Antiche guide per i marinai, oggi alcuni fari sono stati trasformati in retreat romantici, dove mangiare affacciati sul mare e dormire cullati dalle onde.
Il faro suscita da sempre una suggestione particolare in chi lo guarda: l’antica guida per marinai ispira sentimenti di pace, quiete e isolamento. Di una vita lontano da tutto, cullati dal mare e immersi in un silenzio che cancella stress e caos. Ebbene, quella che sembrava solo una suggestione lontana, oggi è realtà: nei fari si può mangiare, e persino dormire.
Negli ultimi anni, alcuni dei fari più belli d’Italia – che da nord a sud ne conta a decine: solo quelli attivi della Marina Militare sono 161 – sono stato trasformati in strutture ricettive. Hotel e bed & breakfast dotati di tutti i comfort, con ristoranti raffinati, piscine a sfioro affacciate sul mare, e un’atmosfera romantica impagabile. Alloggiare in un faro è un’esperienza poetica, perfetta per una vacanza anti stress che sa di magia.
Il faro dell’Isola di Salina è quello più a nord della Sicilia, il primo segnale per chi arriva di notte dal Tirreno: è da metà dell’Ottocento che guida i viaggiatori con la sua luce, come racconta nel suo diario di viaggio Luigi Salvatore d’Asburgo, avventuroso esploratore di questo angolo di Mediterraneo, al quale Hugo Pratt si è probabilmente ispirato per Corto Maltese. E ci si sente proprio come degli esploratori approdati in una terra lontana e misteriosa, quando si raggiunge Capofaro – Locanda & Malvasia. Il profumo dei vigneti, da cui si produce il prezioso vino Malvasia, impregna l’aria e si mischia all’odore salmastro del mare portato dal vento. L’antico faro è stato trasformato in un alloggio – sei camere all’interno della residenza del guardiano del faro – e la sensazione che si ha passeggiato tra i filari di viti, guardando il sole che tramonta all’orizzonte, è di essere stati trasportati in un mondo magico, dove lo stress è solo un lontano ricordo.
A impreziosire ancora di più l’esperienza, il ristorante: lo chef siciliano Gabriele Camiolo e la sua brigata raccontano la loro terra, e lo fanno conquistando i palati con materie prime provenienti direttamente dalla tenuta. Mangiare una fetta di pane di Capofaro (premiato come Miglior Pane da tavola d’Italia nel 2018) spalmato di marmellata artigianale davanti al profilo del faro rivolto verso il mare è l’essenza di questo soggiorno.
Non esiste un altro luogo come Capo Spartivento. La stradina sterrata che vi porta in cima all’omonimo promontorio all’estremo Sud della Sardegna (in località Chia) vi fa capire da subito di essere in un posto speciale: intorno al faro non c’è niente, solo una natura brulla e selvaggia dove l’edificio rosso dell’hotel a 5 stelle, ricavato dall’antico complesso, spicca come un’oasi nel deserto. Il faro di Capo Spartivento accende la sua luce ogni sera da oltre 160 anni, ma oggi sta vivendo una seconda vita, e accoglie i viaggiatori nel suo rifugio abbarbicato a una scogliera che si tuffa a picco nel mare turchese.
Più che un albergo, Capo-Spartivento è un’esperienza: qui si dorme letteralmente dentro al faro, al primo piano trasformato in quattro suites arredate con gli elementi originali del complesso. Si mangia al piano terra, in una sala da pranzo comune dove uno chef privato concorda ogni giorno con gli ospiti il menù della giornata. Ci si rilassa nella romantica sala da tè dotata di caminetto per le notti d’inverno, oppure al sole sulla terrazza del secondo piano, o nella piscina a sfioro rivolta verso l’infinito del mare. A bordo piscina di fa colazione o si gusta l’aperitivo, ma è di notte il momento più speciale: grazie a un ulteriore giro di gradini si può raggiungere la lanterna del faro, fino ad arrivare a pochi passi dall’ottica rotante. Da lassù ci si sente davvero come l’antico guardiano del faro, immersi nel silenzio della natura e per tetto solo una cupola di stelle.
