Il macco di fave è una minestra tradizionale siciliana che ha molto in comune con altre preparazioni rappresentative del Sud Italia, come ad esempio le fave bianche e cicorie tipiche di Puglia e Basilicata. Originaria delle zone di Agrigento – e in particolare del paese di Raffadali – la pasta co' maccu è la pietanza tipica della festa di San Giuseppe di Ramacca, in provincia di Catania. Pare che in antichità fosse considerato "il piatto del buon auspicio" e che venisse offerto dai proprietari terrieri al termine del raccolto a tutti i contadini, per festeggiare la fine dei lavori. Il macco di fave è un piatto povero con la consistenza di una crema, ottenuta grazie alla cottura prolungata delle fave fino al loro completo disfacimento. Si tratta di una ricetta salutare e ristoratrice di cui godere tutto l'anno visto che può essere preparata sia con i legumi freschi sia con quelli secchi. Può essere servita come primo piatto o piatto unico, soprattutto se accompagnata da pasta e verdure bollite come bietole o cicoria.
Sciacquate abbondantemente le fave secche, poi mettetele in ammollo per almeno due ore 1.
Sciacquate abbondantemente le fave secche, poi mettetele in ammollo per almeno due ore 1.
Mondate la carota e il cipollotto e tritateli finemente 2.
Mondate la carota e il cipollotto e tritateli finemente 2.
Fateli soffriggere con un generoso giro di olio 3 aggiungendo anche lo spicchio d'aglio in camicia schiacciato con il palmo della mano.
Fateli soffriggere con un generoso giro di olio 3 aggiungendo anche lo spicchio d'aglio in camicia schiacciato con il palmo della mano.
Scolate le fave dal liquido di ammollo e aggiungetele al soffritto. Fate insaporire mescolando. Poi rimuovete lo spicchio di aglio e coprite tutto con acqua calda 4. Salate, chiudete con il coperchio e fate cuocere su fuoco basso per almeno un'ora, o comunque fino a quando le fave inizieranno a disfarsi. Mescolate di frequente e ricordate di aggiungere di tanto in tanto un goccio di acqua tiepida se durante la cottura la minestra dovesse asciugarsi troppo.
Scolate le fave dal liquido di ammollo e aggiungetele al soffritto. Fate insaporire mescolando. Poi rimuovete lo spicchio di aglio e coprite tutto con acqua calda 4. Salate, chiudete con il coperchio e fate cuocere su fuoco basso per almeno un'ora, o comunque fino a quando le fave inizieranno a disfarsi. Mescolate di frequente e ricordate di aggiungere di tanto in tanto un goccio di acqua tiepida se durante la cottura la minestra dovesse asciugarsi troppo.
Servite il macco di fave ben caldo e cremoso ultimando con pepe, finocchietto selvatico tritato e olio a crudo 5.
Servite il macco di fave ben caldo e cremoso ultimando con pepe, finocchietto selvatico tritato e olio a crudo 5.
Potete preparare il macco di fave con le fave fresche, che troverete sui banchi dei mercati da marzo in poi, ma anche con le fave secche: in particolare, in commercio esiste una tipologia di fave secche decorticate che non richiede ammollo e per questo velocizza enormemente la preparazione.Se amate le erbe aromatiche provate a inserire del timo o del rosmarino in questa ricetta.
Appena pronto, il macco di fave va servito subito per preservarne la sua consistenza cremosa: questo perché asciuga velocemente solidificandosi.
Se amate le fave, provate la ricetta delle fave stufate.
Il macco di fave è una di quelle pietanze che il giorno successivo è ancora più buona: in diverse zone della Sicilia, infatti, si fa compattare, si taglia con il coltello e si cucina di nuovo sulla piastra o si frigge, come si fa con gli scagliozzi di polenta. In ogni caso potete conservare il vostro macco di fave in frigo per 2 giorni, ben chiuso in un contenitore ermetico.