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19 Maggio 2020 15:00

Nessun tre Stelle Michelin riapre (per ora) in Fase 2

Di tutti gli 11 ristoranti tristellati in Italia il primo ad aprire sarà Enrico Bartolini a Milano, il 2 giugno. Per tutti gli altri tempi di attesa più lunghi: qualcuno ha già pensato a una data, qualcun altro no. Altri proseguiranno solo col delivery, almeno in fase iniziale, come Alajmo, Romito e i fratelli Cerea.

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Si parte con la Fase 2 dell’emergenza per il Covid-19. In quasi tutte le regioni italiane il 18 maggio è il giorno previsto per l’apertura di tutto il comparto ristorativo: tanta attenzione alla sicurezza, mascherine, distanze sociali da rispettare, ma si apre. I ristoranti e i bar hanno dovuto ripensare i propri spazi per seguire le regole ma non tutti hanno deciso di riaprire.

In Italia ci sono 11 tre Stelle Michelin e nessuno ha deciso di aprire. Qualcuno ha già una data, qualcuno nemmeno quella.

1. Dal Pescatore della famiglia Santini

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Non c’è una data di apertura per lo storico ristorante della famiglia Santini. Il ristorante in provincia di Mantova, a Canneto sull'Oglio, Runate, ha deciso di aspettare. La situazione in Lombardia è ancora tragica quindi la scelta dei tristellati lombardi di attendere può essere vista in quest’ottica. Ad ogni modo Nadia e Giovanni Santini tengono aperta la possibilità di prenotazione online a partire dal 21 Maggio.

2. Mudec di Enrico Bartolini

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Il primo tristellato di Milano dai tempi di Gualtiero Marchesi ha invece annunciato la riapertura, che però è prevista per la Festa della Repubblica, il 2 giugno. La mission di Bartolini dovrà necessariamente cambiare: la scelta del Mudec era centralizzata sull’internazionalizzazione di Milano, cosa che purtroppo ha subito una battuta d’arresto. Coraggiosa e da premiare la caparbietà dello chef che ha già scelto una data nonostante la situazione lombarda sia molto più pesante che altrove.

3. Piazza Duomo di Enrico Crippa

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Il messaggio del ristorante di Alba, in Piemonte, è datato al giorno dopo del lockdown: "Consapevoli di doverci assumere responsabilità verso i nostri clienti, fornitori e collaboratori chiuderemo dal 10 marzo fino a nuove disposizioni" si legge sul sito. In Piemonte la situazione è stata presa con grande prudenza: è una delle poche regioni che ha deciso di non riaprire il 18 maggio, quindi la decisione esula la volontà di Enrico Crippa: dovremo attendere ancora un po' per sapere se il gourmet di Alba riaprirà i battenti subito o attenderà ancora. In Piemonte, bar, ristoranti, trattorie, pizzerie, self-service, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie e delle altre attività di somministrazione alimenti potranno aprire il 23 maggio, nel rispetto del decreto firmato da Giuseppe Conte. Resterà da vedere se lo chef piemontese aprirà con i colleghi il 23 o meno.

4. Da Vittorio della famiglia Cerea

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Situazione diversa in casa Cerea: non c’è una data per la riapertura del ristorante a Brusaporto in provincia di Bergamo che quest’anno festeggia i 50 anni di attività. Durante l’emergenza per il Covid-19 la famiglia Cerea si è distinta con iniziative di solidarietà per gli sfortunati, creando una mensa da campo all'esterno dell'Ospedale di Bergamo, sia portando avanti istanze grazie all'enorme influenza della famiglia nel mondo della ristorazione, sia con delle raccolte fondi. Tra i primi tristellati a proporre un menu a domicilio e da asporto, per ora andranno avanti in questo modo.

5. Le Calandre di Massimiliano Alajmo

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Il più giovane tre Stelle Michelin della storia non riapre la sua casa madre a Rubano, in provincia di Padova. Dovrebbero aprire in questi giorni tutti gli altri punti del gruppo Alajmo che comunque sono stati molto attivi in queste settimane, grazie alla consegna a domicilio. Addirittura il menu pasquale firmato da Massimiliano Alajmo da poter ordinare comodamente a casa, ad un costo molto accessibile per il livello di ristorazione di cui stiamo parlando.

