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26 Marzo 2025
11:48

Le uova di Pasqua al supermercato sono un prodotto di lusso: l’analisi dei prezzi e le motivazioni

Quasi 90 euro al chilo per delle uova di Pasqua che hanno pochissimo cioccolato all'interno. Prezzi spropositati che sono in costante aumento, soprattutto quest'anno: un'impennata che grava sulle tasche degli italiani e colpisce i sogni dei bambini.

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Ci risiamo, anche a Pasqua 2025 la tradizionale caccia alle uova di cioccolato è una gioia amara: una ricorrenza che, come lo scorso anno, viene offuscata da un preoccupante aumento del costo delle uova di Pasqua. Un trend che va avanti da oltre un lustro e che viene riproposto ogni anno a ripetizione, una cantilena foraggiata dai media che fa aumentare il malcontento dell'opinione pubblica. Solitamente in pasto a questo tipo di articoli ci finiscono le grandi firme dell'alta pasticceria (quest'anno Massari e Cracco più bersagliati del solito) ma in realtà sono le uova della grande distribuzione ad avere un costo spropositato: tanto per fare un parallelo, le uova di cioccolato di Massari (100% cacao) costano 181 euro al kg; quelle Kinder Gran Sorpresa (45% di cioccolato al latte), di un'azienda che ha quasi il 50% del mercato, costano oltre 86 euro al kg. Poi è chiaro che le persone non le comprano per il cioccolato ma per far felici i bambini e quindi è la sorpresa a dare valore al prodotto, non la qualità. Cerchiamo di capire quanto costano davvero le uova di Pasqua del supermercato.

Perché le uova di Pasqua costano di più nel 2025

Gli aumenti delle uova di Pasqua degli ultimi anni sono il risultato di una combinazione di fattori economici e produttivi che hanno influenzato l'intera filiera del cioccolato. Nel 2025 il costo delle uova di Pasqua ha registrato un aumento medio del 30% rispetto all'anno precedente. Per le uova di fascia medio-alta, i rincari hanno superato il 40%, con prezzi che hanno oltrepassato i 22 euro per confezione, equivalenti a oltre 70 euro al chilogrammo. Anche le uova destinate ai più piccoli, spesso associate a marchi di cartoni animati o serie TV, hanno visto aumenti tra l'8,3% e il 33%. ​Una delle cause principali dell'incremento dei prezzi è l'aumento delle quotazioni del cacao ma c'è una forte spinta speculativa a riguardo.

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Se guardiamo al passato ci accorgiamo che il caro prezzi delle uova di Pasqua non è un fenomeno nuovo. Già negli anni scorsi si sono registrati aumenti significativi, legati a fattori simili a quelli attuali. Tuttavia, l'attuale congiuntura economica, caratterizzata da inflazione elevata e crisi delle materie prime, sembra aver accentuato il problema.

Scavando tra le varie fonti siamo riusciti a risalire al primo aumento significativo delle uova di Pasqua al supermercato: siamo nei primi anni 2000, un decennio caratterizzato dalla tragedia delle Torri Gemelle e dal conseguente conflitto in Iraq che ha fatto aumentare i costi energetici e dei trasporti. Pur essendo scevri da un effetto nostalgia dobbiamo constatare che quegli aumenti erano in realtà molto più giustificati di quelli attuali: il primo decennio 2000 è stato caratterizzato da una crescente attenzione alla qualità dei prodotti alimentari, comprese le uova di Pasqua. I consumatori hanno iniziato a richiedere ingredienti di alta qualità, come cioccolato pregiato, nocciole Igp e aromi naturali. Questa maggiore attenzione alla qualità ha portato a un aumento dei costi di produzione, che si è riflesso sui prezzi al dettaglio.

