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22 Marzo 2024 6:20

L’Italia al primo posto europeo per acqua in bottiglia, malgrado le nostre ottime fonti

Le nostre fonti di acqua sono fra le più pregiate in Europa: eppure siamo ancora il Paese che consuma più acqua in bottiglia. Perché succede e come ovviare al problema.

A cura di Francesca Fiore
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Pensiamo a ridurre gli sprechi di cibo in cucina, a fare una spesa ottimizzata, a riciclare gli avanzi ma…raramente pensiamo all'acqua. Uno dei beni più preziosi per il pianeta, l'acqua potabile, è anche uno dei più sprecati: secondo l'International Water Association (IWA), ogni giorno si perdono circa 346 milioni di metri cubi di acqua, per un totale di 126 miliardi di metri cubi all'anno. Non solo, a questo si aggiunge il grande consumo di acqua in bottiglia, con ciò che ne consegue in termini di aumento dei rifiuti in plastica.

Il consumo di acqua in Italia: rubinetto versus bottiglia

Forse non a tutti è noto, ma l'Italia è il Paese che registra il più elevato consumo di acqua in bottiglia in Europa: secondo il report Valore Acqua per l'Italia – Libro Bianco 2021, con 200 litri pro capite siamo quelli che ne consumano di più, rispetto a una media europea di 106 litri annui pro capite.

Questo potrebbe farci pensare che l'acqua del rubinetto in Italia sia di bassa qualità, ma non è così: l'85% dell'acqua erogata dagli acquedotti italiani proviene da sorgenti sotterranee e viene sottoposta a rigorosi controlli per garantirne la potabilità e la salubrità. L'Italia è il settimo Paese europeo per qualità delle acque potabili: inoltre, il nostro Paese, è tra i "best performer" per quanto riguarda la limitata presenza di inquinanti delle fonti idriche.

Con una media UE di 106 litri/anno, ecco il confronto con gli altri Paesi:

  • Italia: 200 litri/anno
  • Germania: 168 litri/anno
  • Portogallo: 140 litri/anno
  • Ungheria: 139 litri/anno
  • Spagna: 135 litri/anno
  • Francia: 133 litri/anno
  • Grecia: 133 litri/anno
  • Belgio: 130 litri/anno
  • Polonia: 114 litri/anno
  • Romania: 106 litri/anno
*Fonte: The European house – Ambrosetti su dati European Federation of Bottle Water 2021
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Ma perché questi numeri così elevati? L'abitudine di bere acqua in bottiglia è radicata in Italia da decenni e le cause sono di diverso tipo: malgrado la nostra acqua di fonte sia di alta qualità (e sottoposta come dicevamo a controlli rigorosi e frequenti) la percepiamo come meno sicura rispetto a quella confezionata. L'acqua in bottiglia viene spesso scelta quando serve portarla fuori casa, come in ufficio, a scuola o in palestra,  anche se per fortuna l'uso di borracce riutilizzabili sta gradualmente aumentando. Naturalmente su tutto ciò pesa e non poco il marketing delle aziende produttive, che cercano di creare un'immagine di prodotto più salutare rispetto all'acqua del rubinetto. Infine, ma non come importanza, la percezione di una maggiore sicurezza dell'acqua in bottiglia si acuisce in quelle zone del Paese che risultano inquinate o che hanno problemi di cloro.

La diffidenza verso l'acqua del rubinetto

Secondo i dati di Quale Energia elaborati da The European House – Ambrosetti i motivi che spingono gli italiani a percepire come poco sicura l'acqua del rubinetto sono:

  • Non è controllata/sicura nel 42,6% delle risposte;
  • Non apprezza il sapore nel 37,8% delle risposte;
  • Non si fida dell'igiene dell'autoclave nel 36,7% delle risposte;
  • È pesante/poco digeribile nel 24% delle risposte;
  • È qualitativamente inferiore rispetto all'acqua in bottiglia nel 23,3% delle risposte;
  • È un'abitudine nel 14% delle risposte;
  • Per motivi di salute nel 9% delle risposte.
*Fonte: survey Community Valore Acqua per l’Italia ai cittadini italiani, settembre 2022

I motivi per cui è meglio scegliere l'acqua del rubinetto sono diversi e il primo di tutti è relativo alla sicurezza: non è assolutamente vero che l'acqua in bottiglia è più sicura, perché può contenere tracce di microplastiche. Inoltre, se non viene ben conservata questo rischio può aumentare. Al contrario, l'acqua delle fonti è controllata rigorosamente dalle Asl locali in collaborazione con le aziende idriche di zona e sotto la supervisione del ministero della Salute. Un altro motivo che aumenta la percezione dell'acqua del rubinetto come poco sicura è lo stato delle tubature comunali: anche questo però viene controllato dalle istituzioni competenti. In ogni caso, per ovviare, basta dotarsi di un filtro o di una caraffa filtrante.

Perché quindi è meglio scegliere l'acqua del rubinetto? Non solo per motivi di salubrità già elencati, ma anche perché evitando di comprare plastica si riduce notevolmente il nostro impatto sul pianeta e, non ultimo, si alleggeriscono i costi.

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Come capire se l'acqua del rubinetto è buona

Se hai dubbi sulla qualità dell'acqua del rubinetto della tua zona, è consigliabile contattare l'azienda idrica locale per avere informazioni specifiche oppure il comune di residenza. Le aziende idriche locali, infatti, sono tenute a pubblicare i dati di analisi dell'acqua del rubinetto: possono essere consultati online o presso gli uffici dell'azienda. Consultare questi dati ti permette di sapere se esiste la presenza di eventuali contaminanti e la loro concentrazione: in ogni caso le istituzioni sono tenute per legge a comunicare repentinamente se l'acqua della zona non è potabile per qualsiasi tipo di motivo.

Affidarsi ai dati ufficiali è sicuramente la cosa migliore, ma esistono anche dei trucchi per capire se l'acqua del tuo rubinetto ha qualcosa che non va ed eventualmente segnalarlo:

  • Limpidezza. L'acqua del rubinetto dovrebbe essere naturalmente limpida e trasparente, senza alcun tipo di sedimento. Un colore che tende al giallo o al rosso, per esempio, potrebbe indicare la presenza di ferro o manganese, mentre un colore sul verdastro potrebbe indicare la presenza di alghe.
  • Odore. L'acqua del rubinetto non deve aver nessun odore: un lieve odore di cloro è ammissibile, perché viene usato come disinfettante, ma deve essere leggerissimo. Se intenso, o se avverti altri odori come note sulfuree o di muffa, avverti la tua Asl.
  • Sapore. Il sapore deve essere leggero e neutro, naturalmente gradevole. Se senti un sapore metallico, infatti, l'acqua potrebbe essere contaminata da ferro o rame, mentre un sapore salato potrebbe essere indicativo della presenza di sodio. Anche in questo caso, avverti la tua Asl di competenza o l'azienda idrica locale.
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