Luoghi informali e conviviali, dove chiacchierare bevendo un buon calice di vino e - sopratutto - assaggiare un menu sfizioso e curato nei minimi dettagli: sono i bistrot, figli di una ristorazione di livello al giusto prezzo, basata su qualità e stagionalità della materia prima. Sono tanti gli chef (stellati e non) ad aver adottato il format bistrot, che funziona e convince. Volete qualche esempio? Di seguito ne trovate ben 10 e sono tutti da provare.
Come spesso accade con parole troppo blasonate e modaiole, anche il termine bistrot è andato incontro a un'inevitabile perdita di contenuti, nella forma e nella sostanza. Un locale piccolo e raccolto, qualche luce soffusa e il gioco è fatto. Ma siamo sicuri sia davvero così semplice definirsi bistrot? Ovviamente no.
Il concetto di bistrot nasce a Parigi nel 1800 per indicare la tipica osteria che, con il tempo, assunse anche le sembianze del caffè letterario in cui sorseggiare un calice o ordinare un buon piatto a prezzi più competitivi rispetto a un ristorante vero e proprio. Da qui l'evoluzione naturale e molto più recente della bistronomia, il movimento nato dall'attività di grandi cuochi all'avanguardia come Rafa Peña e Inaki Aizpitarte, i quali – unendo i due concetti di bistrot e gastronomia – hanno dimostrato (il primo al Gresca di Barcellona, il secondo nel parigino Le Chateubriand) come si possa davvero mangiare bene spendendo il giusto, pur mantenendo standard ad altissimi livelli qualitativi.
E così anche in Italia sono sempre di più gli chef che intraprendono la via dell'economicamente sostenibile, dove dar prova del proprio talento in modo diretto, senza fronzoli e conti stellati. Curiosi di saperne di più? Leggete le prossime righe e segnate in agenda questi 10 bistrot da provare il prima possibile.
Non ammettere che Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Iudice non abbiano rivoluzionato lo scenario gastronomico della Capitale sarebbe mentire di fronte all'evidenza. Nel centro del centro della città, in via della Stelletta 4, i due chef titolari e la giovanissima brigata danno spettacolo con piatti brillanti che cambiano ogni due mesi, in cui gusto e materia prima giocano in attacco tra ricerca e territorio, tradizione e artigianalità.
Via della Stelletta 4, Roma
Tel. 06 68 13 63 10
retro-bottega.com
L'essenza di una cucina gourmet ma meravigliosamente accessibile, lontana dall'impostazione e l'ingessamento eccessivo di un ristorante stellato (nonostante la stella Michelin confermata anno dopo anno). Bistrot 64 è questo e molto altro: è la mano raffinata dello chef giapponese Kotaro Noda, è un locale intimo che non intimorisce, è un servizio curato e colloquiale. Ricette e ingredienti parlano spesso un inconfondibile dialetto romano (immancabili i primi della tradizione quali carbonara, gricia e cacio e pepe) ma non mancano piatti di grande tecnica e dalla contaminazione internazionale come l'ormai leggendario Spaghetto di patate burro e alici.
Via G. Calderini 62/64, Roma
Tel. 06 32 35 531
bistrot64.it
Un cambio chef – che corrisponde a un sostanziale cambio di rotta e filosofia – ha caratterizzato l'ultimo anno di Marzapane, grazioso bistrot dagli spazi informali e l'arredo moderno. Proprio come ai suoi esordi, Marzapane riprende la strada della tradizione, della memoria, degli ingredienti selezionati e provenienti da piccoli produttori sviluppandoli in una cucina semplice solo all'apparenza, piena di gusto e ricca di sostanza. Piatto top: il risotto acido (Carnaroli naturale, aceto di peperone dolce e peperone crusco).
Via Velletri 39, Roma
Tel. 06 6478 1692
marzapaneroma.com
A Verona è casa, a Milano è locanda: stiamo parlando del pluristellato Giancarlo Perbellini (2 stelle Michelin con il suo Casa Perbellini nella città di Romeo e Giulietta) che a Brera, nel cuore del capoluogo lombardo, ha aperto uno spin-off meneghino chiamato, appunto, Locanda Perbellini. L'Executive Antonio Cacciapaglia omaggia la cucina locale a suon di risotto mantecato allo zafferano e cotoletta alla milanese alla farina di fagioli, pane croccante e maionese di pomodoro confit. I prezzi? Tutti sotto i 20 euro.
