Il consorzio di Tutela della mozzarella di bufala campana DOP, insieme alle forze dell'ordine e all'Ispettorato ministeriale, ha messo in campo una task force per controllare il commercio online delle mozzarelle: 45% di controlli in più rispetto al 2018, oltre 1200 casi scoperti di mozzarelle di bufala "fake".
Il Consorzio di tutela della Mozzarella di bufala campana DOP è scesa in campo contro i truffatori e ha scoperto un giro di affari enorme sulle vendite online delle false mozzarelle. È proprio il caso di chiamarle "bufale".
Una vera e propria task force voluta dal consorzio per scoprire e denunciare le frodi sul web, che ha portato alla luce numerose truffe online. Fitto il rapporto con le forze dell’ordine e con l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione delle frodi dei prodotti agroalimentari del ministero delle Politiche agricole, l’Icqrf.
I controlli contro le mozzarelle fake da parte del consorzio hanno portato a 1218 indirizzi nel solo 2019 facendo registrare un incremento dei controlli del 45% rispetto al 2018. Le piattaforme più utilizzate sono le più famose: Amazon, Ebay, Alibaba nel mondo degli eShop, oppure Facebook e Instagram nel mondo dei social network.
I casi più comuni riguardano proprio la dicitura “Mozzarella di Bufala Campana” in cui si è riscontrato un prodotto contraffatto nel marchio e nel latticino, oppure la sola imitazione delle mozzarelle.
Il 61% delle operazioni congiunte tra il consorzio, l’Icqrd e la polizia sono partite proprio dal monitoraggio del web. Pier Maria Saccani, direttore del Consorzio, spiega attraverso il sito ufficiale che “La diffusione del web ha avuto il grande merito di favorire la conoscenza dei prodotti Dop, contribuendo a incrementare la cultura dell’agroalimentare di qualità, ma dall’altro lato si sta rivelando un terreno minato sul fronte delle frodi. Per questo, il Consorzio ha moltiplicato i controlli proprio su Internet e sui social. La nostra attività di vigilanza è innanzitutto una garanzia per i consumatori”. Il presidente Domenico Raimondo aggiunge che “Nel nuovo anno aumenteremo gli investimenti nel settore della vigilanza, strada decisiva per scovare imitazioni, evocazioni e usurpazioni del nostro prodotto e tutelare anche i nostri soci, che corrono il rischio di vedersi sottrarre quote di mercato dai tanti falsi in giro per il mondo”.