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24 Maggio 2024 13:00

Le varietà principali di miele e come usarle al meglio

Il miele, un alimento prezioso tra i più completi che la natura ci offre. Quelli che usi di più sono di certo il miele millefiori o il miele di acacia, ma in realtà questo prodotto esiste in decine di varietà diverse: più di 50 tipologie di miele, tra grandi classici e vere rarità. Ti raccontiamo alcune delle più preziose, apprezzate e particolari, con consiglio per gustarle al meglio in cucina.

A cura di Martina De Angelis
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Zuccherino, colorato, profumato e anche particolarmente benefico per l’organismo: il miele è un prodotto naturale prezioso, un ingrediente immancabile nella tua cucina e che ti permette di preparare tantissimi tipi di ricette, da quelle più dolci a quelle salate.

Difficile dire quante tipologie di miele esistano : solo in Italia ne esistono circa 60 tipi diversi, mentre a livello globale dovrebbero essere circa 300 tipologie, ognuna estratta da un diverso tipo di fiore o albero da cui l’ape raccoglie il polline e ognuna con le sue peculiarità.

Ecco una mini guida che ti farà orientare nel mondo del miele e delle sue differenti caratteristiche, e che ti darà anche qualche suggerimento su come impiegare ogni tipologia in un particolare ambito della cucina e nell'arte del pairing tra miele e formaggi.

1. Miele millefiori

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La varietà più diffusa e utilizzata è di certo il miele millefiori. Proprio come suggerisce il nome si tratta di un miele che viene ottenuto da pollini di fiori diversi, sia coltivati sia spontanei, e che proprio per questa si presenta in diverse varietà di colori, dal giallo al rosso ambra in base alle prevalenze floreali e alla zona di produzione. È il classico miele “da tavola”, perfetto come dolcificante naturale dentro latte, yogurt e tè o all’interno dell’impasto dei dolci, ma è ottimo anche in accompagnamento ai formaggi per via del suo sapore dolce e delicato. Ha anche molte proprietà benefiche, tra cui essere sedativo per tosse e mal di gola.

2. Miele di acacia

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Più chiaro e delicato a livello di sapore, il miele di acacia è usato tanto quanto il miele millefiori proprio per le sue caratteristiche che lo rendono gustoso e versatile. Chiamato anche robinia, questo tipo di miele viene prodotto dalle api che attingono dalla pianta di acacia, da cui assume un colore giallo paglierino e una consistenza piuttosto liquida: contiene, infatti, più fruttosio che glucosio e quindi non subisce cristallizzazione. La sua delicatezza lo rende eccellente per il consumo al naturale, per essere usato come dolcificante e per essere abbinato a formaggi delicati. A livello di salute, invece è un ottimo disintossicante naturale, perfetto per fegato e intestino.

3. Miele di castagno

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Il miele di castagno è una particolare varietà di miele che si è molto diffusa soprattutto per essere utilizzata con formaggio dal sapore forte e intenso, meglio se poco piccanti. Si tratta di un tipo di miele prodotto da castagneti naturali, facilmente riconoscibile per il suo colore molto scuro che varia dall’ambrato al nero in base alla zona di produzione. Il suo sapore lo distingue da tutti gli altri mieli perché è molto forte e lievemente amaro, motivo per cui è poco adatto come dolcificante, mentre tra le sue maggiori proprietà spicca l’essere antibatterico e antinfiammatorio, dunque perfetto per calmare i sintomi influenzali.

4. Miele di eucalipto

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Molto interessante il miele di eucalipto, particolarmente indicato per l’utilizzo nei mesi invernali grazie alle sue proprietà antisettiche e antibatteriche, che lo rendono utile per contrastare raffreddori e sintomi influenzali. La salute non è però l’unica caratteristica che rende apprezzato questo particolare miele mono floreale dal colore lievemente ambrato: grazie al suo sapore aromatico e leggermente balsamico, tendente quasi al salato e poco zuccherino, è ottimo per preparare salse agrodolci, ma anche per accompagnare pesce e verdure. Nel mondo dei formaggi si sposa bene con gli erborinati.

5. Miele di melata

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Il miele di melata è uno dei mieli più peculiari, a lungo poco conosciuto ma ora sempre più diffuso. Si tratta dell’unico miele che le api non producono partendo dal nettare dei fiori ma usando la melata degli alberi, in particolare quercia, castagno, abete e tiglio. Questa caratteristica lo rende un miele davvero particolare, con un colore molto scuro tendente al marrone, un odore intenso e una cristallizzazione molto lenta. Il sapore è molto dolce, motivo per cui di solito si abbina ai formaggi stagionati o si impiega in pasticceria, ma è anche un prodotto molto benefico: antibatterico naturale, amico di concentrazione e memoria nei periodi di grande stress, è chiamato anche “miele degli sportivi” per l’alta concentrazione di sali minerali, polifenoli e ferro.