Via della Moscova 25, Milano
Tel. 02 3663 1450
locandaperbellini.it
Bis di stelle per entrambi i bistrot – uno a Novara, l’altro a Torino – che portano la firma del giudice di Masterchef più amato d’Italia nonché chef e patron di Villa Crespi, incantevole relais di lusso sul lago d’Orta (Piemonte) che vanta 2 Stelle sulla Rossa guida delle guide. Eleganza, cura dei dettagli e ricordo della tradizione: le proposte dei Cannavacciuolo Bistrot sono lo specchio culinario di questo grande chef partenopeo (ma piemontese d’adozione), capace di fondere all’unisono i profumi del Sud Italia con i sapori del Nord. Chapeaux.
Via Umberto Cosmo 6, Torino;
tel. 011 83 99 893;
Piazza Martiri della Libertà 1, Novara
tel. 0321 61 21 09
cannavacciuolobistrot.it
Un’idea che nasce dal felice incontro tra la cultura della gastronomia italiana e il design d’avanguardia. Il risultato è uno spazio guidato dalle personalità di Stefania Moroni, Alessandro Negrini e Fabio Pisani, proprietari del Luogo di Aimo e Nadia (storico ristorante gourmet da sempre orgoglio della buona ristorazione del Belpaese) e di Rossana Orlandi (nota gallerista) che, esprimendosi in maniera complementare, danno vita a un bistrot innovativo unendo il fascino del design d’interni, realizzato in collaborazione con Etro, ai piaceri del gusto e della convivialità.
Via Matteo Bandello 14, Milano
Tel. 02 48026205
bistroaimoenadia.it
In via Victor Hugo, in quello che fino a un paio di anni fa ospitava l’ex ristorante 2 stelle del fascinoso Carlo Cracco (poi spostatosi – non senza rumors e pettegolezzi – in Galleria Vittorio Emanuele) ora c’è il terzo locale del celebre chef televisivo; forte dell’esperienza di Carlo e Camilla in Segheria, lo chef replica nei pressi del Duomo con una cucina easy-gourmet proposta da mattina a sera. Ottimo per un pranzo veloce o una colazione di lavoro, così come all’ora dell’aperitivo o per una cena che diverte stimolando appetito e fantasia.
Via Victor Hugo 4, Milano
Tel. 02 494 8921
carloecamillainduomo.it
In principio fu lui, Claudio Sadler, il primo a intuire la forza e le potenzialità di una ristorazione informale che andasse ad affiancare quella stellata già esistente. Dal lontano 2008, lo chef firma l’offerta di questa trattoria moderna in perfetto stile Sadler, con un servizio rapido e di qualità, materie prime freschissime e accostamenti originali.
Via Ascanio Sforza 77, Milano
Tel. 02 8950 3222
chicnquick.it
Gli Spazio di Niko Romito a Roma e a Milano (ma anche il primo nato nella piccola ma pittoresca Rivisondoli) sono il prêt-à-porter della visione 3 stelle Michelin dello chef abruzzese, re della semplicità, della pulizia e dei sapori nitidi. Le location sono spettacolari – quella a Milano dà proprio sul Duomo mentre a Roma ci si rilassa in un bar all'italiana dall'impostazione contemporanea – così come la cucina, incentrata sulla costante ricerca dell'ingrediente e dell'equilibrio perfetto.
Galleria Vittorio Emanuele II c/o Mercato del Duomo, Milano
Tel. 02 87 84 00
Piazza Giuseppe Verdi 9, Roma
Tel. 06 87 56 50 08
nikoromito.com
Finiamo la rassegna con una perla che ha fatto molto parlare di sé. Il motivo? Uno chef valdostano che sceglie la Sardegna (e Olbia per la precisione) rinunciando – udite udite – alla Stella Michelin ricevuta all'Hotel Mont Blanc di La Salle. Massimiliano Villani si è affidato a cuore e pancia per seguire il suo ideale di cucina e ristorazione, fatto di passione, cordialità e un menu che mixa carne e pesce, slancio e classicità.
Via delle Terme 10, Olbia (OT)
Tel. 0789 25 594
essenzabistrot.it