MammaPack, la startup che consegna “il pacco da giù” agli italiani all’estero

Come fare ad acquistare mezzo chilo di pasta senza pagare 3 euro e oltre al supermercato in Francia o in Inghilterra o, perché no, in Germania? Incontro a questo desiderio è arrivata una startup tutta napoletana, che ha elevato il concetto di “Pacco da giù”, conquistando una grandissima fetta di mercato: MammaPack. Di fatto si parla di un supermercato online pensato per gli italiani all’estero. Un eCommerce con oltre 10 mila prodotti che si possono spedire in 20 Paesi in tutta Europa in sole 48/72h.

L’idea è di Flavio Nappi e Romolo Ganzerli, due giovani manager partenopei che hanno passato una parte della loro vita a Parigi e Ginevra. E che, quindi, conoscono benissimo le peripezie per cercare qualcosa che ricordi casa, al giusto prezzo.

Il servizio è studiato per proporre una soluzione a chi vuole restare legato ai sapori della propria infanzia ed è per questo che fin dall’avvio, a fine 2018, uno dei punti cardine è stato l’approvvigionamento dei prodotti affinché si potesse offrire una gamma di scelta il più ampia possibile.

Il target di riferimento è ampio perché se fino a qualche anno fa il “pacco da giù” coinvolgeva solamente i giovani meridionali al Nord, oggi coinvolge tutta Italia nel fenomeno migratorio. Basti pensare che gli italiani residenti in Europa sono più di 2.5 milioni con un incremento nell’ultimo quinquennio del 36,2%; e la tendenza è in aumento.

“Credo che la rivoluzione digitale e globalizzazione possano avvicinarci ai prodotti che ci fanno sentire bene, coccolati e accuditi come se fossimo a casa con la Mamma” afferma Romolo Ganzerli, “Siamo innamorati del cibo e delle bevande che trovavamo tutti giorni in Italia. Abbiamo l’ambizione di migliorare la qualità della vita e del mangiare degli italiani all’estero. Siamo sinceri perché applichiamo i prezzi di mercato, italiani”. Il caso Mammapack ha avuto un enorme successo tant'è che Jacopo Perfetti, docente di imprenditoria alla SDA Bocconi School of Management, le ha dedicato un capitolo nel suo celebre libro "Inventati il lavoro. Sopravvivere alla fine del posto fisso e svegliarsi ogni mattina con il sorriso".