Negli Stati Uniti c’è un supermercato che vende solo cibo scaduto per due nobili ragioni

Un supermercato, o meglio una catena di punti vendita, in cui si vende solamente cibo scaduto. Sembra una provocazione, e forse un po' in realtà lo è pure, ma è allo stesso tempo un metodo per sensibilizzare le persone circa l'importanza di non gettare nella pattumiera alimenti ancora buoni ma che, allo stesso momento, hanno da poco superato la data di scadenza. Della questione ne avevamo già parlato in altri approfondimenti, in Gran Bretagna da qualche mese hanno eliminato la scadenza da alcuni prodotti, negli Stati Uniti invece (da vari anni in realtà) hanno deciso di andare oltre. Aprire dei punti vendita in cui tutto il cibo è, di fatto, scaduto. Ovviamente sicuro da un punto di vista sanitario, perfettamente commestibile e pronto al consumo.

Cibo scaduto ma ancora buono: l'idea del supermercato Usa

Una soluzione, di fatto, per due problemi: rendere il cibo ancor più accessibile per le persone e le famiglie in difficoltà economica, dato il prezzo contenuto a cui viene proposto al pubblico, e contrastare anche uno spreco alimentare galoppante che negli Stati Uniti ha raggiunto livelli davvero seri. Pare infatti come nel Paese a stelle e strisce venga gettato via circa il 40% del cibo, uno spreco che in termini prettamente monetari ammonta a 165 miliardi di dollari, poco più di 150 miliardi di euro al cambio attuale. Anche nell'Unione Europea, comunque, non ce la passiamo meglio.

La catena di supermercati, nome The Daily Table, ha attivi da qualche anno vari punti vendita e il progetto sembra funzionare: proporre alimenti nutrienti e non pericolosi per la salute umana a un prezzo calmierato. Per lo più le vendite si concentrano su frutta e verdura, così come piatti pronti che da pochi giorni hanno superato la data di scadenza. "Daily Table offre alla nostra comunità cibo sano e nutriente a a un prezzo ridotto rispetto a quelli normali – si legge nel sito della catena – in modo che i nostri clienti possano fare buone scelte alimentari basate sulla salute, non in base al prezzo".