L'accordo raggiunto sull'Unione Europea rappresenta una svolta importante per la gestione sostenibile delle risorse ittiche del Mar Baltico: più aringhe, meno salmoni, per buona pace degli all you can eat di sushi.
L'Unione Europea ha deciso di adottare misure più rigorose per proteggere i pesci del Mar Baltico. Un accordo storico è stato raggiunto sul nuovo regolamento per la pesca nel 2025, che prevede limiti più stringenti alle catture per alcune specie e, come riporta il Gambero Rosso, un aumento di pescato per altre, in base alle ultime valutazioni scientifiche. Saranno interessati dalla cosa le aringhe, i merluzzi, le platesse, gli spattri e soprattutto i salmoni per cui è prevista una riduzione di addirittura il 40% della pesca. Al momento non è ancora ufficiale ma è solo un vizio di forma: il testo sarà finalizzato solo dopo la traduzione in tutte le lingue.
L'obiettivo è chiaro: garantire la sopravvivenza a lungo termine delle specie ittiche e, di conseguenza, la sostenibilità del settore della pesca. Le nuove quote di pesca, basate sui pareri scientifici del Consiglio Internazionale per l'Esplorazione del Mare, mirano a contrastare gli effetti negativi della pesca eccessiva del passato e a promuovere il recupero degli stock in difficoltà.
Le nuove regole prevedono un aumento significativo delle quote di pesca per le aringhe del Baltico centrale, grazie all'aumento delle loro popolazioni (perché effettivamente non sono così comuni sulle tavole europee). Tuttavia, per altre specie la situazione è più complessa. Le quote di pesca per il salmone saranno ridotte in modo significativo, mentre per il merluzzo saranno mantenute solo le catture accidentali, al fine di consentire la ripresa degli stock.
Le decisioni prese dall'Unione Europea si inseriscono in un contesto più ampio: il piano di gestione pluriennale del Mar Baltico, adottato nel 2016 (e mai messo seriamente in pratica). Questo piano mira a ripristinare e mantenere gli stock ittici a livelli sostenibili, proteggere la biodiversità marina e ridurre l'impatto dell'attività di pesca sull'ambiente. Ma perché è importante proteggere proprio il Mar Baltico? Perché si tratta di uno dei mari più inquinati d'Europa. La pesca eccessiva, l'inquinamento e i cambiamenti climatici hanno messo a rischio la biodiversità marina e l'economia delle comunità costiere. Le nuove misure adottate dall'Unione Europea rappresentano un passo importante verso la tutela di questo prezioso ecosistema.