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30 Agosto 2023 13:11

Lo chef Borghese ha messo davvero i taccuini nel suo ristorante?

La risposta è sì: il celebre volto di 4 Ristoranti ha messo i taccuini per le valutazioni nel suo locale di Milano. Un'idea che ci sembra interessante: non si tratta di recensioni urlate, ma una comunicazione privata costruttiva ed elegante, davvero finalizzata a ricevere un feedback dai clienti.

A cura di Francesca Fiore
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Uno degli chef più televisivi della tv è indubbiamente Alessandro Borghese: idolo degli spettatori di ogni età, è un cuoco così iconico da aver creato un vero e proprio vocabolario televisivo, di cui fa parte la celebre frase "confermare o ribaltare il risultato". Qualche giorno fa, commentando la nuova stagione del format che l'ha reso famoso, lo chef si è lasciare andare a dichiarazioni legate alla travagliata estate degli "scontrini pazzi", sostenendo di aver messo dei taccuini nel suo ristorante perché anche lui ha bisogno di essere valutato.

L'estate degli scontrini pazzi e l'opinione di Borghese

Quella del 2023 sarà ricordata come l'estate degli "scontrini pazzi": un periodo in cui è esplosa la moda di fotografare gli scontrini dei ristoranti o dei bar, per poi lamentarsi in pubblica piazza, fino a mettere alla gogna i gestori, a ragione o a torto. C'è chi la definisce "giustizia social", c'è chi invece è contro questa esposizione eccessiva: al di là delle ragioni, degli strumenti e della correttezza delle modalità di comunicazione, è impossibile negare che ci sia di fatto un problema fra quello che potremmo definire "popolo dei clienti", mutuando una frase nata per il web, e i gestori dei locali.

A esprimersi sulla faccenda è stato lo chef Borghese, con un'opinione decisamente tranchant: "Sembrano barzellette, ma è black humor. Bisognerebbe puntare a far tornare i clienti, non a spennarli, se no si crea un danno d’immagine per tutti. Far pagare un euro in più la schiuma di un cappuccino è ridicolo, ma sono il primo a uscire dalla cucina se a un tavolo di sei persone ne mangia una sola".

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I taccuini con cui confermare o ribaltare il risultato

Un metodo per migliorare (o costruire da zero) il rapporto con i clienti lo chef l'ha trovato: e l'ha fatto "sublimando" quella che possiamo considerare una strategia di marketing davvero efficace. Lo chef ha infatti dichiarato che nel suo ristorante ha inserito dei taccuini con la stessa struttura di quelli del programma, quindi voti per location, servizio, menu e conto. "Voglio che i clienti diano i voti anche a me" – ha spiegato Borghese – Anche io devo essere valutato".

Ma è davvero così? Pare proprio di , a meno dalle prime foto on line: lo chef non ha fatto solo una boutade mass mediale, ma ha veramente messo i taccuini su ogni tavolo del ristorante, lasciando spazio ai clienti per valutare. Una trovata che a noi piace molto: siamo in un'era in cui è quasi impossibile pensare di "vietare" un feedback da parte del cliente, ma in questo modo la cosa diventa utile, elegante ed efficace.

Per primo, non parliamo di recensioni urlate sul web, in cui spesso la componente narcisistica la fà da padrona e neanche di recensioni fuori focus ("il ristorante ha una cucina davvero ottima, ma metto una stella perché manca il seggiolone per i bambini"), che ultimamente lievitano a vista d'occhio. Si parla infatti di una comunicazione privata, destinata allo chef o al personale, che sembra davvero finalizzata a ricevere una critica costruttiva o un suggerimento.

Avremmo apprezzato anche uno spazio per una frase, perché non tutto è misurabile in voti: non a caso nel programma c'è un confronto finale fra i ristoratori che hanno dovuto giudicare i loro colleghi. Ci possiamo al momento accontentare: lo chef Borghese potrebbe anche ignorare i feedback ricevuti, ma questo sta alla sua coscienza e non saremo certo noi a mettere in dubbio le sue buone intenzioni. Nel frattempo, lo strumento per una comunicazione efficace è stato messo in campo: speriamo che altri ristoratori seguano il suo esempio.

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Quello che i piatti non dicono
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