Il luccichio che emanano i protagonisti di Inside Out (in particolare Gioia) si basa sulla brillantezza delle bollicine dello champagne quando fluttuano nel calice da vino. Un lavoro difficilissimo che stava per essere abbandonato proprio a causa delle difficoltà tecniche di realizzazione dell'animazione.
Lo champagne è uno dei vini più famosi e apprezzati al mondo: un vero simbolo della Francia. Da sempre associato al lusso e all'eleganza, è stato protagonista nel corso degli anni di tantissimi film e scene iconiche ma il legame che c'è tra questo spumante e Inside Out, il celebre film Pixar del 2015, è davvero unico. Il luccichio che hanno i protagonisti dell'opera, le emozioni, è stato studiato proprio basandosi sulle bollicine prodotte dallo champagne. Mesi di studio per arrivare alla perfezione tecnica di questo film d'animazione, la stessa perfezione che possiamo ritrovare all'interno di un calice di champagne.
La texture "effervescente" che ha Gioia nel film è stata elaborata proprio osservando le bollicine del vino. Può sembrare una cosa semplice da realizzare ma ci sono voluti ben 8 mesi di lavoro incessante degli animatori per arrivare a questo risultato. Dopo 8 mesi i tecnici decidono di sospendere tutto perché è insostenibile mantenere questo brillio su un personaggio per tutto il film fino a quando John Lasseter, direttore creativo di Inside Out, lo vede e se ne innamora: "È fantastico, inseritelo su tutti i personaggi".
Se il film non assomiglia a nulla che abbiamo visto prima in passato è grazie anche allo champagne. La pellicola segue le vicende delle cinque emozioni fondamentali che vivono nella mente di una giovane ragazza (ovvero Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia e Disgusto) e si immagina questi personaggi fatti di energia pura. Realizzare questa animazione è costosissimo perché la pelle dei personaggi sembra gorgogliare: se ci fai caso noterai che i vestiti delle emozioni non brillano, solo la loro pelle è "effervescente".
A parlare di questo episodio è stato Ralph Eggleston, scenografo del film: "Abbiamo lavorato a lungo sull'effervescenza di Gioia basandoci sulle bollicine dello champagne. Dopo 8 mesi siamo arrivati al punto in cui non potevamo più permettercelo economicamente, non c'era modo di uscirne. All'inizio della lavorazione solo lei era brillante e costava già troppo, poi a un certo punto arriva John in sala, la vede e dice che è fantastica, che vuole l'effervescenza su tutti i personaggi. Ho visto lo staff accasciarsi a terra e il budget cadere in un baratro senza fine. Fortunatamente ce la siamo cavata alla fine".
A complicare ulteriormente la situazione c'è la diversa texture delle bollicine di champagne applicate sulla pelle dei personaggi: sono tutte diverse. Quelle di Gioia sono perfette, quelle di Tristezza mantengono solo la lucentezza ma sono più spente, quelle di Rabbia sono molto più spesse e quando perde la calma praticamente esplodono come quando agitiamo una bottiglia.
Dopo anni di raffigurazione nel mondo "dei grandi" come in una delle scene più note del "Grande Gatsby" in mano a Leonardo Di Caprio, o in una flûte mentre viene sorseggiato da Margot Robbie che in una vasca da bagno spiega l’economia di Wall Street ne "La grande scommessa", lo champagne ha trovato la sua collocazione perfetta. Non in un bicchiere per adulti ma addosso alle emozioni dei bambini.