Un vecchio mortaio inutilizzato riempito di sale dell'Île de Ré al rosmarino, il profumo del cardamomo e curcuma nell'aria, un vecchio libro di cucina chiuso dal quale escono fogli e appunti e un tablet appoggiato su un leggio che visualizza una ricetta: entrare in una cucina quando qualcuno sta cucinando significa entrare in un luogo intimo dove i sapori si mescolano, dove affiorano i ricordi e dove c'è qualcuno che non solo li conserva, ma li rinnova ogni giorno. Nel semplice gesto di scolare la pasta, nell'aggiungere un pizzico di zenzero o nel frullare un'emulsione di menta e cime di rapa, c'è un lessico che racconta il quotidiano, gettando le basi della tradizione del futuro.
Gesti antichi che si combinano con gesti moderni, sapori moderni che esaltano quelli antichi e diventano tutt'uno senza rinnegarsi, anzi. Se la nonna ci ha lasciato la Bibbia dei suoi appunti, la mamma ne ha inventati altri e i figli ne inventeranno altri ancora: ogni nuovo viaggio e ogni nuovo incontro portano inediti colori nella vita e sapori originali in cucina. La vita fuori dalle mura domestiche, i deliziosi momenti conviviali con gli amici, i lunghi pranzi tra colleghi che, tra una forchettata e l’altra, saldano relazioni e creano l’atmosfera giusta per creare nuovi progetti: ogni cosa si trasforma con creatività. Così accade anche con Emiliane Barilla. Da più di cento anni entra nelle nostre case portando il meglio dell’artigianalità e della qualità dell'Emilia Romagna: la sua pasta all'uovo. E ogni giorno si rinnova mescolandosi con questo continuo evolversi delle relazioni che cercano parole nuove e sapori nuovi per raccontare quello che sono. Emiliane Barilla è la pasta che cresce accanto a ciascuno perché è in grado di soddisfare i palati di tutti: semplici e veloci da cucinare, versatili da riprodurre in infiniti modi, buone e invitanti sia per un momento di relax in solitudine sia per una cena goliardica tra amici.
Con questa convinzione Emiliane Barilla diventa un alfabeto fatto di formati diversi con il quale coniare creare nuove emozioni. I grattini, i risi e le tagliatelle, come tutti i formati di Emiliane Barilla, hanno ispirato sei chef che sono nati e cresciuti nel tempio della pasta all'uovo, l'Emilia Romagna, ma hanno continuato la loro ricerca e perfezionato il gusto facendo esperienze diverse: Maria Amalia Anedda, Gianpietro Stancari, Irina Steccanella, Massimiliano Poggi, Daniele Bendanti e Marta Scalabrini. A loro Emiliane Barilla ha affidato il compito di dare nuova vita alla tradizione creando ricette innovative che danno uno sguardo al passato, tengono i piedi ben piantati nel presente e la mente proiettata verso il futuro.
Allora ecco qualche suggerimento "rubato" agli chef da replicare a casa ogni giorno. Non serve aspettare una grande occasione per gustare le Emiliane: ogni momento di gusto è il momento perfetto per cuocere le Emiliane nell’acqua bollente. Perché, allora, non provare a reinventare il sapore del lunedì con la ricetta, proposta da Maria Amalia Anedda, delle Farfalline Emiliane con i broccoli, il cocco e il curry? O quello del martedì con i Grattini Emiliane, rapa rossa, parmigiano, timo limonato e porcino fritto, frutto della creatività di Gianpietro Stancari? Cosa si potrà creare il mercoledì? Ecco pronto tutto lo stupore dei Grattoni con lenticchie e gamberi, proposti da Irina Steccanella. Per il giovedì ci affidiamo ai consigli di Massimiliano Poggi e alle sue Treccine funghi e zucca. Un sapore, quello della zucca, dal quale ci facciamo travolgere anche il venerdì, combinandola con besciamella, salsiccia e salvia per dar vita a dei sontuosi Cannelloni. Il sabato invitiamo gli amici più cari per sorprenderli con le Fettuccine Ricce di Daniele Bendanti, condite con un tripudio di fegatini di pollo, cicoria, curcuma e zucchina. Chiudiamo la settimana in bellezza ancora in compagnia di Emiliane Barilla e della fantasia di Marta Scalabrini, servendo in famiglia le sue zucchine ripiene di Filini amalgamati con ricotta profumata di ginepro, pinoli e funghi.
Cosa aspettate a provarle tutte?