Antichissima pianta dalle incredibili proprietà medicinali e benefiche: conosciamo meglio la malva, perché averla in casa e come usarla in cucina.
La malva è una pianta selvatica annuale o biennale molto diffusa in Asia e Africa settentrionale, nelle zone tropicali e nelle regioni dell'Europa meridionale. Conosciuta scientificamente con il nome di "malva sylvestris", la malva cresce spontaneamente in terreni incolti, poveri e ghiaiosi ma è spesso coltivata negli orti perché non necessita di molte cure. La pianta della malva si riconosce per il fusto alto ed eretto e per i fiori di colore rosaceo e viola con cinque petali.
Conosciuta già al tempo degli antichi Greci che la consideravano una pianta sacra per le numerose proprietà benefiche, la malva era particolarmente apprezzata dal filosofo e naturalista Plinio il vecchio che nei suoi testi ne raccomandava il succo come medicamento per ogni tipo di malanno: non a caso il suo nome deriva dal latino "molle" e dal greco "malakos", che significano proprio calmante, emolliente. Espettorante, antinfiammatoria, lenitiva e antibatterica, la malva può essere impiegata non solo in medicina, erboristeria e cosmesi naturale ma anche in cucina: vediamo come.
Numerose sono le proprietà benefiche della malva, una pianta molto utilizzata (e non a caso) in erboristeria e nella medicina naturale cinese, conosciuta già al tempo di Esiodo e considerata dai filosofi della scuola pitagorica una vera e propria pianta sacra.
La malva è un potente antinfiammatorio naturale, indicata in particolare per le mucose grazie alla sua capacità di assorbire umidità dai tessuti infiammati; ricca di tanniti e flavonoidi, ha un effetto antiossidante ed emolliente, perfetto per alleviare tosse e mal di gola su cui svolge un'azione lenitiva ed espettorante e utile in caso di cistiti, ulcere e irritazioni cutanee. Grazie alla presenza di mucillagini, la malva ha un potere lassativo e depurativo rivelandosi un'ottima alleata in caso di stitichezza e colon irritabile; è inoltre efficace in caso di gastrite e reflusso gastroesofageo perché protegge i tessuti dello stomaco dall'azione degli acidi gastrici.
Per uso interno ma non solo, la malva è efficace anche per uso esterno: le foglie vantano proprietà antinfiammatorie e sono utili in caso di scottature, dermatosi, ferite, afte e mal di denti; utilizzata sotto forma di impacco, la malva può rinfrescare e decongestionare occhi e palpebre. Largamente usata in ambito cosmetico per realizzare saponi e detergenti naturali, la malva ha un effetto rinfrescante, balsamico e cicatrizzante: favorisce la rigenerazione delle cellule e migliora la struttura della pelle e la sua elasticità.
Usare la malva in cucina? Assolutamente sì: con le foglie possiamo preparare infusi e decotti, ottimi per beneficiare di tutte le proprietà di questa pianta. Parliamo di una pianta non tossica che possiamo gustare sia cotta sia cruda: le foglie presentano un piacevole gusto dolciastro che possiamo sfruttare crude per arricchire insalate; cotte, sono perfette per impreziosire farce per pasta ripiena, zuppe, frittate e minestre. E i fiori? In una cena elegante, usiamoli per decorare e rendere davvero speciali i nostri piatti.