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28 Febbraio 2020 11:17

Masterchef Italia 9, la semifinale in un vero e proprio tempio della cucina francese

Una semifinale ad alta tensione ha permesso agli aspiranti chef di varcare la soglia di in uno dei templi della gastronomia francese e mondiale, il tristellato Pavillon Ledoyen di Parigi, dove hanno conosciuto lo chef Yannick Alléno, vera leggenda della cucina d'Oltralpe. Fra Mystery Box focalizzate sull'affetto, Invention a specchio e Pressure Test sulle consistenze, ecco com'è andata la semifinale di Masterchef Italia 9.

A cura di Francesca Fiore
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Masterchef Italia 9, cos'è successo nella semi finale

Antonio, Marisa, Davide, Nicolò e Maria Teresa: sono i 5 concorrenti che si trovano ad affrontare la semifinale di Masterchef Italia 9. Siamo alle battute conclusive di questa edizione che ha visto a nostro parere un livello decisamente più alto degli anni precedenti, vittime forse di un format un po' ripetitivo (ma anche di una selezione diversa evidentemente). Ad ogni modo, la serata conclusiva è vicina e i concorrenti rimasti sono tutti convinti di poter conquistare il titolo di nono Masterchef: non lasceranno intentata nessuna possibilità.

Mystery Box con la famiglia

Forse per stemperare un po' la tensione la Mystery Box è tutta legata alla famiglia e agli affetti. Ogni concorrente riceve una vista – chi il partner, chi un familiare – che porta in dono una ricetta significativa per il loro legame: alcuni ricevono delle ricette facili, altri un po' meno. A dover affrontare le sfide più complesse sono Antonio, il cui compagno ha portato una paella, e Marisa, che dovrà cimentarsi con lo spezzatino con cavolfiori di mamma Bettina, piatto molto amato in famiglia che però richiede oltre tre ore di preparazione. Dopo l'assaggio di tutti i piatti da parte dei giudici, è quello di Nicolò a prevalere: una reinterpretazione degli gnocchi alla romana portati dal fratello Pierpaolo con bisque, caprino e gamberi rossi, un piatto bello con degli accostamenti decisamente azzeccati.

Invention Test: la cucinata a specchio con Barbieri e Cannavacciuolo

La seconda prova prevede una cucinata a specchio con chef Barbieri e chef Cannavacciuolo, ciascuno dei quali prepara un suo piatto: una prova sempre molto complicata per i concorrenti, che non possono perdere nemmeno un gesto dei cuochi. I piatti sembrano di due diversi livelli di complessità: il Germano con astice in salsa peperata, un piatto storico di Barbieri ricco di ingredienti diversi, e le Linguine e calamari di chef Cannavacciuolo, piatto che sembra leggermente più semplice del primo. Ma, come sempre a Masterchef, le cose cambiano in corso d'opera.

Nicolò può scegliere il piatto da auto assegnarsi e opta per il germano: inoltre, la sua vittoria gli permette di parlare brevemente con lo chef, facendosi raccontare dei passaggi fondamentali per poter realizzare una ricetta così complicata. Infine, terzo vantaggio, può assegnare il piatto ai compagni: Davide e Maria Teresa dovranno replicare l'opera di chef barbieri con lui, mentre Antonio e Marisa dovranno cimentarsi con le linguine. Una preparazione, quella dello chef Cannavacciuolo, che può sembrare semplice, ma non lo è: la cosa viene resa ancora più complessa dal fatto che il cuoco campano non spiega né racconta quasi nulla durante la preparazione, a differenza di Barbieri che cucina illustrando quasi tutti i passaggi ai concorrenti che lo seguono.

Alla fine, Marisa si aggiudica il titolo di migliore della prova: ma chi sarà l'eliminato? Nessuno ed è questa la nota positiva della puntata: tutti potranno partecipare così all'ultima esterna, una prova fondamentale che li vedrà partire per Parigi alla volta di un noto e importante tristellato cittadino.

