L'Islanda prende una decisione storica: dal 2024 stop alla caccia alle balene. Scelta però più legata all'economia che all'etica, la domanda sul mercato infatti è in forte calo e l'attività non è più redditizia.
L'Islanda ha detto stop. Dal 2024 addio alla caccia alle balene: è la storica decisione presa dal governo nazionale, il quale ha ufficializzato l'abolizione di una pratica così cruenta, discussa e contestata. Nessun motivo etico però dietro questa scelta. O, perlomeno, non è l'etica la prima motivazione che ha portato a dire basta alla caccia alle balene.
Le cause sono infatti prettamente economiche: da tempo ormai il mercato di carne di balena non è più redditizio e questo ha convinto l'Islanda a optare per uno stop che, comunque, è storico. L'ufficialità della decisione è stata data dalla ministra della Pesca, la verde Svandis Svavarsdottir: "Per il governo attualmente ci sono poche ragioni per rinnovare le autorizzazioni di pesca oltre la loro scadenza nel 2023 ", ha ammesso la politica.
Considerata la scarsa domanda del mercato, insomma, l'Islanda ha deciso di far "fruttare" le balene da vive piuttosto che da morte. Riposti gli arpioni e gli strumenti di caccia, in mano binocoli e quanto serve per l'osservazione di questi magnifici cetacei nella pratica denominata whales watching, capace di generare un giro di affari di oltre 10 milioni l'anno. Ben di più rispetto alla vendita delle carni: tanti infatti i turisti che ogni anno arrivano in Islanda con l'obiettivo di darsi alla "caccia visiva" delle balene, con l'economia interna che ne ha sicuramente giovato.
Lo stop, a dire il vero, era nell'aria già da qualche anno. Nelle ultime stagioni infatti c'è stato un crollo nella vendita e nei consumi di carne di balena: secondo un recente sondaggio, solo il 3% della popolazione islandese consumava regolarmente questo tipo di alimento, e anche dall'estero c'era ormai poca richiesta.
Una pratica, insomma, non più redditizia, destinata ora a essere definitivamente abolita nel giro di un paio di anni. Tra pochi mesi solamente la Norvegia e il Giappone, a livello mondiale, saranno le uniche nazioni ancora a effettuare la caccia alle balene.
Ma anche qui il mercato sembra ormai debole e in declino: nel Paese del Sol Levante, solo per fare un esempio, quasi il 90% degli abitanti ha ammesso di non averla acquistata nell'ultimo anno, con i più anziani a essere rimasti "estimatori" di carne di balena. Che la stessa decisione presa dall'Islanda, insomma, possa essere adottata a breve anche da Norvegia e Giappone?
In Alaska e in alcune regioni della Danimarca, invece, prosegue la caccia alle balene ma le loro carni sono esclusivamente destinate al consumo interno.