"Non ho risposto per non alimentare polemiche" dice Locatelli e si nasconde dietro il "Sono passate tante persone nella mia cucina, solo una dice una cosa del genere".
Dopo ben 7 mesi Giorgio Locatelli risponde alle accuse di violenza nella sua cucina mosse dallo chef Davide Nanni, ma "risponde" resta un parolone. In realtà, in un'intervista a Vanity Fair, lo chef stellato ha giustificato il silenzio con la volontà di non alimentare la polemica e dice che Nanni ha "un po' esagerato" per vendere il libro. Vediamo i dettagli dell'intervista di Giorgio Locatelli.
Piccolo recap: Davide Nanni è un ex cuoco della brigata di Giorgio Locatelli a Locanda Locatelli, 1 Stella Michelin a Londra. Dopo la traumatica esperienza in Inghilterra ha deciso di abbandonare le cucine gourmet e diventare un influencer, anche se oggi ha un locale in Abruzzo. Nel libro, pubblicato lo scorso marzo, non fa una vera e propria accusa "materiale" al giudice di Masterchef perché non sarebbe stato direttamente Giorgio Locatelli a vessare il sottoposto: "La gestione era in mano a quei tre che si rivelarono il mio peggior incubo — dice il cuoco abruzzese — Giorgio Locatelli passava ogni tanto, per controllare che fosse tutto ok". Oltre ai classici episodi di nonnismo, come i lavori più faticosi e umili assegnati agli ultimi arrivati, Nanni avrebbe subito molto di più.
Il cuoco diventato famoso per preparare le ricette nei boschi, oltre 335.000 follower su Instagram, ricorda con particolare scoramento il rapporto avuto col sous chef: sarebbe stato preso di mira dal proprio superiore, con lavori impossibili e umiliazioni pubbliche davanti a tutta la brigata. Ogni mortificazione sarebbe stata accompagnata da allusioni e occhiolini rivolti alla fidanzata di Davide Nanni, anche lei in brigata del ristorante stellato. Nanni racconta poi di turni impossibili in cui "a volte trovavo ancora i lavapiatti che finivano il turno della notte" e di riposini in bagno, su uno strofinaccio posto sul pavimento per provare a chiudere gli occhi. La relazione con la fidanzata sarebbe finita a causa di questo clima infernale che avrebbe portato Nanni in una situazione di enorme stress, per un lavoro umiliante e poco gratificante.
Noi avevamo provato a sentire Giorgio Locatelli per farci dare la propria versione ma non abbiamo avuto alcun tipo di risposta e oggi abbiamo capito il perché: a Vanity Fair dice di essere molto dispiaciuto per l'accusa perché quando ha iniziato con il ristorante ha sempre detto che non avrebbe voluto dei dipendenti trattati com'era stato trattato lui da giovane e che ha sempre cercato di garantire la serenità dello staff. Nonostante tutto a volte è difficile perché "come bambini all’asilo sanno essere cattivi tra loro, così fanno gli adulti, e il maestro può vigilare fino a un certo punto. Ovviamente la responsabilità del mio staff è mia, ma a me sembra che si sia un po’ esagerato: 1160 persone sono passate per la mia cucina, e lui è il primo che dice una cosa del genere".
Leggiamo quindi un po' di scetticismo sulla versione data da Nanni anche perché Locatelli dice che la sua sensazione "è che lui avesse un libro da vendere, e se scriveva una cosa del genere senza metterci un nome avrebbe venduto molto meno", per questo motivo non ha parlato, non voleva fare ulteriore pubblicità al libro di Nanni.