6. St.Hubertus di Norbert Niederklofer

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Il ristorante dell'hotel Rosa Alpina a San Cassiano in provincia di Bolzano ha deciso di non riaprire:  "Carissimi amici del ristorante St. Hubertus, speriamo stiate bene in questo tempo così difficile e che ci sta mettendo tutti a dura prova. Stiamo prendendo molto seriamente le nostre responsabilità nei vostri confronti e nei confronti dei nostri collaboratori, cercando di pianificare con grande attenzione e premura la nostra riapertura prevista a luglio 2020". Questo il messaggio che compare in apertura del sito, firmato dallo chef Niederklofer e da Hugo e Ursula Pizzinini.

7. Osteria Francescana di Massimo Bottura

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Uno che non sta facendo pesare la situazione. Bottura, come suo solito, affronta l’emergenza col sorriso e tutte le sere con Kitchen Quarantine allieta i suoi fan direttamente dalla cucina di casa. Ormai è un vero e proprio corso che spazia dalla pasta fresca al soufflè. All’Huffington Post annuncia che "torneremo quando ci sarà la sicurezza per riaprire, quando ci renderemo conto che ogni cosa è a posto. Prima di tutto voglio tutelare il mio team, la mia squadra è la mia famiglia e il mio futuro. Quando tutti saremo in sicurezza riapriremo e ricominceremo più forti di prima. Il settore dell’ospitalità è quello che ha subito perdite maggiori".

8. Enoteca Pinchiorri di Annie Féolde

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Non c’è una data certa per il tristellato di Firenze: "In linea con il decreto del governo e nell’interesse di tutti noi, per cercare di limitare il contagio e la trasmissione del COVID-19 siamo chiusi, aspettando nuove disposizioni ministeriali in merito alla riapertura". Su Firenze la situazione è paradossale: la Toscana aveva deciso di non riaprire; il governatore Rossi non voleva andare oltre l’asporto e aveva annunciato che una riapertura delle attività graduale e seguente a un’attenta valutazione dello stato dei contagi. Tutto è cambiato dopo la conferenza di Conte ma sono pochissimi, quasi nessuno, i ristoratori che hanno aperto i battenti visto il poco preavviso. Idem i bar, almeno quelli del centro città. Impensabile dunque una riapertura per un ristorante che ha fatto dell’alta classe la propria mission principale.

9. Uliassi di Mauro Uliassi

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Il tristellato di Senigallia ha parlato ai microfoni di Reporter Gourmet in merito alla riapertura: "Apriamo sabato 13 giugno per molte ragioni. Una di queste è che il ristorante è ancora un cantiere. Stavamo cambiando tutti i frigoriferi e stiamo finendo solo adesso. I lavori del Lab si sono arrestati il 10 marzo e al momento sono pronti solo due piatti".

10. Il Reale di Niko Romito

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Il ristorante di Castel di Sangro resta chiuso fino a data da destinarsi. Niko Romito ha portato la cucina tristellata nel mondo del delivery a Roma e, per il momento, non sembra intenzionato ad aprire la sua casa madre, almeno finché non ci saranno regole più permissive che possano rendere l’esperienza più piacevole.

11. La Pergola di Heinz Beck

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Discorso diverso per l’Hotel Rome Cavalieri, la sede che ospita il ristorante di Heinz Beck. Il cuoco tedesco apre a inizio luglio perché la hall dell’albergo è in ristrutturazione. A causa della pandemia i lavori si sono protratti oltre il previsto ed è ancora un cantiere aperto. Si legge dal sito che "avvisiamo i nostri gentili clienti che a causa delle restrizioni in vigore, il ristorante La Pergola ha temporaneamente sospeso le operazioni. Stiamo lavorando instancabilmente alla preparazione del ristorante per accogliervi nuovamente in un ambiente elegante e sicuro. Attualmente accettiamo prenotazioni dal 23 giugno in poi con apertura straordinaria durante il mese di agosto. Pubblicheremo ulteriori aggiornamenti non appena saranno disponibili e rimaniamo in attesa di darvi il benvenuto al più presto".

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