La seconda puntata: l'esterna al Pavillon Ledoyen, tempio della cucina parigina

Il ristorante tre Stelle Michelin Pavillon Ledoyen è il regno di Yannick Alléno, un cuoco che ha decisamente lasciato il segno sulla cucina contemporanea – francese e non solo – modernizzandone anche le basi: all'attivo sono ben 8 le Stelle Michelin dei suoi ristoranti, diciassette in totale, tutti sparsi per il mondo. I concorrenti di Masterchef si trovano dunque in un vero e proprio tempio della gastronomia d'autore. Ognuno di loro dovrà realizzare un piatto del menu coadiuvato da uno dei cuochi di partita. È c'è anche una nota italiana, perché il sous-chef pugliese Martino Ruggieri supervisionerà tutto, con l'aiuto dello chef Alléno.

Marisa, vincitrice dell'ultima prova, sceglie le portate, cercando di colpire i proprio compagni nei loro punti deboli. L'antipasto va a Davide, bravo nella tecnica ma meno agile con i tempi; a Nicolò che ama la carne Marisa assegna la “Zuppa Improbabile”, la rivisitazione di un piatto pugliese a base di pesce da presentare in due tempi; Maria Teresa riceve il piccione, secondo lo chef Allèno è il piatto più facile a livello di preparazioni singole ma per cui serve molto tempo e grande concentrazione; Antonio, re degli antipasti, riceve un dolce che a detta di tutti è probabilmente il piatto più complesso del menù. Marisa, infine, sceglie per lei il secondo, il filetto di triglia.

Tutti i concorrenti danno il meglio, coadiuvati dai vari cuochi della brigata francese: per chef Alléno, incaricato dai giudici, decretare il nome del primo finalista è molto difficile. L'unico che sicuramente non otterrà subito la finale è Nicolò, che ha realizzato un piatto buono ma ha lasciato una lisca di pesce, cosa che inficia la sua prova: ma gli altri piatti sono risultati impeccabili agli occhi dello chef tristellato. Dopo essersi complimentato a lungo con i concorrenti sceglie Davide come migliore.

Il Pressure Test, l'ultimo passo prima della finale

Tornati nella Masterclass, i concorrenti si apprestano ad affrontare l'ultima prova prima della finale: tutti tranne Davide, che guadagna la balconata. Gli altri quattro si preparano a una sfida che sarà particolarmente impegnativa: ogni aspirante chef dovrà estrarre un numero e sollevare la cloche corrispondente. Sotto la cloche troveranno un ingrediente, che dovranno presentare in almeno 4 consistenze diverse. Ma non si tratta di 4 preparazioni separate, bensì di un piatto vero e proprio, che dovrà essere armonico ed equilibrato. A Marisa, prima ad estrarre l'ingrediente, tocca il pomodoro, la cui nota acida potrebbe essere difficile da gestire; Maria Teresa deve cucinare la mozzarella, ingrediente di cui sembra soddisfatta; a Nicolò tocca l’uovo e, infine, Antonio trova un mango, l’ingrediente più complicato da trattare fra tutti.

La prova è difficile – e non potrebbe essere altrimenti, dato che è un pass per la finale – ma tutti si impegnano con tutte le forze a disposizione: proprio Antonio con il mango si aggiudica per primo l’agognato grembiule. A salire per terza in balconata è Marisa, che ha realizzato il piatto migliore della prova. Il ballottaggio è dunque fra Maria Teresa e Nicolò: ed è quest'ultimo che dovrà lasciare la gara a un passo dalla finale, a causa di alcuni errori tecnici importanti. La finale è dunque decisa, con Antonio, Davide, Marisa e Maria Teresa pronti a sfidarsi all'ultimo piatto per conquistare il titolo di nono Masterchef d'Italia.

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Quello che i piatti non dicono
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