Da quello del Parmigiano Reggiano a quello del Prosciutto di Parma, da quello dei confetti di Sulmona fino ad arrivare a quello del vino, sono davvero tantissimi i musei italiani dedicati alle eccellenze del territorio, che ne raccontano e testimoniano storia, cultura e tradizioni. Ecco una selezione di quelli davvero da non perdere.
Il cibo come veicolo fondamentale per far conoscere e diffondere la cultura di una nazione e i valori su cui si fonda una comunità intera. Soprattutto quando la nazione in questione è l'Italia, "culla del buon mangiare" e fucina di eccellenze, specialità e rarità enogastronomiche sparse in tutto il territorio; un patrimonio talmente radicato, profondo, articolato e variegato che ha lasciato tracce indelebili nel corso di tutta la sua storia e che oggi, ancora più di ieri, merita di essere celebrato e valorizzato con percorsi ed esibizioni concepiti ad hoc. Per consentire a tutti, anche alle future generazioni, di non perdere quel legame strettissimo e prezioso con le proprie origini e radici.
Per tutte queste ragioni sono nati negli anni i musei dedicati al cibo: se da una parte rappresentano una nuova modalità di approccio al turismo enogastronomico, dall'altra è possibile scoprire curiosità e tecniche di produzione che consentono di entrare in contatto diretto con un prodotto e il suo processo di creazione. Vediamo insieme alcune delle più importanti esposizioni dedicate alle eccellenze del nostro territorio.
Città ricchissima di storia e culla dell'arte medievale e rinascimentale, Parma è anche e soprattutto la Capitale del Gusto, al punto che è stata insignita dall'Unesco del titolo di "Città creativa della gastronomia". Le eccellenze del suo territorio – Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma, Salame Felino, Conserve di Pomodoro, Pasta e Vino dei Colli – trovano qui un luogo privilegiato di racconto e valorizzazione. Dal museo dedicato al Parmigiano Reggiano, che ha sede all'interno di uno storico caseificio situato nella zona di Soragna, fino a quello del Prosciutto, che sorge a Langhirano, nell’ex Foro Boario, in una zona fortemente caratterizzata dalla lavorazione delle carni suine e dalla stagionatura; fino ad arrivare a quello del Pomodoro (al cui interno troviamo anche uno spazio dedicato alla Pasta) ospitato a Giarola, nel comune di Collecchio, all’interno di una monumentale corte benedettina del XIII secolo, da sempre deputata alla produzione agricola, all’allevamento del bestiame e, in tempi più recenti, alla trasformazione industriale del pomodoro. Un percorso che attraversa l'intero territorio parmense e che, grazie a documentazioni fotografiche e testuali, esposizioni e degustazioni, ci regalano un'esperienza sensoriale e immersiva assolutamente unica e indimenticabile.
Musei del Cibo della provincia di Parma
Piazzale della Pace, 1 – Parma
www.museidelcibo.it
A pochi chilometri dal centro di Perugia, sorge la Casa del Cioccolato della Perugina, un viaggio estremamente interessante alla scoperta dell'amatissimo "cibo degli dei". Il percorso ha inizio dal Museo storico, con un breve video introduttivo, e prosegue nella Galleria museale: qui è possibile trovare una sezione interamente dedicata al mondo del cacao, alla sua storia e alle antiche tecniche di lavorazione. Attraverso immagini, filmati, confezioni e curiosità, viene raccontato più di un secolo di arte cioccolatiera italiana e, al termine, dopo tutta questa "fatica", è prevista anche una golosissima degustazione.
Casa del Cioccolato Perugina
Viale S. Sisto, 207/C – Perugia
www.perugina.com
Questo museo, situato nella città di Rossano, in provincia di Cosenza, nasce nel 2001 per raccontare la storia della liquirizia e quella della famiglia Amarelli che, nel 1731, fondarono un impianto proto-industriale, detto "concio", grazie al quale, attraverso l'estrazione del succo dalle radici della liquirizia, furono realizzate le prime irresistibili e seducenti caramelline nere. Una vera gioia per adulti e bambini. Ospitato all'interno dell'antico palazzo quattrocentesco in cui ha sede l'azienda, il museo della Liquirizia ha ottenuto anche il “Premio Guggenheim Impresa & Cultura”. Qui, attraverso incisioni, antichi manoscritti e foto d'epoca, vengono raccontate e documentate tutte le fasi di lavorazione e commercializzazione di questa radice. Con tanto di degustazione finale tra le numerose varietà: radici, caramelle gommose e anche l'eccezionale liquore.
Museo della liquirizia "Giorgio Amarelli"
Strada statale 106, Contrada Amarelli – Rossano (Cs)
www.museodellaliquirizia.it
Dove poteva sorgere il museo dei confetti se non a Sulmona, la cittadina abruzzese celebre in tutto il mondo per la produzione di questa specialità dolciaria? Ovviamente da nessun'altra parte. Fondato nel 1988 e riconosciuto monumento nazionale dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali nel 1992, il museo è ospitato all'interno della fabbrica di confetti Mario Pelino, una delle più antiche e prestigiose della città. Qui, attraverso alcuni rari cimeli storici, antichi macchinari, ricostruzioni, collezioni, documenti e riconoscimenti vari, viene illustrata e raccontata la storia della produzione confettiera cittadina.
