Dopo aver scritto la storia recente della gastronomia italiana, dalla cucina Carlo Cracco se ne va metaforicamente in cantina. Sulle colline emiliane prodotti un rosso e un bianco, in collaborazione con i ragazzi della Comunità di San Patrignano, chiamati a vinificare le uve della vendemmia di quest'anno.
Se ne era cominciato a parlare poco più di un anno fa, del nuovo progetto enoico di Carlo Cracco. Lo scorso ottobre, infatti, iniziò a circolare la notizia che il noto chef veneto, coadiuvato dalla moglie Rosa Fanti, avrebbe prodotto sulle colline emiliane il suo primo vino. La location scelta sono i terreni sulle colline di Sant’Arcangelo di Romagna, comune alle porte di Rimini e a pochi chilometri dal mare di cui è originaria la signora Cracco.
L’azienda agricola acquistata nell'estate del 2020 si chiama, non a caso, Vistamare e nel nuovo progetto sono stati recentemente coinvolti i ragazzi della vicina San Patrignano. Proprio all’interno della cantina della celebre comunità (che già produce vini e spumanti) saranno vinificate 10 mila bottiglie del rosso di Cracco, chiamato Colle Giove – Colli di Rimini Rosso Doc. “Abbiamo scelto di collaborare con San Patrignano perché è una realtà che conosciamo da tanti anni e che apprezziamo particolarmente“, hanno confessato lo chef e sua moglie.
Ai ragazzi coinvolti nel progetto di formazione della cantina sono state affidate le attività di controllo delle uve, vinificazione, affinamento e imbottigliamento finale. Il tutto viene supervisionato da Luca D’Attoma, da un anno e mezzo nuovo enologo di San Patrignano che segue un gruppo di 70 ragazzi nel loro percorso di formazione nel settore enologico.
Una sfida stimolante per i membri di San Patrignano, che all’interno della comunità realizzano anche formaggi e prodotti da forno, raccolta con la consapevolezza e l'entusiasmo di collaborare con uno degli chef più importanti e conosciuti d’Italia. “Essere scelti per un nuovo progetto commerciale – ha rivelato Roberto Bezzi, presidente della comunità agricola di SanPa – è un’incredibile carica di fiducia per la nostra cantina che metterà tutta se stessa per dar vita a vini di livello”.
L’azienda agricola di Carlo Cracco (dalla quale lo chef attinge per alcune materie prime che usa anche in cucina) si estende su 16 ettari di terreno, di cui 5 coltivati a vigna (3,5 solamente per le uve a bacca rossa), e da Vistamare usciranno un vino rosso e uno bianco. Il primo sarà un blend di uve Sangiovese con modeste aggiunte di Lambrusco, Cabernet Sauvignon e Trebbiano; mentre il secondo sarà composto dalla combinazione di quattro vitigni: Pagadebit, Albana di Romagna, Rebola e Trebbiano della fiamma. Nel prossimo ottobre saranno messe in commercio le bottiglie della vendemmia 2020. L’attesa per degustare il nuovo vino di Carlo Cracco, insomma, sta per finire.