I sottobicchieri nascono per la pigrizia dell'aristocrazia: la fatica di alzare una bottiglia di vino era troppo e serviva un modo per farla scivolare via. Col tempo e soprattutto grazie a un birrificio sono diventati un oggetto di culto, usatissimo in tutto il mondo.
C'è chi li colleziona, chi li straccia appena arrivano, chi li usa come andrebbero usati: parliamo dei sottobicchieri. Oggi oggetto comune, usato per appoggiare le bevande e proteggere le superfici dei tavoli dalla condensa dei bicchieri freddi o dalle bruciature di bicchieri troppo caldi, in passato avevano anche altri utilizzi. Ma chi ha inventato questo curioso oggetto? Ed è vero che nascono per coprire le bevande? Vediamo insieme la storia e tutte le curiosità legate a questo imprescindibile gadget di ogni pub o bar.
Oggi li associamo immediatamente al mondo della birra ma in realtà non è questo l'uso primario per cui sono stati progettati. I sottobicchieri nascono infatti per aiutare i nobili a non stancarsi: sembra una scena comica ma ci dà la misura di quanto fosse scansafatiche la nobiltà del ‘700. Come scrive Peter Cook in "The Antique Buyer's Handbook" i sottobicchieri del 1760 (risale a quest'anno la prima testimonianza scritta dell'oggetto) vengono usati dagli aristocratici per far scivolare le bottiglie attorno al tavolo da pranzo nei momenti in cui la servitù non è presente. Il gesto si chiamava "coasted" e ancora oggi i sottobicchieri in inglese si chiamano "drink coaster".
Ma quando li usano? Entrano in scena quando i maggiordomi sono malati o impegnati in altro e uno dei commensali vuole bere vino che però è lontano dalla propria posizione, la bottiglia viene fatta scivolare (ovvero "coasted", "costeggiata") di mano in mano con l'ausilio dei sottobicchieri. I primi sottobicchieri sono molto diversi dai nostri: più grandi, simili a vassoi, fatti in legno, cartapesta, feltro o più comunemente in argento. I sottobicchieri in cartone arrivano solo nel 1880, brevettati da Friedrich Horn, un tipografo tedesco.
Quasi 150 anni dopo l'invenzione di questo aggeggio siamo ancora relegati al mondo del vino, per lo più nobiliare. Dobbiamo aspettare addirittura il 1920 per vedere i primi sottobicchieri nei pub, associati alla birra. Il merito è del birrificio Watney's, che ha chiuso i battenti nel 1979, ma che all'epoca era una vera e propria istituzione. L'azienda basa tutta la propria storia sul marketing: sembra arrivare dal futuro per quanto è intelligente nelle proprie mosse. Crea un logo iconico, un barile rosso fuoco, e lo sfrutta per regalare gadget a tutti gli inglesi, poi nel 1920 pensa che questi sottobicchieri sarebbero perfetti per stamparci sopra il proprio simbolo e associarlo alla nuova birra chiara. In questo modo omaggiano i pub e i bar di Londra con un gadget in più ed evidenziano la chiarezza della propria birra facendo contrasto con il colore del sottobicchiere. C'è anche un problema però: molti inglesi, confusi da questo nuovo oggetto, lo usano per "tappare" la birra e non far uscire l'anidride carbonica. Purtroppo i primi sottobicchieri anglosassoni sono in feltro e i peletti sporchi di questo materiale cadono nella birra creando problemi ai clienti. In breve tempo i birrifici capiscono il disagio e passano al legno e al cartone.
Poco male per i produttori però perché la pubblicità è ancora più impattante se il sottobicchiere è sopra la birra anziché sotto. In questo periodo tutti a Londra bevono Watney's che diventa una vera e propria istituzione, in grado di passare indenne perfino la grande crisi mondiale del '29. Anche grazie ai sottobicchieri sono proprio gli anni '30 i più floridi per Watney's.
La trovata ingegnosa del birrificio londinese apre un mondo a tutti i competitor: purtroppo sopraggiunge la guerra ma sconfitti i nazisti praticamente tutti i birrifici del Regno Unito cominciano a brandizzare nuovi sottobicchieri, creando una vera e propria economia a parte per le tipografie in UK. Dagli anni '50 a oggi l'esplosione del fenomeno ha portato questi curiosi oggettini in tutto il pianeta. Oggi non c'è pub o bar al mondo che non abbia un sottobicchiere.