Condividere un caffè in casa con degli ospiti: sei sicuro di aver seguito i preziosi consigli del bon ton? Noi abbiamo raccolto qui i principali tips, che danno ancora più valore a questo meraviglioso rito.
Condividere un caffè a casa è sempre un ottimo momento per stare insieme. Al mattino, dopo pranzo o alla fine di una cena, è un modo piacevole per passare una mezz’ora di qualità. E visto che sappiamo ormai bene che quello del caffè è un vero e proprio rito, anche gustarlo tra le mura domestiche prevede un suo bon ton, proprio come succede al bar. Le regole del galateo, infatti, sono espressione dell’arte del ricevere: che non significa essere obbligati a fare bella figura, ma aiutano a mettere l’ospite a proprio agio, facendolo sentire coccolato, tanto che accetterà ogni tuo invito. Di seguito abbiamo raccolto i tips principali che fanno parte dell’etichetta, dal luogo di servizio al metodo, anche se non bisogna mai dimenticare che tutto parte dalla scelta della materia prima e da come si prepara a regola d’arte questo amatissimo elisir: valorizzare un caffè “cattivo” sarà solo fatica sprecata.
Se al ristorante siamo abituati a prenderlo seduti a tavola, in casa non vale la stessa regola. Ebbene sì, il caffè dovrebbe essere gustato in soggiorno, a un tavolo diverso da quello in cui è avvenuto il pasto: può essere quindi il tavolo più grande, quello spesso riservato ai pranzi e le cene formali, oppure quello più piccolo, sistemato solitamente davanti al divano o alle poltrone.
A fare la differenza è se si usa la macchina da espresso, ormai diffusa in molte case, nonostante non sia originariamente contemplata nel galateo, oppure la caffettiera. Nel primo caso, il caffè viene preparato in cucina e portato in salotto all’interno delle tazzine poggiate su un vassoio, possibilmente riscaldate, cosicché non ci sia il rischio di berlo in via di raffreddamento. Se si realizza con la moka, allora questa verrà messa nel vassoio, insieme alle tazzine vuote e il caffè versato dalla padrona di casa agli ospiti.
Nel vassoio devono essere presenti: la caffettiera (se utilizzata), le tazzine sui rispettivi piattini, i cucchiaini da caffè, la zuccheriera con apposito cucchiaino ed eventuale bricco con panna o latte. Se gli ospiti sono numerosi, si possono usare due vassoi, uno con solo le tazzine e la moka e l’altro con il resto dell’accompagnamento.
Il bon ton vuole che sia la padrona di casa a servire gli ospiti, versando il caffè caldo nelle tazzine davanti a loro e aggiungendo se gradito lo zucchero. La tazzina viene offerta, una alla volta, completa di piattino e cucchiaino, posizionato dalla parte del manico. Una volta ricevuta la bevanda, sarà il beneficiario a mescolare lo zucchero, con movimento dall’alto verso il basso, senza provocare tintinnio, così come vuole il galateo in generale quando si deve compiere questa azione, che ci sia lo zucchero o meno, al bar o al ristorante. Il caffè si beve portando la tazzina alla bocca e tenendo nella mano sinistra (o destra se si è mancini) il piattino.
Il momento del caffè si può rendere ancora più conviviale abbinando alla bevanda biscotti, cioccolatini o pasticceria mignon, da posizionare su un vassoio a parte. I cioccolatini, meglio se al cioccolato fondente, rispetto al bar o al ristorante, si raccolgono in un cestino, perché l’ospite potrebbe volerne assaggiare più di uno, mentre la pasticceria è consigliabile che sia secca e non farcita con creme o marmellate. Se c’è una torta, si portano i piattini mono porzione con la rispettiva forchetta. Sarà sempre la padrona di casa a tagliarla a fette e servirla.
L’etichetta non prevede che la padrona di casa possa proporre un bis del caffè, ma se l'ospite lo desidera, la sua richiesta può essere soddisfatta: consideriamolo un segno di apprezzamento per aver preparato e servito una tazzina al top.