Prodotti rari a rischio estinzione per la prima prova, con un "bonus" per chi riduce al minimo gli scarti, il giovanissimo chef Flynn McGarry "fenomeno" della cucina americana e internazionale come ospite, l'esterna alle prese con dei clienti piccoli ma dal palato eccezionale e il Pressure test dedicato a Gualtiero Marchesi, che vede ancora uno fra i più quotati concorrenti lasciare la cucina di Masterchef Italia 10. Tutto quello che è successo nelle ultime due puntate.
Una celebrazione della natura, ma anche della gioventù, in scena a Masterchef Italia 10. Il format di Endemol, giunto alla settima serata, continua a regalare grandi emozioni, ma anche grandi sorprese, a causa delle eliminazioni "illustri". Ecco cos'è successo nell'ultima puntata del talent show culinario più amato.
Avere un tesoro fra le mani e non saperlo custodire: si potrebbe riassumere così la prima prova della prima puntata di Masterchef Italia 10. Un viaggio alla scoperta delle eccellenze più rare del nostro panorama gastronomico, spesso messe da parte perché poco convenienti dal punto di vista della produzione o frutto di pratiche che risultano troppo antiche e macchinose. La Mystery box contiene infatti alcuni fra i prodotti più rari del nostro patrimonio agricolo: i ceci neri di Acquaviva delle Fonti, nella Murgia, il lupino gigante di Vairano, in provincia di Caserta, la Sgridda di Escalaplano, in Sardegna, un pecorino raro prodotto da pochissimi casari; e, ancora, il Miai ficu, una melassa di fichi antichissima, legata alla Valle del Crati, Cosenza, il peperone di Polizzi Generosa, in provincia di Palermo, l’uva Saslà dei Colli Bolognesi, cipolla paglina di Castrofilippo, Agrigento, l’agnello sambucano della Valle Stura in provincia di Cuneo, il pomodoro canestrino di Lucca e la farina di grano di Solina sul Gransasso in Abruzzo. Dei tesori da custodire e rivalutare, anche attraverso un programma televisivo come Masterchef.
Il tema della box è la cucina etica: i concorrenti non dovranno solo cucinare con questi gioielli, ma anche fare il meno spreco possibile. Alcuni degli aspiranti chef si sentono da subito a proprio agio con questa prova fra cui Ilda, che confessa di venire da una famiglia povera, e Jia Bi. Ed è proprio la concorrente sino-italiana ad essere chiamata fra i migliori con “Amore ‘mbuttunato”: i peperoni di Polizzi ripieni di una farcia agrodolce fatta con carne di agnello e verdure, in stile Shanghai, su crema di pomodori e ceci; la seconda a essere chiamata è Federica, con "Convivio circolare", una zuppa di cipolle, uva ceci e farina, con cipolla caramellata e pomodori confit, cialda di pecorino, spezzatino di agnello, melassa di fichi e cotenna croccante; infine la coloratissima Irene, con una quenelle di peperone al forno, agnello con ceci cipolle e pomodori, lupini e cialda di pecorino ripiena di uva alla melassa di fico.
È Federica la concorrente che si aggiudica il vantaggio per l‘Invention Test, in cui è protagonista Flynn McGarry, chef 22enne rivelazione della cucina americana e internazionale, che ha aperto il Gem, suo ristorante di Manhattan a soli 19 anni. Il suo vantaggio consiste nello scegliere a chi assegnare i 3 piatti portati dal giovane chef, 3 creazioni che hanno segnato momenti cruciali della sua carriera: inoltre Federica può scegliere di mettere in ulteriore difficoltà un concorrente, sottraendogli uno strumento fondamentale per realizzare il piatto.
