Carmine Donadio, inventore della pizza Carminuccio (una marinara rivisitata con pancetta), è stato il simbolo della pizza di qualità a Salerno per 40 anni.
Una triste notizia per Salerno e per tutto il mondo della pizza italiana: a 75 anni ci lascia Carmine Donadio, conosciuto da tutti come "Carminuccio", il maestro pizzaiolo che dal 1982 è diventato un simbolo della tonda a sud di Napoli. La pizzeria "Carminuccio a Mariconda" è un'icona per intere generazioni: dagli anni '80 non è mai cambiata, lasciando intatte le radici e le tradizioni della zona che la stessa pizzeria ha contribuito a emancipare. "Un lavoratore instancabile, un artigiano della pizza, un maestro di sapori. La sua ‘Carminuccio' era un capolavoro di gusto e amore, una pizza prediletta e apprezzata da tutti", così lo saluta Vincenzo Napoli, sindaco di Salerno.
Per anni la pizza fuori dal capoluogo è stata un tabù, ma grazie ad artigiani come Carmine Donadio questo scoglio mentale è stato superato dagli stessi napoletani. Tantissimi i clienti che per 40 anni si son fatti 80 chilometri per andare a Salerno e mangiare l'iconica "Carminuccio", una variazione della marinara inventata da Donadio e che mezzo mondo gli ha rubato.
La Carminuccio è semplice: pomodoro, pecorino, pancetta e basilico, in pratica una marinara "carnivora" per un sapore inconfondibile. Una tonda leggermente piccante e molto saporita, una vera goduria per le papille gustative. A Donadio anche il merito dell'evoluzione della pizza classica napoletana: lo "stile salernitano", che egli stesso ha inventato, ci dà una tonda un po' più croccante, con un cornicione leggermente più alto e pieno (quasi a canotto diremmo oggi), per una cottura a legna ma con temperature più docili. Un innovatore che, a ben donde, ha scritto il proprio nome nella storia della cucina salernitana.
Carmine Donadio ha saputo valorizzare il proprio territorio: fino ai primi anni della pizzeria, Mariconda era la periferia più estrema di Salerno, l'ultimo avamposto cittadino prima della natura "selvaggia"; grazie al suo locale molti salernitani si sono spostati, contribuendo all'emancipazione di quello che a tutti gli effetti era un "quartiere ghetto". Il potere di una buona pizza fa miracoli.