L'olio d'oliva è il prodotto che subisce i maggior aumenti nell'estate 2024, seguono l'insalata e il caffè. Al contrario, molti prodotti come arance, pomodori e zucchero hanno registrato dei cali anomali.
I rincari sui prezzi dell'olio extravergine d'oliva sono arrivati insieme a quelli legati alle vacanze, in quella che è stata definita "l'estate pazza", proprio a causa delle altalene dei prezzi, con i listini dei prodotti al dettaglio che rivelano diverse anomalie. Secondo i dati Istat, nel comparto alimentare l'olio d'oliva risulta il prodotto che ha subito più rincari a luglio, con prezzi in aumento in media del 35,4% su base annua: tendenzialmente al dettaglio fra i 9 e i 12 euro al litro. Un andamento in contrasto con quello dell'olio di semi, il cui prezzo al dettaglio registra un -12,5%. Ma non si tratta dell'unico bene alimentare che ha subito aumenti e, allo stesso tempo, molti prodotti hanno subito cali imprevisti. Vediamo quali sono.
Nonostante il calo del costo della spesa, i report più recenti rivelano che a luglio i prezzi dell'olio al consumo hanno registrato un +0,5% su base mensile e +1,3% su base annua. Le motivazioni, secondo l'Istat l'aumento dell'inflazione sarebbe da ricollegarsi a principalmente all’incremento dei prezzi dei beni energetici regolamentati e alla riduzione del calo dei beni energetici non regolamentati.
Assoutenti ha analizzato l'andamento dei prezzi sulla base dei dati definitivi rilasciato dall'Istat sull'inflazione: per quanto riguarda il settore alimentare è l'olio d'oliva il protagonista dei rincari più elevati, con un + 35,4% medio su base annua. Parallelamente cala invece il prezzo dell'olio di semi, che registra un -12,5%. Ma non sii tratta dell'unico bene alimentare che ha subito aumenti: al secondo posto c'è infatti l'insalata, i cui prezzi aumentano dell'8,6% sul 2023, il caffè, che ha registrato un +6%, la carne ovina e caprina (+4%), i molluschi freschi (+ 3,9%), cacao e cioccolato in polvere (+3,8%), prodotti di gelateria e pasticceria (+3,7%) e infine le patate (+3,3%).
Come dicevamo, oltre agli aumenti a luglio si sono registrati anche cali anomali di alcuni prodotti del comparto alimentare. Le arance sono fra i prodotti che hanno subito maggiori cali, con un – 14,5% sul 2023: un calo che non si può giustificare neanche con l'elemento della stagionalità; seguono i pomodori (-12,8%), altri agrumi (-10,1%), lo zucchero (-9,7%), il riso (-4,9%), le pere (-4,6%), pasta secca e pasta fresca (-4,3%), verdura fresca (-3,3%) e formaggi (-3,2%).