Grande tradizione con cotechino e lenticchie o azzardi con cappone ed ostriche. Il menu di Cracco, e le relative polemiche, sono ormai un appuntamento fisso nelle discussioni natalizie. Due proposte diverse in Galleria ed al bistrot, con un leggero aumento di prezzo rispetto allo scorso anno: 400 euro per il menu del ristorante gourmet (escluse bevande) e 150 per quello del bistrot.
Il cenone di Capodanno da Carlo Cracco è diventato una tradizione per i milanesi più facoltosi, in particolare da quando ha aperto in Galleria. Rispetto allo scorso anno c’è stato un aumento di prezzo, da 350 a 400€ a persona, bevande escluse. C’è anche la versione “light” al Cafè Cracco, con un menu da 150€.
Quando si tratta di ristoranti gourmet la scelta di lasciar fuori le bevande è dovuta generalmente dall’importanza della cantina: da Cracco sono circa le 2000 le etichette disponibili ed avendo a cena anche famiglie con bambini potrebbe essere un’imposizione ingiusta. L’abbinamento con il vino è comunque disponibile, con 200€ in più: ogni piatto un calice accuratamente scelto dal sommelier del Ristorante Cracco nella Galleria Vittorio Emanuele II di Milano.
Il menu presenta prodotti della tradizione meneghina abbinati a materie prime di altissimo livello. Da Carlo Cracco non può mancare la tecnica e tutto ciò giustifica il prezzo nonostante le immancabili polemiche social.
Si comincia con un calice di benvenuto prima di accomodarsi al tavolo: ampio antipasto con un canestrello farcito; l’insalata tiepida al miso dolce, code di scampi dorate, alghe, funghi e salsa rosa. Fin qui grande spazio alla tradizione, miso e alghe a parte, ma la mano dello chef veneto la si avverte col terzo antipasto perché troviamo lenticchie e castagne affumicate, con nuvola di latte e caviale siberiano: accostamento interessante di un prodotto povero come la lenticchia abbinato ad un prodotto pregiato come il caviale. Il quarto antipasto è un piatto storico di Cracco, il tuorlo fritto; nello specifico abbinato con crema di mandorle e tartufo nero, cavolfiore e lamponi.
Arrivati al primo, vediamo di nuovo fondersi la tradizione con abbinamenti azzardati: ravioli di cappone, ostrica, uova di salmone e cardo gobbo (un vegetale dal sapore simile al carciofo). Per il secondo, invece tradizione pura con il filetto in crosta, torta di patate, lardo e fontina, prima di terminare la cena con una meringa leggera, marroni canditi e vaniglia e piccola pasticceria.
Nel bistrot il menu è di 150€ bevande escluse e comincia con un cocktail di benvenuto e un amuse bouche. La proposta è molto più tradizionale e non sono presenti grandi vette negli abbinamenti come per la Galleria infatti il secondo antipasto è un’astice alla catalana. Si passa poi al primo con un gioiello di casa Cracco: il risotto, proposto con scorzonera, canestrelli e bisque alle erbe. Il secondo è un reale di manzo con cavolfiore, lenticchie e mandarino cinese per terminare poi con un panettone con zabaione al marsala ed il classico cotechino e lenticchie.
Ristorante Cracco
Corso Vittorio Emanuele II, Milano
tel. 02 87 67 74
ristorantecracco.it