassicoli italiani. Menabrea, infatti, ha deciso di sospendere la produzione di birra nel suo stabilimento di Biella. Manca una delle materie prime principali per la sua realizzazione e, per questo, uno stop si è reso indispensabile.
Si tratta del primo caso italiano per quanto riguarda la filiera brassicola: nelle scorse settimane già alcune industrie tedesche avevano dovuto fare i conti con l'assenza di anidride carbonica, ora questa mancanza travalica anche le Alpi arrivando anche nel nostro Paese.
Recente, tra l'altro, un caso analogo ma legato all'industria dell'acqua: la San Pellegrino infatti la scorsa settimana ha deciso di fermare per pochi giorni lo stabilimento di Ruspino, dove viene imbottigliata la sua acqua. Bisogna invece tornare indietro fino a luglio per la decisione del gruppo che gestisce Sant'Anna di stoppare in via temporanea la produzione di acqua frizzante, di cui l'Italia è in generale uno dei primi consumatori a livello mondiale.
Se nelle ultime settimane all'interno dei supermercati avete notato carenza, o comunque minore disponibilità, di acqua frizzante il motivo è da ricondurre alla crisi della materia prima dovuta alla guerra in Ucraina. La causa si lega all’aumento dei costi energetici che sta mettendo a dura prova l’estrazione del gas e la sua produzione a livello industriale. Dopo lo stop dell'acqua, ora anche Menabrea deve fare i conti con questa carenza. Chissà se a breve altre aziende brassicole dovranno fronteggiare lo stesso problema.
Come detto già qualche settimana fa birrifici tedeschi (particolarmente dipendenti dalle forniture russe) avevano dovuto sospendere temporaneamente la produzione della loro birra per carenza di anidride carbonica.
Non solo in Germania, anche l'azienda produttrice danese Carlsberg aveva avvisato sul probabile stop della produzione nelle fabbriche in Polonia proprio a causa della mancanza di CO2.