Gli aumenti del decennio successivo sono stati invece irrisori: la crisi economica del 2008 ha avuto comunque un impatto significativo sul mercato delle uova di Pasqua perché il potere d'acquisto delle persone è crollato irrimediabilmente. A partire dalla seconda metà del decennio, il mercato delle uova di Pasqua ha iniziato invece a rifiorire. La ripresa economica e la crescente domanda di prodotti di alta qualità hanno portato a una nuova impennata dei prezzi. Arriviamo così agli ultimi 5 anni e purtroppo ricordiamo fin troppo bene cos'è accaduto tra la pandemia, le tensioni geopolitiche e la crisi energetica, senza dimenticare l'inflazione, ovvero l'aumento generalizzato dei prezzi, ha contribuito ad aggravare la situazione, rendendo più costosi tutti i beni e servizi, comprese le uova di Pasqua. Se prendiamo ad esame solo gli ultimi tre anni notiamo che:

  • Nel 2023 c'è stato un aumento medio del 15% rispetto al 2022.
  • Nel 2024 l'incremento medio del 24% rispetto al 2023, con punte oltre il 40% per alcune marche.
  • Quest'anno ulteriore aumento medio del 30% rispetto al 2024.​

Questi dati evidenziano come, nel giro di pochi anni, il prezzo delle uova di Pasqua sia aumentato significativamente, rendendo questo prodotto tradizionale sempre più costoso per i consumatori.​ È quindi una bufala, come lo era lo scorso anno, il fatto che le uova di Pasqua siano aumentate, ma al contempo è anche vero: le uova di Pasqua, molto semplicemente, aumentano in maniera costante da 20 anni almeno.

Analizziamo le uova del supermercato

E quindi ci risiamo, con la corsa ai sovrapprezzi. Questi aumenti incidono notevolmente sul budget delle famiglie italiane, più di quanto immaginiamo e a guadagnarci sono solo le grandi aziende. Ad esempio, nel 2024, la produzione di uova di Pasqua in Italia ha superato le 31.000 tonnellate, con un giro d'affari stimato in oltre 300 milioni di euro. A parità di acquisti, i rincari hanno pesato per circa 72 milioni di euro sulle tasche dei consumatori.

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Facendo un veloce giro tra i supermercati notiamo i prezzi delle uova (ovviamente i prezzi possono cambiare leggermente a seconda del centro d'acquisto):

  • Il Kinder Gran Sorpresa da 150 gr costa 86,60 euro al kg (79,93 euro al kg nel 2024)
  • Il Kinder Gran Sorpresa da 220 gr costa  72,68 euro al kg, esattamente come lo scorso anno
  • Il Kinder Gran Sorpresa da 320 gr costa 65,69 euro al kg (62,47 euro al kg nel 2024)
  • Il Lindt con le nocciole di Piemonte Igp da 320 gr costa 70,28 euro al kg; cioccolato bianco e nocciole da 320 gr costa 56,28 euro al kg
  • Il Bauli fondente da 365 gr costa 49 euro al kg (46,30 euro al kg nel 2024)
  • Il Bauli al latte da 240 gr costa 74,58 euro al kg
  • Il Bauli Grandi Firme da 365 gr costa 70,95 euro (41,10 euro al kg nel 2024)
  • Il Motta da 210 gr al latte costa 37,62 euro al kg, uno dei pochi in controtendenza visto che nel 2024 era a 42,81 euro al kg
  • Il Galak da 230 gr costa 43,41 euro al kg e questo è clamoroso perché non contiene nemmeno il cacao: zucchero, latte in polvere, burro di cacao, siero di latte in polvere, emulsionante lecitine di girasole, aroma naturale di vaniglia gli ingredienti. 45,61 euro al kg nel 2024
  • Il Dolfin di Sonics da 220 gr costa 49,95 euro al kg (40,82 euro al kg nel 2024)

La lista potrebbe proseguire e più diminuisce il peso, più aumenta il costo al chilogrammo del prodotto, prodotto che nella stragrande maggioranza dei casi ha percentuali di cacao molto ridotte rendendo ancor più inqualificabili gli aumenti.

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Nel 2025 sembra che il consumatore stia finalmente prendendo coscienza del reale valore delle uova di Pasqua, non più un semplice dolce festivo, ma un vero e proprio prodotto di lusso. Le aziende, d'altro canto, giustificano i rincari con le "condizioni avverse del mercato", ma la realtà è ben più complessa. Analizziamo i dati: secondo le stime, nel 2025 il prezzo medio di un uovo di Pasqua di marca, come il Kinder Gran Sorpresa da 150 grammi, si attesta intorno agli 85-90 euro al chilo, una cifra certamente superiore rispetto a quella dell'anno scorso che però era superiore di soli due centesimi rispetto al 2021.

