Indicato per le medie e lunghe lievitazioni, il lievito di birra si trova in commercio fresco o secco: l'utilizzo non è uguale per le due tipologie, in quanto una è già attiva e l'altra no.
La preparazione di un impasto lievitato necessita di diverse attenzioni: dalla scelta della farina a quella del lievito, passando per il controllo delle temperature. Quando parliamo di lievito di birra fresco e secco ci riferiamo a un agente lievitante composto da Saccharomyces cerevisiae, funghi microscopici unicellulari, quindi viventi, da cui avremo una tipologia di lievitazione microbiologica, come quella che avviene usando la pasta madre.
Il lievito di birra è indicato per lievitazioni medio-lunghe, dove i microrganismi attraverso la loro fermentazione sviluppano anidride carbonica, conferendo croccantezza e alveolatura, ottimo per la pizza o in panificazione. Qual è il modo migliore per includere il lievito di birra nell’impasto?
La risposta non è univoca, ma dipende dalla forma del lievito di birra che vuoi usare.
Sciogliere il lievito di birra prima di aggiungerlo nell’impasto non è un’azione che da sola si rivela vincolante per il risultato finale. Come abbiamo visto è un passaggio che si compie con il lievito di birra fresco per agevolare l’impastamento, soprattutto quando si tratta di svolgere l’azione a mano e non si è degli esperti. Invece, per il lievito di birra secco la reidratazione è uno dei metodi per velocizzare l'attivazione rispetto a quando lo si unisce immediatamente alla farina. Diverse marche di lievito di birra secco indicano sulla confezione il modo più efficace d’impiego.