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2 Gennaio 2020 11:21

Morto Vittorio Fusari, il cuoco gentile: la storia e la carriera dello chef bresciano

Ci lascia a soli 66 anni uno dei cuochi più importanti degli anni '90 in Italia. Vittorio Fusari, lombardo di Brescia, ha portato l'alta cucina alla gente comune sia con Le Maschere che con Il Volto, i ristoranti in cui ha ottenuto la Stella Michelin (1992 e 1998). Oggi era a capo di tre locali, è deceduto per un infarto.

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L'addio allo chef Vittorio Fusari

"Non vi ho lasciati, avete in eredità le mie ricette che raccontano le mie idee. Copiatele e fatele vivere costruendo attraverso il cibo un mondo migliore". Il 2020 comincia con una tragedia nel mondo della cucina: quelle che avete appena letto sono le parole di Vittorio Fusari, che ci ha lasciato ad appena 66 anni . Lo chef era ricoverato da circa un mese all’ospedale Mellino Mellini di Chiari per un infarto, ma in fase di dimissioni è stato colto da un altro malore. Circolata nella mattinata di ieri la fake news sulla sua morte, è poi effettivamente accaduto quanto si temeva intorno alle ore 19:00. L’ultimo messaggio il 16 dicembre sui social: "Cari amici del web, state tranquilli, mi sto rinnovando per l'anno nuovo! Ogni intoppo è una nuova opportunità! Vi terrò aggiornati, intanto vi saluto con il sorriso!”, purtroppo quel sorriso non lo rivedremo più.

Vittorio Fusari, la storia del Cuoco Gentile

Soprannominato “Il cuoco gentile” per il suo modo di fare, comincia a Il Volto nella sua Brescia prima di trasferirsi a Milano, città in cui Fusari è stato allievo di Gualtiero Marchesi. Tornato nella Leonessa d’Italia ottiene la sua prima Stella Michelin con il suo Le maschere, uno dei “Magnifici venti ristoranti” degli anni ‘90 per la redazione di Repubblica.

Mano elegante e capacità unica di coniugare la tradizione lombarda, con l’alta cucina super tecnologica che andava ad affacciarsi negli anni ‘90. A lui dobbiamo alcuni piatti iconici come la Crema di castagne con praline di foie gras e verza o la Sfogliatina di patate e caviale.

Lascia il locale nel 1995 e torna a Il Volto, che trasfigurerà da osteria a locale di alta classe, tanto che dopo 3 anni otterrà la Stella Michelin. Quando si parla di ristorante d'alta cucina a Il Volto bisogna contestualizzare: lo è stato per i prodotti usati, la mano di Vittorio Fusari e la creatività dei piatti; ma, in una maniera quasi incredibile, il ristorante ha mantenuto l’aria da ottima trattoria di paese. Il Volto restava il posto in cui poter mangiare la trippa e bere un bicchiere di vino in compagnia degli amici.

La storia d’amore con la trattoria finisce il 31 dicembre del 2007, con l’arrivo dei nuovi soci. Troppo diverse le loro visioni da quelle di Fusari che lascia ed apre La Dispensa Pani e Vini, sulla strada che da Rovato porta a Iseo. Arredamento moderno e ricercato ma anima da osteria. Nel 2015 aveva preso la guida della cucina del Pont de ferr, l'osteria milanese sui Navigli, per un ritorno nel capoluogo a distanza di 31 anni. Nel 2017 si era infine spostato a Bergamo, a Il Balzer, per stare più vicino a sua moglie e suo figlio.

Vittorio Fusari è stato un cuoco nobile, che ha tramandato “la sapienza millenaria della gastronomia italiana” a tanti giovani, come amava ricordare. Tra i primi a giungere al capezzale il suo amico e compaesano Iginio Massari: “I miei pensieri corrono ai momenti di felicità condivisa. Ciao amico Vittorio” ha scritto su Instagram il maestro pasticciere.

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Quello che i piatti non dicono
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