Si gusta a spicchi, al naturale, a conclusione del pasto o come merenda sana e genuina. Ma è con la sua polpa zuccherina, dal retrogusto piacevolmente acidulo e l'eccezionale succosità, che è possibile creare degli accostamenti dolci e salati azzeccati e davvero sfiziosi. Ecco sua maestà il mandarino, agrume tra i più antichi (fa parte della triade dei cosiddetti "originali", da cui derivano tutti gli altri) e benefici. Scopriamo insieme le sue eccezionali virtù e i tanti, innumerevoli, impieghi culinari.
Originario della Cina, il mandarino è il celebre agrume dalla tipica forma appiattita e globosa, più piccola dell'arancia, con buccia sottile, facilmente pelabile, e una grande succosità e dolcezza. Frutto dell'albero appartenente alla famiglia delle Rutacee (genere Citrus), è, insieme a pomelo e cedro, uno dei tre agrumi originali (e, della triade, l'unico dal sapore zuccherino): da questi, infatti, deriverebbero tutti gli altri (limone, lime, arancia…).
Ottimo da consumare fresco e al naturale, questo frutto trova largo impiego in cucina: può essere accostato a pietanze di carne e di pesce, per ottenere degli eccezionali contrasti agrodolci, ma è soprattutto in pasticceria che sa dare il meglio di sé. Se con il suo succo è possibile confezionare budini, soufflé, salse e creme particolarmente raffinate, è con la sua scorza, ricca di un olio profumato, che si realizzano ottimi liquori ed essenze. Ma non finisce qui: fonte preziosa di vitamine, sali minerali e antiossidanti, il mandarino è anche un vero e proprio elisir di lunga vita. Scopriamo insieme le varietà, le proprietà e le ricette in cui usarlo.
La pianta del mandarino, dalla chioma raccolta e di media altezza (3-5 metri), si è perfettamente adattata alle tradizionali zone agrumicole di produzione: Sicilia e Calabria, in particolare, assicurano i tre quarti della produzione italiana. Questo frutto si raccoglie da novembre a gennaio, per essere poi consumato da dicembre a febbraio.
Varietà principe è quella detta Avana o Palermitana: a maturazione precoce, è di forma leggermente tondeggiante e schiacciata sugli apici, con un'elevata succosità, un'estrema dolcezza e un aroma persistente; a maturazione tardiva, che avviene precisamente nel mese di marzo (per questo viene anche detto marzuddu), troviamo il mandarino di Ciaculli, dalla frazione palermitana in cui viene coltivato: si tratta di un prodotto presidio Slow Food dal forte aroma, con buccia sottile ed elevato contenuto zuccherino.
Tra le numerose varietà, ricordiamo anche la Satsuma: si tratta di una pianta medio piccola, originaria del Giappone e importata in Italia verso la fine dell'Ottocento. Il frutto, mediamente grande e con buccia sottile, presenta pochissimi semi al suo interno; la King, di origine cinese, importata in Europa sempre nello stesso periodo, si caratterizza per il frutto succoso, dolce e particolarmente grande (cinque volte di più rispetto a un normale mandarino da tavola); la Cleopatra, utilizzata anche per scopi ornamentali, e la Tangerine, che deve il nome alla città marocchina di Tangeri.
Il mandarino ha dato vita anche ad alcuni ibridi:
Composto principalmente da acqua e zuccheri semplici, il mandarino è tra i frutti più indicati nell'alimentazione dello sportivo e del convalescente. Tra gli agrumi, è quello con l'apporto energetico maggiore: con 76 calorie ogni 100 grammi di prodotto, va consumato nelle giuste porzioni e senza eccedere; inoltre, la ricchezza di fruttosio e il carico glicemico di buona entità lo rendono un frutto da consumare con moderazione in caso di diabete e sovrappeso.
Ricco di vitamine, tra queste spicca sicuramente la vitamina C, ma anche la A, la P e l'acido folico, e di sali minerali, soprattutto potassio, calcio e fosforo, è perfetto per contrastare le influenze e i classici malanni di stagione; proteine e grassi sono presenti in percentuali pressoché nulle e la presenza di fibre vegetali aiuta a regolarizzare il transito intestinale. Ottimo è il contenuto di bromo, una sostanza che favorisce il sonno e il rilassamento. E se pensate che il buono sia contenuto solo al suo interno, vi sbagliate di grosso: la sua scorza esterna, infatti, è ricca di limonene, una preziosa sostanza responsabile della caratteristica profumazione, dalla forte azione antiossidante. Sempre da questa si ricava anche l'olio essenziale, utilizzato in ambito cosmetico, soprattutto contro la cellulite.
Dalle innumerevoli proprietà terapeutiche, scopriamo insieme tutti i benefici di questo portentoso agrume.
Dal profumo straordinario e dal colore vivace, che ricorda quello dei luoghi del Sud Italia in cui viene coltivato, il mandarino è un piccolo scrigno prezioso, ricco di gusto e fragranza. Ottimo assaporato al naturale, a fine pasto o come spuntino pomeridiano spezza-digiuno, è in cucina che dà il meglio di sé. La sua dolcezza, unita a un retrogusto piacevolmente acidulo, esalta primi e secondi piatti a base di carne e di pesce. Irrorate con il suo succo una raffinata tartare di gamberi, sostituendolo alla classica arancia, oppure profumate con la sua scorza grattugiata dei golosi involtini di pesce spada o delle delicate scaloppine di vitella.
In pasticceria è sicuramente il protagonista indiscusso: può essere impiegato per la guarnizione di tipiche torte e crostate, anche insieme ad altra frutta fresca con cui contrasta nel colore e nel gusto; grazie al succo dolce e aromatico, è ideale per la preparazione di budini, bavaresi, mousse, soufflé, nonché salse e creme particolarmente raffinate; e come dimenticare, infine, gelati, granite e sorbetti. Tra le varie delizie dolci, menzione d'onore spetta al pan di mandarino, una cake soffice, morbida e fragrantissima, ideale da inzuppare in una tazza di latte o di tè bollente all'ora della colazione.
Dalla scorza, ricca di un olio profumato, si ricava un'essenza aromatica impiegata per il tipico liquore e per esaltare prodotti di pasticceria. Sempre grazie alla polpa succosa e zuccherina, è possibile dare vita a marmellate e conserve genuine – da confezionare durante la stagione invernale e gustare durante tutto l'anno – e gelatine da abbinare a salumi, formaggi e piatti a base di carne.