Piccolo gioiello al largo della Toscana, l’Isola del Giglio è una meta che può dare tanto: il mare è bellissimo, la natura è rigogliosa, e anche qui si può dormire in un antico faro. Si trova nella zona settentrionale dell’isola, si chiama Faro di Punta Fenaio ed è arroccato su scogli che degradano dolcemente verso il mare turchese. La struttura risale al 1800, ma è stata tutta rinnovata per diventare un prezioso rifugio romantico ideale per una vacanza a due. Non c’è niente di più piacevole del sedersi ai tavolini de La Sentinella del Mare, il ristorante in terrazza della struttura, e mangiare pesce freschissimo e per la maggior parte locale davanti al sole che cala all’orizzonte tingendo il cielo di mille colori.
Oppure del dormire cullati dalle onde, che si infrangono sulle rocce che si tuffano nel blu: lo potete sentire cantare la sua melodia malinconica dalle finestre, terrazze e patii delle suite e delle camere, ispirati dal soffio del vento e dalle stelle. O di raggiungere la caletta privata attraverso una scaletta scavata nella roccia, per tuffarsi nelle acque subito sotto il promontorio. E il faro, di notte, ancora si accende e rischiara il buio con la sua luce. Il Faro di Punta Fenaio è una vera gemma solitaria, circondata dalla natura più vera, un’autentica terrazza naturale dove nutrirsi di profumi inebrianti e godere di uno spettacolo irripetibile.
Un antico borgo marinaro, una lingua di terra che si dipana nell'acqua, un luogo che profuma di mare, di sole e di Sicilia: è il Faro di Brucoli, incastonato alle spalle del quattrocentesco Castello Aragonese della Regina Giovanna e dal 1911, anno della sua costruzione, guida per le imbarcazioni che transitavano nel tratto di mare tra Siracusa e Catania. Trattandosi di un faro portuale, nato per indicare la presenza del Porto Canale di Brucoli, è una struttura piccola che, proprio per le sue dimensioni ridotte, vi permetterà di avere intimità e privacy. Le suite sono solo tre – Deluxe Castello, Deluxe mare e Junior Suite Topazio – e gli spazi comuni sono in netto contrasto con l’aspetto storico del faro: se all’esterno avete la sensazione di essere catapultati nel passato, gli interni vi faranno sentire come nel più moderno degli appartamenti metropolitani.
Attraverso la torre di accesso alla lanterna si raggiunge un’ampia terrazza, ed è qui che il Faro di Brucoli dà il suo meglio. Lo spazio si allunga verso il mare e guarda il profilo imponente dell’Etna che si trova proprio di fronte, un panorama mozzafiato di cui non ci si stanca mai. Un soggiorno qui è quello che vuole per viziarvi e coccolarvi un po’: con la zona benessere dotata di hammam, l’accesso diretto al mare e l’homecooking, che porta l’ars culinaria siciliana direttamente nel vostro alloggio.
Trovare un faro al mare è scontato, ma sapevate che esistono anche fari sui fiumi? Il Faro di Goro si trova sull’Isola dell’Amore, una lingua di sabbia sul Delta del Po dove le dune cambiano costantemente forma modellate dal vento e dal mare, ed è ancora funzionante. Il faro incastonato tra mare e fiume è tutt’oggi un’affascinante sentinella per i navigatori, ma è diventato anche un piccolo resort dove la vacanza diventa un vero retreat detox, lontano da tutto e da tutti: sull’Isola dell’Amore si arriva solo in barca, e si viene catapultati in un’oasi di biodiversità dove nidificano la rondine di mare e le tartarughe marine, dove al largo nuotano i delfini e tra la sabbia crescono numerose specie vegetali.
Dimenticate lettini, ombrelloni, lidi attrezzati: qui la spiaggia è libera, selvatica, e gli unici servizi sono quelli de Il Faro di Goro e del suo ristorante, aperto a pranzo e a cena e disponibile anche per asporto. Seduti ai suoi tavolini, o accomodati su un telo in spiaggia, si gustano piatti tradizionali basati soprattutto su prodotti ittici a chilometro zero, ma se volete vivere pienamente l’atmosfera dovete approfittare di una delle cinque camere matrimoniali: svegliatevi all’alba, e rimanete senza fiato di fronte al cielo rosato del primo mattino, che tinge la foce di uno dei sette rami del fiume Po e colora il mare di mille sfumature.