A Monaco di Baviera ha aperto un chiosco in una zona malfamata della città che vende solo bibite analcoliche (non solo birre). Grazie a questo lavoro il parco in cui sorge sta trovando nuova vita.
Nella città brassicola per eccellenza, quella che nell'immaginario collettivo associamo alle bionde, ovvero Monaco di Baviera, ha aperto un birrificio analcolico e lo ha fatto proprio in previsione dell'Oktoberfest. Questo biergarten analcolico si chiama Die Null, traducibile con "Lo zero", e serve ai clienti esclusivamente bevande analcoliche, quindi non solo birre. Ci sono succhi di frutta, cocktail e quant'altro. A pochi giorni dall'apertura l'esperimento sembra ben accolto dalla popolazione ed è una cosa molto positiva perché l'obiettivo degli imprenditori non è quello di intercettare una tendenza che premia sempre più le bevande a basso contenuto alcolico (non solo, almeno).
L'Oktoberfest è una celebrazione della birra tedesca che attira milioni di visitatori da tutto il mondo. È un evento gioioso e ricco di tradizioni ma l'eccessivo consumo di alcol può portare a situazioni spiacevoli e pericolose. I flussi turistici a Monaco di Baviera sono sempre maggiori e durante la festa sono insostenibili anche a causa della birra.
Il Die Null ha così aperto a pochi passi dalla stazione ferroviaria della Capitale bavarese, in un parco che ha una terribile nomea a causa degli eccessi dei turisti e dei cittadini locali che non sanno controllarsi. Gli imprenditori hanno pensato di intercettare la tendenza di mercato e di provare a riqualificare una zona malfamata che negli ultimi 30 anni si è vista distrutta dall'alcol. I colleghi di Abendzeitung Muenchen sono andati a controllare proprio come sta andando quest'attività e si sono detti piacevolmente sorpresi. Fino alle 16:00 la zona è piena di drogati e alcolizzati, poi arrivano i titolari del posto con i propri dipendenti, aprono i battenti, mettono musica rilassante, puliscono la propria zona di competenza e le persone "indesiderate" si dileguano in maniera naturale. Nessuno infastidisce l'altro. I colleghi del Die Null in zona, perlopiù caffetterie, si dicono felicissimi perché ora non sono più soli a combattere questa battaglia. Il posto è popolato soprattutto da giovanissimi che finalmente possono bere birra senza che gli venga chiesto il documento ma ci sono anche molte famiglie e persone anziane.
Il giornale tedesco dice che i problemi ci sono ancora e che si sentono distintamente gli spacciatori a pochi passi dal furgone della vendita di birra, non a caso parte dei dipendenti del Die Null è composta da agenti di sicurezza però c'è una spilla di fiducia nel futuro della zona data, semplicemente, da un'attività commerciale.