Per trovare prezzi più bassi, dobbiamo tornare indietro nel tempo. Nel 2017, ad esempio, il Kinder Gran Sorpresa da 320 grammi costava circa 59,06 euro al chilo, mentre le uova Bauli da 365 grammi si aggiravano intorno ai 38,08 euro al chilo. Le uova Lindt, invece, hanno subito un incremento maggiore, passando dai 43,94 euro al chilo del 2017 agli oltre 70 euro del 2025. Il 2017 è stato un anno chiave, segnato da un rallentamento del mercato del cacao dovuto a crisi interne in Ghana e Costa d'Avorio. Non a caso nel 2016 i prezzi erano significativamente inferiori: il Kinder Gran Sorpresa da 220 grammi costava circa 10 euro in meno al chilo rispetto al 2025. Ancora più indietro, nel 2014, la situazione era altrettanto eloquente: come riportato da Comunicaffè, la gamma Kinder Gran Sorpresa Ferrero aveva "prezzi sbalorditivi", oscillanti tra i 55 e i 63 euro al chilo. Le uova Lindt, considerate di alta qualità, raggiungevano i 68 euro al chilo, mentre le altre marche, come Bauli, Zaini, Nestlé e Pernigotti, variavano dai 32 ai 46 euro al chilo. Un mercato sempre molto remunerativo, mascherato dai prezzi più bassi al dettaglio, al netto di una qualità anche molto discutibile.

La differenza tra valore reale e valore percepito

Il valore reale di un prodotto è la sua utilità tangibile, misurabile attraverso caratteristiche concrete. Nel caso delle uova di Pasqua, questo si traduce nella qualità del cioccolato, considerando la percentuale di cacao, la provenienza delle fave e le tecniche di lavorazione; negli ingredienti aggiuntivi, come la presenza di aromi naturali, frutta secca di qualità e inclusioni particolari; nel packaging, valutando i materiali sostenibili, il design funzionale e la cura dei dettagli; e nelle dimensioni e nel peso, ovvero la quantità effettiva di cioccolato.

Il valore percepito, invece, è un'entità più sfuggente, costruita su elementi intangibili che risuonano con le nostre emozioni e aspettative. Nel caso delle uova di Pasqua, questo si manifesta nella notorietà del marchio, dove un nome rinomato evoca fiducia e prestigio; nel marketing e nello storytelling, attraverso campagne pubblicitarie, collaborazioni con influencer e narrazioni coinvolgenti ma soprattutto nelle sorprese e nei gadget, come oggetti collezionabili, licenze di personaggi famosi e esperienze esclusive.

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Le uova di Pasqua rappresentano un caso di studio perfetto per analizzare questa dicotomia. Un uovo artigianale, con cioccolato pregiato e ingredienti selezionati, può avere un valore reale elevato, ma un valore percepito inferiore rispetto a un uovo di marca, con una sorpresa accattivante e un packaging elaborato. Il prezzo al chilo delle uova di Pasqua è spesso influenzato dalla potenza del marchio. Un uovo di marca rinomata, con una forte identità e una solida presenza sul mercato, può costare significativamente di più rispetto a un uovo di qualità equivalente prodotto da un'azienda meno conosciuta.

In un mercato in cui il valore percepito può offuscare il valore reale, è fondamentale sviluppare una consapevolezza critica. Non lasciarti sedurre esclusivamente dall'apparenza o dalla pubblicità. Informati sugli ingredienti, sulla provenienza del cioccolato, sulle dimensioni effettive dell'uovo. Le aziende, consapevoli del potere del valore percepito, investono ingenti risorse in marketing e comunicazione per plasmare le aspettative dei consumatori.

Nato giornalista sportivo, diventato giornalista gastronomico. Mi occupo in particolare di pizza e cocktail. Il mio obiettivo è causare attacchi inconsulti di fame.
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