Facile, veloce ma, così come tutte le diete fai da te, decisamente pericolosa. Che cos'è e come funziona la dieta del ghiaccio? A quali rischi andiamo incontro sostenendola? Scopriamo tutto assieme alla dottoressa Elena Casiraghi.
Ingerire ghiaccio o cibi ghiacciati così da accelerare il metabolismo, bruciare più calorie di quante se ne assumano e, quasi per magia, poter dimagrire velocemente e apparentemente senza sforzi. Si può probabilmente sintetizzare così il concetto dell’ennesima, estrema e farlocca, dieta fai da te dell’ultimo minuto. La cosiddetta dieta del ghiaccio, capace sistematicamente di cicciare fuori dai meandri del web perché condivisa dall’ennesimo sito che tratta di alimentazione o cucina a caccia di click facili e veloci. Così come la dieta stessa si propone al pubblico: facile e veloce.
È infatti quando si avvicinano i mesi caldi dell’anno e, con loro, anche le prime uscite al mare, che tanti illusi cercano il rimedio semplice, fai da te e rapido per perdere quei chili in più accumulati durante i periodi invernali. Niente di più sbagliato. Vedremo inoltre come specialmente ingerire ghiaccio o cibi ghiacciati con le temperature attuali sia ancor più pericoloso per la nostra salute.
Per spiegare la dieta del ghiaccio bisogna risalire a poco più di 10 anni fa, quando un medico gastroenterologo, tale dottor Brian C. Weiner, la sperimentò su sé stesso, registrando un dimagrimento non indifferente (coadiuvato, va detto, anche dall’attività fisica). La tesi formulata, in pillole, è la seguente: ingerendo ghiaccio o cibi ghiacciati, l’organismo è costretto a consumare un plus energia (quindi, calorie) per ristabilire la temperatura corporea a valori normali. Tutto ciò, oltretutto, sembra anche portare a un maggiore senso di sazietà.
Abbiamo parlato di questa ennesima controversa dieta con la dottoressa Elena Casiraghi, laureata in Scienze Motorie prima del conseguimento di un PhD in Attività Fisica, Nutrizione e Benessere, nonché autrice di diversi libri su dieta e alimentazione. Ci ha spiegato perché la dieta del ghiaccio, oltre a essere farlocca, è anche pericolosa. Così come tra l'altro tutte le altre diete fai da te.
Il tutto ruota attorno al meccanismo della termogenesi. Il nostro organismo di base ha una temperatura costante e regolare, che pur varia (di poco) a seconda delle stagioni, e ci sono dei cibi che impiegano più tempo e necessitano di maggiore energia per essere assimilati. Questo meccanismo ha un costo, un dispendio per il nostro corpo che tende a consumare più calorie.
“In questo caso se immettiamo sostanze fredde nel nostro organismo – spiega la dottoressa – soprattutto il ghiaccio, abbassiamo repentinamente la nostra temperatura interna e il corpo si trova in uno stato di stress, vedendosi costretto a doverla ristabilire, portando l’organismo a consumare più energia proprio per fare ciò”. E il senso di sazietà come si spiega? "La termogenesi lavora anche sulla sazietà: il ghiaccio per il fatto di dover essere “lavorato” all’interno dell’organismo, riportato a temperatura, ci dà l’apparenza di una maggiore pienezza nell’immediato, ma è una sensazione fittizia in quanto è praticamente privo di calorie".
La teoria della dieta del ghiaccio si basa su questo principio effettivo della termogenesi. Le evidenze scientifiche però a quanto pare si fermano qui. “Il meccanismo esiste – dice la dottoressa Casiraghi – ma non lo ritengo una strategia valida per il dimagrimento, al punto che di questa dieta se ne parla da circa 10 anni ma la scienza medica non l’ha mai presa in considerazione”. La gente comune, purtroppo, sì.
I primi esperimenti a riguardo non hanno mai restituito risultati così incisivi, tantomeno impatti positivi per quanto riguarda il dimagrimento. Anche perché, per attuare il dimagrimento, “… l’organismo deve bruciare grasso e non consumare semplicemente calorie. Il grasso in questo processo non viene interessato e il semplice dispendio di calorie non è sinonimo di dimagrimento”.
“Eppure l’ha sviluppata un medico, come fa a non avere un fondamento?” si chiederebbe comprensibilmente qualcuno. “Il fatto che una dieta venga sviluppata da un dottore, un gastroenterologo in questo caso, non sempre ne garantisce attendibilità e qualità, bisogna poi vedere i riscontri. E riscontri scientifici, da oltre 10 anni a questa parte, non ce ne sono stati”.
Per smentire la bufala della dieta del ghiaccio potremmo quindi fermarci qui, decidiamo però di approfondire il concetto. Quali sono, per esempio, le problematiche in cui si potrebbe incorrere affidandosi a questa dieta farlocca?
La dottoressa Casiraghi spiega come la dieta del ghiaccio potrebbe causare significative problematiche di salute sia nel breve sia nel lungo periodo, come per esempio disturbi alle mucose dello stomaco e dell’intestino, con una modifica della flora intestinale e il suo equilibrio. Inoltre si tratta di una dieta, per quanto da evitare in ogni caso, decisamente pericolosa in estate, a maggior ragione con le alte temperature di questo periodo: “… perché le persone potrebbero soffrire di un grave shock termico che potrebbe causare collassi repentini. Il rischio è legato a possibilità di congestioni, sbalzi termici. Il cambio di temperatura dell’organismo deve essere sempre graduale e non improvviso”.
Il consiglio finale della dottoressa per stare in forma è quello di non lasciarsi abbindolare da diete presentate come facili, veloci e fai da te. È quello, piuttosto, di osservare un regime alimentare bilanciato e adeguato, e soprattutto di considerare il cibo come un alleato per stare in forma, non un nemico che attenta alla nostra salute. “Per stare bene non bisogna affidarsi a diete estreme, le cosiddette facili e veloci. Bisogna mantenere un regime alimentare sano, che preveda anche lo sgarro, e un’attività fisica adeguata sul lungo periodo. Il dimagrimento è sacrificio. Diete facili e veloci sono solo un miraggio, ma quello che cerco di far passare anche tramite i miei libri è non litigare con il cibo; consideriamolo piuttosto non un nemico quanto un nostro alleato. Una strategia alimentare sana, bilanciata, prevede anche lo sgarro e non è una prigione nella quale dobbiamo soffrire. Il cibo è una risorsa, è piacere, è gioia, è benessere”.