Le melanzane a pullastiello sono un secondo tipico della tradizione napoletana, una variante farcita, ancora più golosa, delle melanzane indorate e fritte. Si tratta di una sorta di cordon bleau in cui le fettine di melanzane, una volta riempite con salame e provola affumicata, vengono infarinate, passate nelle uova e infine fritte in olio bollente.
Anche note come mulignane a libbretta – perché nella versione tradizionale vengono tagliate a fette lunghe e ripiegate su se stesse – o mulignane in carrozza, poiché ricordano la classica mozzarella in carrozza, si preparano facilmente e in poche e semplici mosse.
La caratteristica di questo piatto sta nella doppia frittura degli ortaggi: si friggono le fette di melanzane una prima volta molto velocemente, quindi si farciscono con il salume e il formaggio e poi si procede a un secondo passaggio nell'olio ben caldo. Il risultato è una pietanza croccante all'esterno, dorata e dal cuore filante, ideale da servire per qualunque pranzo o cena di famiglia.
Non si tratta certamente di una ricetta light, ma sono talmente squisite che conquisteranno tutta la famiglia: ti basterà accompagnarle con un'insalata fresca e qualche fettina di pane casereccio per ottenere un pasto completo e delizioso.
A piacere, puoi sperimentare altre varianti sostituendo il salame Napoli e la provola affumicata con i salumi e i formaggi che hai a disposizione in casa. Se opti per la mozzarella o il fiordilatte, lascia asciugare
Scopri come preparare le melanzane a pullastiello seguendo passo passo procedimento e consigli. Prova anche le melanzane ammuttunate e le melanzane a funghetto; se ami la cucina partenopea, non perderti invece le frittatine di pasta e i crocchè di patate.
Monda le melanzane 1 e tagliatele a fette spesse 3-4 mm seguendo il senso della lunghezza.
Monda le melanzane 1 e tagliatele a fette spesse 3-4 mm seguendo il senso della lunghezza.
Friggile nell'olio caldo velocemente girandole su entrambi i lati, poi scolale su carta assorbente da cucina 2.
Friggile nell'olio caldo velocemente girandole su entrambi i lati, poi scolale su carta assorbente da cucina 2.
Disponi la metà delle fette su un tagliere, quindi farciscile con una fetta di provola e una di salame 3.
Disponi la metà delle fette su un tagliere, quindi farciscile con una fetta di provola e una di salame 3.
Richiudi ogni base con un'altra fetta in superficie come a formare un sandwich 4.
Richiudi ogni base con un'altra fetta in superficie come a formare un sandwich 4.
Rompi le uova in un piatto, condiscile con un pizzico di sale e sbattile 5.
Rompi le uova in un piatto, condiscile con un pizzico di sale e sbattile 5.
Infarina bene ogni sandwich cercando di ricoprire tutti i lati 6.
Infarina bene ogni sandwich cercando di ricoprire tutti i lati 6.
Passa le melanzane infarinate nelle uova sbattute, quindi immergile in olio bollente 7.
Passa le melanzane infarinate nelle uova sbattute, quindi immergile in olio bollente 7.
Gira le melanzane anche dall'altro lato fino a renderle dorate e croccanti 8. Quindi scolale e asciugale su carta assorbente da cucina.
Gira le melanzane anche dall'altro lato fino a renderle dorate e croccanti 8. Quindi scolale e asciugale su carta assorbente da cucina.
Servi le melanzane a pullastiello calde per apprezzare il loro cuore filante 9.
Servi le melanzane a pullastiello calde per apprezzare il loro cuore filante 9.
A piacere, puoi farcire le melanzane a pullastiello anche con prosciutto cotto e fiordilatte, scamorza, provolone o con qualunque altro salume e formaggio che hai a disposizione.
Per una versione più leggera puoi grigliare le melanzane prima di farcirle oppure cuocerle in forno, una volta farcite. Il risultato finale sarà comunque molto goloso.
Ma perché si chiamano melanzane a pullastiello? Secondo alcune fonti, devono il loro nome a un ristorante di Napoli chiamato "O Pullastiello", cioè piccolo pollo, dove veniva servito un pollo ruspante di piccole dimensioni cotto alla brace e farcito con provola, salame, uova e pecorino. Da qui sarebbe nata questa squisita pietanza di origine partenopea, nota non solo in Campania, ma in tutto il Sud Italia.