6. Miele di lavanda

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La lavanda non è il primo fiore che viene associato al miele, e infatti è comune trovarla lavorata sotto forma di olio essenziale. Alcune tipologie di lavanda però, soprattutto la varietà selvatica, permettono di ricavare un miele davvero particolare, che seppure di difficile produzione (servono coltivazioni molto grandi) si sta ritagliando una fetta di mercato sempre più ampia. Il miele di lavanda presenta caratteristiche ben definite: nella sua forma liquida ha un colore che varia dal giallo paglierino all’ambrato, ma è un miele che cristallizza rapidamente e quando prende la forma di cristalli si modifica anche il colore, diventando beige-bianco. A livello di odore e gusto è un miele particolarissimo, un mix di aromi floreali e fruttati, motivo per cui si sposa bene con frutta e formaggi dal sapore intenso come il pecorino.

7. Miele di tiglio

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Ricavato dai fiori della pianta omonima, il miele di tiglio è molto utilizzato per dolcificare bevande calde come tè, caffè e tisane depurative. Si tratta, infatti di un potente rimedio naturale per contrastare raffreddori e sintomi influenzali, ma anche per stimolare la diuresi e la digestione, e per combattere disturbi quotidiani come mal di testa, insonnia, ansia e stress. Il miele di tiglio ha una colorazione giallo chiaro, un sentore piacevolmente aromatico e un gusto fresco che ricorda la menta.

8. Miele di agrumi

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Il miele di agrumi è una delle varietà più amate e deliziose proprio per via del suo sapore unico: deriva, infatti, dal nettare raccolto dalle piante agrumate, come arancio, limone, mandarino e pompelmo. Ha un colore molto chiaro, addirittura bianco quando diventa cristallizzato, e un profumo molto intenso che ricorda i fiori d’arancio. Il suo gusto molto dolce ma con una punta acidula lo rende molto versatile: il miele di agrumi può essere usato infatti sia nelle preparazioni di pasticceria, sia come dolcificante naturale, sia per arricchire piatti salati, in particolare quelli a base di carne come lo squisito prosciutto glassato al miele. Il miele di zagara di arancio è uno dei mieli monofloreali da tavola più apprezzato, tipico della produzione siciliana.

9. Miele di corbezzolo

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Il corbezzolo è una pianta molto diffusa in Italia e anche se la fioritura tardiva rende la produzione di miele difficile e la varietà richiede molta lavorazione da parte degli apicoltori, si riesce comunque a ricavare comunque un prodotto pregiato. Il miele di corbezzolo si presenta da liquido con un colore ambrato, mentre quando cristallizza assume sfumature di nocciola/marrone con tonalità grigio/verdi. Morbido e cremoso, ha un odore e un sapore molto pungenti, che ricordano quasi i fondi del caffè e le fave di cacao e un gusto particolarmente amaro. In cucina, proprio per via del suo sapore peculiare, permette molti abbinamenti: si sposa bene con formaggi stagionati e freschi, con prodotti come il lardo, ma anche con frutta e gelato, oltre che come dolcificante per il caffè, il cui aroma viene esaltato e non alterato.

Le tipologie di miele meno conosciute

Oltre alle varietà più diffuse esistono decine di mieli rari e particolari, come per esempio il miele turco considerato il più costoso del mondo. Questo è decisamente difficile da trovare in commercio, ma esistono altre varietà rare più facili da acquistare e provare.

Per esempio il particolare miele di manuka, prodotto solo da alcuni alberi dell'Australia e della Nuova Zelanda. Ha una consistenza molto densa e cremosa, un colore giallo tendente all’arancione e un sapore intenso, ottimo disciolto in bevande tiepide o fredde, o magari in purezza su una fetta di pane tostato.

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Miele di manuka

Interessante anche il miele di sulla, ottenuto dalla pianta omonima pianta leguminosa presenta in tutta la zona mediterranea. Le sue note fruttate e il profumo paglierino lo hanno reso sempre più apprezzato dai palati più fini, che lo amano in abbinamento a formaggi sia freschi sia stagionati; è ottimo anche come dolcificante di latte e yogurt e ha un buon potere depurativo e disintossicante.

È conosciuto principalmente in ambito di pasticceria il miele di girasole, molto apprezzato per il suo sapore zuccherino dalle piacevoli note rinfrescanti. Ha un colore giallo dorato, è un ottimo ricostituente naturale ed è molto buono anche come dolcificante o miele da tavola.

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Miele di girasole

Il miele di tarassaco, invece, è uno dei più potenti a livello di depurazione, con forti capacità diuretiche e drenanti; spesso, infatti, lo si trova inserito nelle diete depurative al posto del dolcificante. È chiamato anche il “miele dei poveri”, perché non è un vero e proprio miele ma una sorta di sciroppo estratto dalla pianta spontanea nota comunemente come dente di leone, che in realtà può essere usata in cucina in tantissimi modi.

Chiudiamo la carrellata di mieli particolari con due vere chicche. Il miele di marruca, estratto da un arbusto poco conosciuto diffuso nel centro Italia, è molto prezioso per via delle sue note caramellate e viene usato soprattutto come accompagno di formaggi come pecorini o erborinati.

Il miele di edera è ancora più raro perché è estremamente difficile da produrre: i raccolti sono tardivi e il prodotto, molto umido all’origine, dente a cristallizzarsi già nei favi, cosa che rende difficile l’estrazione e la correzione dell’umidità. Persistente in bocca, molto dolce, ha un sapore delicato ma intenso e un colore chiarissimo, quasi bianco. I produttori ne consigliano l'utilizzo come dolcificante di tè e tisane e al cucchiaio per apprezzare pienamente la sua delicatezza.

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