La riforma delle Indicazioni Geografiche rappresenta un investimento nel futuro dell'agroalimentare europeo e italiano. Esultano gli europarlamentari e Lollobrigida.
Con un voto schiacciante, il Parlamento europeo ha approvato la riforma del sistema di Indicazioni Geografiche dell'Unione Europea, ovvero un rinnovamento sui prodotti alimentari, i vini e le bevande alcoliche Dop e Igp. Si tratta di un passo avanti di grande importanza per l'agroalimentare italiano, che vanta un primato in questo settore con ben 880 prodotti Dop e Igp e un fatturato di 20 miliardi di euro: un quarto del totale europeo.
Il sistema è nato nel 1992 e dopo oltre 30 anni necessitava di un aggiornamento. All'epoca il segmento dei prodotti protetti dall'Ig era molto di nicchia, oggi invece è un traino dell'economia agroalimentare europea, con ricadute positive sui territori di origine dei prodotti. Il giro d'affari continentale supera gli 80 miliardi di euro, una cifra enorme che merita la necessaria considerazione.
Oltre al fattore economico c'è quello umano: solo in Italia la "Dop economy" conta 296 consorzi di tutela, 195 mila imprese e oltre 890 mila occupati. Un sistema virtuoso che genera valore senza investire risorse pubbliche, un sistema che non poteva restare fermo a tre decenni fa. La riforma introduce importanti novità per tutelare l'agroalimentare:
La riforma presenta quindi dei passi importanti per tutti i cittadini europei ma soprattutto per quelli italiani visto che la maggior parte dell'economia riguarda il Bel Paese. Molto felice anche il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida che sui social parla di un immenso "patrimonio per una nazione come l'Italia che fa della qualità il suo valore aggiunto. Non solo identificano le nostre eccellenze, ma valorizzano anche il lavoro dei nostri produttori e le tradizioni locali. Difenderle da imitazioni e contraffazioni significa difendere il Sistema Italia, la sua economia e la capacità di competere nel mondo". Il messaggio di Lollobrigida è in realtà bipartisan perché l’Italia ha svolto un ruolo di primo piano grazie al relatore del progetto di riforma all’Europarlamento, Paolo De Castro del Partito Democratico: "Le nuove norme — ha spiegato ieri De Castro al Sole 24 Ore — che dopo l’ultimo disco verde del Consiglio entreranno in vigore nella prima metà di aprile. Le principali novità sono il rafforzamento dei poteri dei consorzi di tutela, veri motori dello sviluppo di Dop e Igp ma anche la lotta alle pratiche svalorizzanti, la promozione del turismo a indicazione geografica, la rafforzata tutela dalle contraffazioni a livello internazionale, online e nel sistema dei domini internet (che potranno essere geolocalizzati e sospesi). Il sistema della qualità sarà tutelato anche nei casi in cui i prodotti Dop e Igp vengono utilizzati come ingredienti di altri prodotti alimentari" conclude il politico.