Ridurre del 10% il consumo del vino pro capite entro il 2025. Aumento della tassazione e divieto di pubblicità e promozione: l'Oms e la sua scure sul settore enoico europeo.
Decisa e importante stretta sul vino da parte dell’Organizzazione Mondiale di Sanità, sezione Europa. A Tel Aviv diventano ufficiali le nuove linee guida dell’Oms per quanto riguarda il consumo del vino, da ridurre del 10% pro capite entro il prossimo 2025. Ma non è l’unica modifica.
L’approvazione delle nuove politiche riguardano infatti anche l'aumento della tassazione, il divieto di pubblicità, promozione e marketing in qualsiasi forma (come già avviene anche per le sigarette), oltre alla diminuzione della disponibilità di bevande alcoliche e l’obbligo di health warning in etichetta (ancora, come le sigarette).
Il tutto è stato deciso dalla sezione europea dell’Oms e contenuto nel documento European framework for action on alcohol 2022-2025, approvato al termine di un incontro con le varie delegazioni nazionali tenutosi in Israele.
Nessuna di queste delegazioni, nemmeno quella italiana (come fa notare anche Uiv – Unione Italiana Vini), ha espresso alcuna opposizione alle nuove linee guida. Provvedimenti capaci di colpire il comparto enoico europeo nella sua interezza e senza alcuna distinzione. Un duro macigno, insomma, per tutto il settore.
L’Uiv in una nota diramata sul proprio sito ufficiale commenta con preoccupazione le nuove linee guida dell’Oms, parlando anche di proibizionismo. Si legge infatti: “L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – Regione Europa ha adottato integralmente la propria risoluzione che di fatto mette in crisi un comparto, quello del vino europeo, che solo nel nostro Paese conta 1,2 milioni di addetti e un surplus commerciale con l’estero di circa 7 miliardi di euro annui”.
Le linee guida prevedono un aumento della tassazione sul vino, il divieto di pubblicità o promozione in ogni forma e la progressiva riduzione della disponibilità di bevande alcoliche. Al punto da arrivare a limitare il consumo pro capite di vino del 10% entro i prossimi 2 anni e mezzo. “Il risultato emerso dal voto – continua l’Uiv nella sua nota – è una scure per il mondo del vino e l’inizio di una nuova ondata proibizionista per il settore … La storia ci ha insegnato come il proibizionismo non sia la soluzione per sconfiggere la piaga dell’alcolismo, ma soprattutto come il vino sia un simbolo del bere responsabile, della dieta mediterranea”.