Avete mai visto una melanzana bianca? Difficile ma non impossibile da trovare, questa particolarissima varietà di melanzana tardiva è molto simile alla più conosciuta melanzana scura, con qualche debita eccezione. Scopriamo la melanzana bianca, proprietà, benefici e qualche idea per usarla in cucina.
La melanzana bianca è una varietà di melanzana molto rara, di colore bianco – avorio, con una buccia sottile e una polpa incredibilmente soda. Ricca di sali minerali e povera di calorie, questa particolare melanzana (Solanum melongena bianca) è molto difficile da trovare in commercio e, curiosamente, molto facile da coltivare in casa grazie alla sua costituzione robusta e resistente. Più delicata nel sapore rispetto alle varietà a buccia scura, la melanzana bianca si presta perfettamente a ogni tipo di cottura anche se tra tutte ne predilige una in particolare. Quando si raccoglie? Come e dove si coltiva? Come gustarla al meglio in cucina? E in cosa è diversa dalla più comune melanzana nera? Queste sono solo alcune delle risposte a cui troverete risposta.
Forma ovale, leggermente oblunga e ricurva, colore chiaro e un ciclo precoce: quella bianca è una varietà di melanzana molto rara, appartenente alla famiglia delle Solanacee, dal sapore delicato con una nota amabilmente pungente. Ortaggio molto resistente e vigoroso, adatto alla coltivazione domestica e non facile da trovare sui banchi dei mercati: presenta una polpa compatta e una buccia molto sottile; sembra che le sue origini si ricolleghino ai Turchi che la portarono in Europa. Dove trovarle? Difficile da acquistare al supermercato anche se in alcune regioni del Sud, in particolare Puglia, Sicilia e Basilicata forse avrete qualche possibilità in più.
La melanzana bianca, proprio come quella nera, è un ortaggio poco calorico (appena 25 kcal per 100 grammi) e ricco di acqua, caratteristiche che la rendono diuretica e drenante oltre che adatta a chi segue un regimo ipocalorico. Le melanzane bianche contengono sali minerali, in particolare potassio, fosforo e calcio; non mancano fibre e vitamine, ottime per contrastare stanchezza e affaticamento e per sostenere il regolare transito intestinale. Interessanti gli effetti antiossidante e antinfiammatorio, dovuti alla buona presenza di flavonoidi, mentre mancano quasi del tutto carboidrati, proteine e colesterolo.
Oltre al colore, le differenze principali che troviamo tra melanzana bianca e melanzana nera sono nella buccia, che nella varietà bianca si presenta più liscia e sottile, e nella quantità di semi che abbondano maggiormente nelle varietà nera e viola. E il sapore? Anche se potrà sembrare strano, il gusto della melanzana bianca è quasi del tutto identico a quello della melanzana nera, appena più delicato e con una nota meno amara. Come usare al meglio le melanzane bianche in cucina? Considerando il sapore e la consistenza di questa rara varietà, potete usarla proprio come la sua cugina scura: al forno o grigliate per un contorno delicato o saltate in padella, magari alla messinese; ottima in una deliziosa babaganoush. Il miglior modo per assaporarle però è friggerle: la polpa, più soda rispetto alla melanzana nera, assorbe molto poco olio garantendo una frittura leggera e fragrante ma allo stesso tempo delicata.