L'attore pugliese dice di non aver mai avuto problemi nel trovare personale per il suo ristorante: basta offrire un contratto a norma e un ambiente lavorativo sano.
Nonno Libero ha parlato: "Non è vero che i giovani non hanno voglia di lavorare, basta pagarli adeguatamente". Così Lino Banfi mette in scacco matto tutti quelli che si sono sentiti in diritto di lamentarsi tirando in ballo reddito di cittadinanza e ipotetici divari generazionali sulla cultura della fatica. Da quando Alessandro Borghese ha detto che i giovani non hanno voglia di lavorare si è scoperchiato il vaso di Pandora e tutti vogliono dire la propria. Con lui si è schierato Flavio Briatore che non perde occasione per lamentarsi dei lavoratori; recentemente ha parlato Al Bano che ha rincarato la dose, chiedendo al governo di far lavorare i bambini delle medie "dopo scuola, come si fa in Germania". Con Borghese anche tantissimi altri cuochi, dalla cucina stellata alla trattoria: proprio per questo motivo Lino Banfi con la leggerezza che lo caratterizza da sempre, si è detto sorpreso di queste lamentele. In fondo la situazione è semplice: basta fare tutto secondo le regole.
L'attore ha una trattoria pugliese a Roma, in zona Prati, che gestisce insieme alla figlia Rosanna, e alla Gazzetta del Mezzogiorno ha placidamente ammesso di "non avere alcun tipo di problema a trovare personale. Siamo stati fortunati. Nel nostro ristorante lavorano ragazzi che abbiamo assunto cinque anni fa e altri presi più di recente. Vero è che, oltre a offrire un contratto regolare, noi assicuriamo anche un clima di lavoro sereno e familiare. Se uno ha un problema, gli si va incontro."
Proprio come ci hanno detto Roberto Di Pinto e Alfonso Califano, oltre allo stipendio bisogna offrire una prospettiva e un ambiente sano: forse sono queste le cose più difficili da garantire ai ragazzi. Rosanna Banfi ha detto anche di aver avuto sempre un buon riscontro in questi anni con gli annunci di lavoro e che le persone hanno sempre apprezzato la chiarezza della proposta lavorativa.
Nel menu del ristorante pugliese, Orecchietteria Banfi, oltre alle classiche orecchiette con le "cime di rèp" puoi trovare il Papele Papele, una sorta di aperitivo a base di focaccia barese accompagnata da una bottiglia di birra da 25 ml. Il locale ha aperto cinque anni fa e ci sono tantissimi riferimenti alle frasi iconiche di Lino Banfi e ai suoi indimenticabili film. Tutto trasuda Puglia e tanta autoironia, soprattutto negli accenti: le orecchiette ad esempio non sono "tradizionAli" ma "tradizionéli"; l'insalata si chiama "insaléta" e così via. Oltre alla pasta e alla focaccia puoi trovare le classiche friselle pugliesi, il panzerotto e vari secondi a base di burrata provenienti dalle diverse zone della regione.