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16 Settembre 2022
13:22

L’Oms contro il vino: consumi ridotti e niente pubblicità. È un nuovo proibizionismo?

Ridurre del 10% il consumo del vino pro capite entro il 2025. Aumento della tassazione e divieto di pubblicità e promozione: l'Oms e la sua scure sul settore enoico europeo.

A cura di Alessandro Creta
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Decisa e importante stretta sul vino da parte dell’Organizzazione Mondiale di Sanità, sezione Europa. A Tel Aviv diventano ufficiali le nuove linee guida dell’Oms per quanto riguarda il consumo del vino, da ridurre del 10% pro capite entro il prossimo 2025. Ma non è l’unica modifica.

L’approvazione delle nuove politiche riguardano infatti anche l'aumento della tassazione, il divieto di pubblicità, promozione e marketing in qualsiasi forma (come già avviene anche per le sigarette), oltre alla diminuzione della disponibilità di bevande alcoliche e l’obbligo di health warning in etichetta (ancora, come le sigarette).

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Il tutto è stato deciso dalla sezione europea dell’Oms e contenuto nel documento European framework for action on alcohol 2022-2025, approvato al termine di un incontro con le varie delegazioni nazionali tenutosi in Israele.

Nessuna di queste delegazioni, nemmeno quella italiana (come fa notare anche Uiv – Unione Italiana Vini), ha espresso alcuna opposizione alle nuove linee guida. Provvedimenti capaci di colpire il comparto enoico europeo nella sua interezza e senza alcuna distinzione. Un duro macigno, insomma, per tutto il settore.

L’Oms contro il vino: la risposta dell’Uiv

L’Uiv in una nota diramata sul proprio sito ufficiale commenta con preoccupazione le nuove linee guida dell’Oms, parlando anche di proibizionismo. Si legge infatti: “L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – Regione Europa ha adottato integralmente la propria risoluzione che di fatto mette in crisi un comparto, quello del vino europeo, che solo nel nostro Paese conta 1,2 milioni di addetti e un surplus commerciale con l’estero di circa 7 miliardi di euro annui”.

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Le linee guida prevedono un aumento della tassazione sul vino, il divieto di pubblicità o promozione in ogni forma e la progressiva riduzione della disponibilità di bevande alcoliche. Al punto da arrivare a limitare il consumo pro capite di vino del 10% entro i prossimi 2 anni e mezzo. “Il risultato emerso dal voto – continua l’Uiv nella sua nota – è una scure per il mondo del vino e l’inizio di una nuova ondata proibizionista per il settore … La storia ci ha insegnato come il proibizionismo non sia la soluzione per sconfiggere la piaga dell’alcolismo, ma soprattutto come il vino sia un simbolo del bere responsabile, della dieta mediterranea”.

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A cura di
Alessandro Creta
Laureato in Scienze della Comunicazione prima, Pubblicità e Marketing poi. Giornalista gastronomico per professione e mangiatore seriale per passione, mi piace navigare tra le pieghe del cibo, perché il food non è solamente cucina, ristoranti e chef. Appassionato di olio evo ma anche di viaggi, sono particolarmente incuriosito da cibi strani e sconosciuti. Mi fate felice con un Verdicchio. Mi trovate su Instagram: @cretalex
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