Dolcificante naturale, arricchitore di sapori in cucina, fondamentale nella birra e nel whisky e amico della panificazione: tutti gli usi e le forme del malto in cucina.
Ci sono ingredienti che fanno la differenza rendendo un piatto davvero particolare: è il caso del malto, un prodotto ottenuto dalla germinazione di cereali, che trova larga applicazione nella creazione di bevande alcoliche, inclusi birra e whisky, nonché in sostituti del caffè. In cucina, funge da alternativa allo zucchero, per dolcificare bevande e è impiegato nella realizzazione di varie preparazioni dolciarie, come creme, gelati e dessert, ma è soprattutto nel campo della panificazione che è particolarmente apprezzato. Vediamo nello specifico che cos'è il malto e come usarlo in cucina.
Il malto nasce dalla germinazione dei cereali, processo che trasforma l'amido in zuccheri semplici e conferisce al prodotto finale un gusto dolce e caratteristico: sebbene l'orzo sia il cereale più comunemente maltato, anche frumento, segale e mais possono subire questo processo.
La produzione di malto segue tre fasi chiave: ammollo, germinazione ed essiccazione. Inizialmente, durante l'ammollo, i cereali assorbono acqua, iniziando a germogliare: questo processo attiva enzimi essenziali che iniziano la trasformazione dell'amido in zuccheri. Successivamente, la fase di germinazione prosegue fino a quando non si raggiunge il livello desiderato di attività enzimatica, momento in cui viene interrotta dall'essiccazione. Quest'ultima fase arresta la germinazione, preservando gli enzimi attivi e fissando le proprietà aromatiche e gustative del malto. L'essiccazione non solo stabilizza il malto per la conservazione ma ne definisce anche il colore e il profilo di sapore, variando da tonalità chiare a scure, a seconda della durata e della temperatura applicata, influenzando così significativamente il gusto e l'aroma dei prodotti finali in cui sarà utilizzato.
Tra i numerosi vantaggi che il malto ha c’è quello di essere un'alternativa allo zucchero bianco raffinato, grazie alla sua capacità di conferire dolcezza ai cibi, arricchendoli di un aroma distintivo. È ricco di vitamine e minerali, in praticolare potassio, fosforo e magnesio. A seconda del tipo di cereale utilizzato per la sua produzione, può offrire benefici aggiuntivi.
Generalmente, quando si fa riferimento al termine "malto" senza ulteriori specificazioni, si intende il malto derivato dall'orzo, poiché questo cereale garantisce la migliore qualità del prodotto finito, ma ce ne sono diversi i tipi, che si distinguono principalmente per il cereale da cui sono derivati e il metodo di produzione, influenzando in modo significativo il sapore dei piatti a cui vengono aggiunti. Ecco una panoramica dei principali tipi di malto e del loro impatto sulle preparazioni culinarie:
Dopo aver esplorato le varietà di malto basate sul tipo di cereale, come orzo, frumento e mais, è essenziale soffermarci anche sul malto diastatico. Il malto diastatico ha prima subito il processo di maltazione, come il malto classico, e poi un ulteriore processo, chiamato diastatizzazione, teso ad aumentare la presenza di enzimi come le amilasi, questo aumenta di conseguenza il suo potere diastasico e rende il malto più facile da utilizzare nella panificazione.
Il malto diastatico non solo contribuisce alla produzione di un pane caratterizzato da sofficità e una crosta dorata e croccante ma ne migliora anche la conservazione. Il pane mantiene la sua morbidezza per tempi più lunghi grazie alla maggiore ritenzione di umidità, effetto diretto dell'azione degli zuccheri che derivano dalla trasformazione dell'amido. È tuttavia fondamentale usare il malto diastatico con moderazione e precisione: un eccesso può portare a risultati indesiderati, come una fermentazione troppo rapida o un impasto eccessivamente appiccicoso e difficile da manipolare.
Qual è quindi la proporzione corretta? Questo dipende da molti fattori come il tipo di farina usata, l'idratazione dell'impasto, i tempi di lievitazione, le temperature e così via. Quelle che seguono, quindi, sono indicazioni di massima sulle dosi da usare.
Il potere diastasico del malto è misurato in unità diastatiche (DU): più è alto, maggiore è la capacità del malto di convertire gli amidi in zuccheri.
Il malto d'orzo è il più facile da trovare in commercio, ma non l'unico, me visto sopra: in ogni caso, puoi trovarlo sotto varie forme. Ecco le principali.
Oltre al suo impiego nella produzione di bevande alcoliche e alla panificazione di cui abbiamo già discusso, il malto trova numerose altre applicazioni in cucina. La sua dolcezza naturale e la capacità di aggiungere profondità ai sapori lo rendono un ingrediente prezioso in diverse preparazioni.