Museo dei confetti Pelino
Via Stazione Introdacqua, 55 – Sulmona (Aq)
www.confettimariopelino.com
Inaugurato nel 1992, il museo dell'olivo si trova a Imperia, la patria dell'olio ligure, nella sede storica dell'azienda Fratelli Carli. 18 sezioni che ripercorrono i seimila anni di storia dell'olivo, la pianta che per secoli ha rappresentato la principale risorsa dell'economia locale, in cui sono esposti documenti, reperti archeologici, attrezzi antichi e utensili conservati negli anni dalla famiglia Carli. Particolarmente suggestiva la ricostruzione di un frantoio a trazione animale e la stiva di una nave romana con il suo carico di anfore olearie. Nel 1993 ha vinto il premio europeo come "Museo dell'Anno".
Museo dell’Olivo Carlo Carli
Via Garessio, 13 – Imperia
www.museodellolivo.com
Tra i più innovativi e importanti al mondo, il WiMu è il museo del vino che nasce nel settembre del 2010 a Barolo, nelle langhe piemontesi, e ha sede in un affascinante castello dalla storia millenaria. Frutto dell'estro creativo di François Confino, il percorso museale propone un viaggio interattivo ed emozionale nel mondo del vino, raccontato anche attraverso la sua dimensione sociale. Quindi non solo prodotto ma anche produttore di cultura, capace di accompagnare e anche influenzare l'evoluzione e la storia di intere civiltà.
WiMu
Piazza Falletti – Barolo (Cn)
www.wimubarolo.it
Due sono le sedi museali veneziane: la prima si trova nel cuore della città di Bassano del Grappa, la seconda si trova invece a Schiavon, sempre in provincia di Venezia, annessa alla distilleria artigianale. Frutto di una lunga e appassionata ricerca da parte della famiglia Poli, il museo di Bassano del Grappa, aperto 25 anni fa, si compone di cinque suggestive sale in cui, grazie alle ricostruzioni di apparecchi distillatori e all'esposizione di documenti, si ripercorrono le origini e l'evoluzione dell'arte della distillazione italiana; attraverso illustrazioni, alambicchi e strumenti per la produzione della grappa si scoprono le sue origini, le caratteristiche della materia prima e i diversi metodi di distillazione. Tra i pezzi forti della collezione, l’alambicco mobile: risalente ai primi del Novecento, si tratta dello strumento con cui si distillava la vinaccia nei campi prima della Rivoluzione Industriale.
Poli – Museo della Grappa
Via Gamba 6 (Ponte Vecchio) – Bassano del Grappa (Vi)
www.grappa.com
A Binasco, alle porte di Milano, sorge il museo della macchina per caffè, un vero e proprio inno alla bevanda simbolo del made in Italy: il caffè espresso da bar. Ideato dal Gruppo Cimbali, per celebrare i suoi cento anni di attività, è stato inaugurato nell'ottobre del 2012; si tratta di uno spazio espositivo dedicato alla storia, alla tecnologia e ai profondi cambiamenti che questa macchina ha avuto dalla fine del XIX secolo fino ai nostri giorni.
MuMac
Via P. Neruda, 2 – Binasco (Mi)
www.mumac.it
Un museo fortemente voluto dalla famiglia Spigaroli, che ha deciso di dedicare uno spazio a questa eccellenza locale all'interno della sua Antica Corte Pallavicina, a Polesine Parmense: qui, dove accoglienza e alta gastronomia sono di casa, l'esposizione consente di approfondire, tra libri, illustrazioni, cartoline e francobolli, l'importanza storica e culturale del maiale, in particolare di quello nero tipico della zona del Parmense. Si passa alla storia della famiglia Spigaroli, a quella dei Masalén, i norcini che custodivano e tramandavano il sapere legato alla macellazione di questo animale e alla conservazione delle sue carni, e infine a quella del Culatello, alle sue tecniche produttive e al rituale dell'assaggio. Imperdibile la galleria dei culatelli che stagionano nell’umidità e nella penombra: da qui si procede fino alla sala dell’Osteria, dove la degustazione conclude il suggestivo percorso.
Antica Corte Pallavicina
Strada Palazzo due Torri, 3 – Polesine Parmense (Pr)
www.anticacortepallavicinarelais.it
Inaugurato nel settembre 2012, Il Gelato Museum Carpigiani è considerato il primo museo del gelato al mondo. Costruito all'interno della sede Carpigiani, in provincia di Bologna, è uno spazio museale, di ben mille metri quadrati, dedicato alla storia, alla cultura e alla tecnologia del gelato artigianale. Al suo interno trovano spazio 20 macchine originali, postazioni multimediali, 10.000 fotografie e documenti storici, preziosi strumenti, accessori d’epoca e videointerviste inedite. Si organizzano anche laboratori didattici per i più piccoli, visite guidate con degustazione finale ed eventi speciali dedicati agli amanti di questa irresistibile e fresca delizia al cucchiaio.
Gelato Museum Carpigiani
Via Emilia, 45 – Anzola Emilia (Bo)
www.gelatomuseum.com