Il Martini cocktail, anche noto come Dry Martini o semplicemente Martini, è un drink a base di gin e vermut dry. Tra i più celebri e apprezzati, è perfetto da servire all'ora dell'aperitivo o per un after dinner tra amici, guarnito da una scorzetta di limone e accompagnato da una ciotolina di olive verdi.
Il Martini è caratterizzato da un gusto asciutto e una gradazione alcolica alta, intorno ai 29,8%: per questo motivo, non è per tutti i palati. Tuttavia, resta uno dei cocktail più richiesti, grazie anche alle diverse varianti, che si possono ottenere modificando le dosi di gin.
Il nostro Elpidio ti mostra come prepararlo in poche e semplici mosse con la ricetta ufficiale della IBA (International Bartenders Association), mediante la tecnica dello stir & strain, che consiste nel raccogliere cubetti di ghiaccio, 3/4 di gin e 1/4 di vermut dry nel mixing glass, per poi mescolarli con l'aiuto di un bar spoon.
Non rimarrà che filtrare la miscela, trattenendo il ghiaccio con uno strainer, ossia una sorta di colino, nella tipica coppa Martini – bicchiere dalla forma conica rovesciata, usata anche per Daiquiri, Margarita e Manhattan – tenuta precedentemente in freezer così da risultare ben fredda.
Scopri come preparare il Martini cocktail seguendo passo passo procedimento e consigli. Se ti è piaciuta questa ricetta, prova anche il Vodka Martini e il Vesper Martini.
Per preparare il Martini dry, metti dei cubetti di ghiaccio in un mixing glass, così da raffreddare le pareti 1, poi, utilizzando uno strainer, trattieni il ghiaccio ed elimina l'acqua residua in eccesso.
Per preparare il Martini dry, metti dei cubetti di ghiaccio in un mixing glass, così da raffreddare le pareti 1, poi, utilizzando uno strainer, trattieni il ghiaccio ed elimina l'acqua residua in eccesso.
A questo punto, versa il gin 2.
A questo punto, versa il gin 2.
Prosegui con il vermut 3.
Prosegui con il vermut 3.
Miscela delicatamente con un bar spoon 4.
Miscela delicatamente con un bar spoon 4.
Impiegando nuovamente lo strainer per trattenere il ghiaccio, trasferisci la miscela nella coppa ben fredda 5.
Impiegando nuovamente lo strainer per trattenere il ghiaccio, trasferisci la miscela nella coppa ben fredda 5.
Guarnisci il drink con una scorza di limone, ricavata con l'ausilio di un pelapatate 6.
Guarnisci il drink con una scorza di limone, ricavata con l'ausilio di un pelapatate 6.
Il Martini cocktail è pronto: puoi servirlo con delle olive verdi 7.
Il Martini cocktail è pronto: puoi servirlo con delle olive verdi 7.
Anche se è piuttosto diffuso vedere il Martini arricchito con un'oliva all'interno, in realtà sarebbe meglio servirle a parte. Se preferisci, però, puoi aggiungere quelle snocciolate, magari bagnandole leggermente nel vermut.
Per la preparazione di questo drink ti suggeriamo di non utilizzare lo shaker: il ghiaccio, infatti, renderebbe il cocktail acquoso, abbassandone il grado alcolico e modificandone il sapore.
Il Martini può essere preparato in molte diverse varianti, modificando le dosi di gin, vermut o aggiungendo altri ingredienti. Esistono, per esempio, lo Sweet Martini che, come dice il nome stesso, è più dolce rispetto alla ricetta originale, preparato con gin e vermut rosso, poi servito con una ciliegia al maraschino; il Martini Perfect, composto da gin, vermut dry e vermut rosso; il Martini Hemingway, che prende il nome proprio dal famoso scrittore statunitense, una versione molto secca ottenuta miscelando 1 parte di Martini dry con il ghiaccio in un mixing glass, eliminando poi il liquido e mescolare nella stessa maniera 12 parti di gin e 1 di vermut.
Le origini del Martini rimangono avvolte nel mistero, ma la teoria più accreditata attribuisce l'invenzione a un barista italiano di New York, tale Mr. Martini di Arma di Taggia (Liguria), il quale lo avrebbe preparato nel 1910 per J.D. Rockefeller. Altri, invece, sostengono che il Martini sia stato servito per la prima volta negli Stati Uniti alla fine dell’Ottocento, nella città californiana di Martinez o a New Orleans. Un’ulteriore ipotesi sostiene che la creazione del primo Dry Martini si debba a Jerry Thomas, un barman che lo avrebbe proposto a un cliente in viaggio verso Martinez, nel 1860.
Quanto alla ricetta, si può affermare con certezza che il Martini derivi dal Martinez, uno dei primi cocktail a combinare vermut e gin. Tuttavia, in origine si utilizzavano vermut rosso e qualche goccia di bitter per completare la miscela.