video suggerito
video suggerito
16 Luglio 2024 11:00

Le varietà di anguria in Italia e nel mondo: un mix di forme, dimensioni e colori

Tondo, allungato, grande, piccolo, dalla buccia verde striata o persino nera, per non parlare della polpa, rossa, arancione, gialla o bianca: di cocomero non ce n'è solo uno. Nel nostro paese e all'estero esistono tantissime tipologie, alcune anche molto strane.

A cura di Federica Palladini
44
Immagine

L’anguria è il frutto simbolo dell’estate per eccellenza. Il suo nome scientifico è Citrullus lanatus, appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee, come la zucca, la zucchina, il cetriolo e il melone ed è conosciuta anche come cocomero. Dalla polpa zuccherina e rinfrescante, si gusta così com’è e viene utilizzata in cucina per preparare gelati, macedonie, insalate e anche dolci originali. Le origini dell’anguria sono antichissime: proviene dall’Africa e ci sono addirittura delle testimonianze che fissano la sua presenza nell’Egitto di 4500 anni fa. Attraverso le migrazioni (tra cui quella degli schiavi) da un continente all’altro, la sua coltivazione si è diffusa in tutto il mondo, sviluppando caratteristiche peculiari a seconda del territorio. L’anguria nel corso dei secoli è stata non solo addomesticata, ma anche sottoposta a incroci di sementi che hanno portato alla creazione di tantissime tipologie. Esistono, infatti, cocomeri diversi per forma, dimensione, colore, gusto: alcuni sono più noti, altri meno. Scopriamoli in questa breve panoramica.

Varietà di angurie nel mondo

Un ipotetico viaggio intorno alla Terra attraverso le diverse varietà di anguria potrebbe iniziare dall’Asia, che detiene il titolo di maggior produttore al mondo. Partiamo subito con una tipologia molto particolare che arriva dal Giappone, ovvero la Densuke, coltivata esclusivamente sull’Isola di Hokkaido: si presenta come una sfera dalla buccia verde scurissimo, che tende al nero, mentre la polpa è rossa, dolce e croccante. Essendo la produzione ridotta è costosissima, con prezzi che arrivano fino a 6000 dollari. Sempre dal Sol Levante arriva l’anguria Kaho, di taglia piccola, aspetto allungato, buccia liscia verde chiaro e l’interno color salmone: la nuance arancione è simile a quella dell’americana Orangeglo, messa a punto in Texas, ma molto più grande e con il tipico esterno striato. Gli Stati Uniti offrono anche la “patriottica” Moon and Stars, un’anguria di forma ovale-oblunga con una buccia verde che presenta macchie gialle sparse in modo irregolare su tutta la superficie: si tratta di una varietà che si pensava persa, recuperata negli anni ‘80, con una polpa rosata dolce e aromatica, mentre i semi sono bianchi. Una tipologia interessante diffusa in Canada, ma che proviene dalla Russia è la Cream of Saskatchewan, che si distingue dalle altre per avere la polpa bianca.

Immagine

E le angurie gialle? Forse c’è un dettaglio che non è noto: sono un frutto naturale, non nascono da modificazioni genetiche, e sono addirittura antecedenti alle cultivar a polpa rossa dei giorni nostri in quanto discendono da uno dei più antichi tipi di cocomeri, risalenti all'Africa di millenni fa. Storicamente, i cocomeri gialli non erano dolci: nel corso degli anni di coltivazione selettiva per migliorare il loro sapore hanno sviluppato un gusto delicato e molto piacevole: tra le varietà più popolari ci sono la Yellow Crimson, la tradizionale anguria con buccia verde scuro striata, ma con l’interno colore del sole, la Desert King, più pallida dentro e fuori, senza strisce e la Yellow Doll, giallo chiaro. Quali sono le angurie più grandi del mondo? Le Carolina Cross, che superano i 100 chilogrammi: hanno la forma di un grosso cetriolo e sono una tipologia da competizione.

Immagine

Varietà di angurie in Italia

In Italia sono disponibili tantissime tipologie di angurie tra le più comuni (tipo la classica Crimson Sweet o la più piccola Sugar Baby che acquistiamo al supermercato e dal fruttivendolo): come all’estero, però, non mancano delle chicche. Per esempio c’è l’anguria Reggiana, l’unica in Europa ad avere il marchio IGP: si produce in tre tipologie diverse (tonda, ovale e allungata), tutte con polpa rossa, soda, croccante e zuccherina.

Vi avevamo parlato della pera volpina, tra i frutti dimenticati dell’Emilia Romagna: ebbene, questa regione è patria anche di un’anguria che stava scomparendo. Chiamata Romagnola o di Bagnacavallo, ha una base verde chiaro dove si alternano strisce scure e la polpa rossa: si narra che venne portata in Canada da un emigrante e che abbia trovato lì più fortuna e che solo una decina di anni fa abbia fatto ritorno nel suo paesino. Tra i PAT (ovvero i prodotti agroalimentari tradizionali italiani) si annovera l’anguria di Siracusa, che ha forma ovale-allungata, striature verde chiaro e scuro e l’interno rosso: quale migliore tipologia per fare un ottimo gelo di mellone?

Immagine

Anche la Sardegna ha la sua anguria, quella di Gonnosfanadiga, tipica del piccolo comune nel sud dell’isola: il prodotto è tutelato come patrimonio della biodiversità. Un cocomero che si allontana da quelli più tradizionali, invece, è la Perla Nera, che ha origine da un’antica varietà del mantovano: si tratta di un frutto dalla buccia nera, tondo, di medie dimensioni e completamente privo di semi.

Immagine
Quello che i piatti non dicono
Segui i canali social di Cookist
api url views