Il primo piatto è "Ricci di mare e purea di carote al caffè" con sottaceti e petali di fiori eduli, il piatto della "consapevolezza" per lo chef americano, quella di poter andare oltre gli abbinamenti classici: ed è il piatto che Federica si auto-assegna e assegna anche a Daiana, Jia Bi, Marco e Monir. Il secondo piatto si chiama "Beet Wellington", un finto filetto alla Wellington con la barbabietola come protagonista, pietanza bella quanto tecnicamente complessa: questo va a Irene, Ilda, Eduard, Cristiano e Igor. Il terzo piatto, come sempre il più difficile da riprodurre, sono i "Tortellini in brodo", tortelli fatti con una sfoglia sottilissima di cavolo rapa, farciti con un ripieno di pistacchi e cipolla e serviti in un brodo che è una vera concentrazione di elementi umami. Questo piatto viene assegnato a Max, Antonio, Azzurra, Aquila e Valeria. E il "bonus difficoltà" va diretto a colpire Francesco "Aquila", che si ritrova senza mandolina per affettare il cavolo rapa.
Ma Aquila non è il tipo di concorrente che si lascia intimidire: grazie alle sue abilità tecniche il taglio dei ravioli è quasi perfetto, un risultato che in pochi sarebbero riusciti a portare a casa. A conquistare la vittoria è però Irene, partita con grandi timori verso il piatto e poi arrivata vittoriosa davanti ai giudici, con un bellissimo Beet Wellington: sarà la caposquadra nell'esterna della puntata successiva. Fra i peggiori, invece, proprio Federica, che ha sottovalutato la complessità del piatto definito "più semplice", insieme a Ilda e a Marco, che ha portato ai giudici un risultato disastroso: è lui infatti a dover lasciare per sempre la cucina di Masterchef.
L'esterna della seconda puntata si svolge a Cascina Salvaraja, un luogo incredibile all'interno del Parco Lombardo della Valle del Ticino, dove i piccoli clienti della prova svolgono laboratori didattici seguendo un approccio al cibo, alla natura e alla biodiversità chiamato metodo "Clorofilla". Una prova diversa, rispetto alle altre con i bambini delle scorse edizioni, perché in questo caso i concorrenti si ritrovano davanti a piccoli davvero interessati al cibo e in un certo modo anche esigenti: dei mini palati gourmand. E infatti i menu sono abbastanza elaborati: via l'idea di polpette e patatine, i concorrenti di Masterchef si ritrovano a dover preparare 3 portare di tutto rispetto. Con in più la difficoltà di doverle servire a dei bambini e quindi di renderle appetibili e divertenti.
Irene tira fuori le unghie e forma una squadra, quella rossa, di veri fuori classe: Antonio, Igor, Federica, Azzurra, Monir e Cristiano, che i più additano come "il più debole". La brigata blu viene naturalmente formata con i concorrenti "scartati" da Irene ed è capitanata da Francesco Aquila.
Entrambe le squadre sembrano lavorare bene, ma è la squadra rossa a catturare non solo i palati, ma anche l'attenzione dei bambini, con uno spumeggiante Monir alla presentazione dei piatti e il "concorso", un gioco in cui chi trova la mozzarella all'interno della preparazione viene premiato con un'aria cantata da Igor. In realtà il risultato parla chiaro: la vittoria dei rossi è schiacciante, con un 14 a 1 finale.
Si apre con un momento emozionante la sfida finale della serata, perché il Pressure test è dedicato al padre fondatore della moderna cucina italiana, Gualtiero Marchesi, e al suo leggendario "Le quattro paste": un ‘opera d'arte gastronomica tutta basata sul concetto di pasta in bianco. È questo piatto "un po' da bambini" il protagonista della prova a eliminazione, cosa che richiede uno sforzo per i concorrenti in termini di creatività, ma anche in termini di organizzazione, dato che i tempi sono molto stretti: appena 30 minuti.
Il migliore risulta Max, che ha sempre un asso nella manica ed è considerato ormai fra i più forti della classe: vanno bene anche Jia Bi, Ilda, Aquila ed Eduard, che salgono in balconata. Le due peggiori sono Valeria e Daiana: è l’avvocata siciliana l'ennesima concorrente quotata per le fasi finali a cadere su una prova incentrata su un "piatto semplice". Daiana, infatti, non riesce a organizzare quasi nulla di quello che aveva in mente e presenta ai giudici un piatto immangiabile, letteralmente due paste in bianco: deve dunque abbandonare per sempre la classe di Masterchef Italia 10.