Cibi che ci riportano indietro nel tempo, tra i ricordi e le emozioni della nostra infanzia, che raccontano la storia e la cultura di un territorio, ma anche la creatività e la fantasia di chi le ha inventate.
Le merende antiche sono quelle preparazioni semplici e genuine che i nostri nonni consumavano quando erano bambini, per spezzare la fame tra i pasti o per ristorarsi dopo una giornata di lavoro. Si tratta di ricette povere, nate dalla necessità di sfruttare gli ingredienti disponibili e di non sprecare nulla, ma che nascondono un sapore autentico e una storia affascinante. Vediamo quali sono alcune delle merende antiche più diffuse e come si sono trasformate nel tempo.
Il pane fritto è una delle merende antiche più semplici e gustose, che consiste nel passare pezzi di pane raffermo, sfruttando così quello avanzato, nell’uovo sbattuto e poi friggerli in olio bollente, fino a renderli croccanti e dorati: una sorta di french toast in salsa nostrana. Una volta scolato veniva condito con zucchero, ma anche con miele, cioccolato o marmellata. Il pane fritto ha origini molto antiche, si dice che fosse già conosciuto dagli antichi Romani, che lo chiamavano “panis fritus”. Oltre a essere goloso era anche molto saziante e nutriente, grazie alla presenza dell’uovo.
È una delle merende antiche più nutrienti e confortevoli, che consiste nel cuocere del pane raffermo in latte caldo, fino a ottenere una crema densa e profumata. La zuppa di pane e latte si può aromatizzare con zucchero, cannella, vaniglia, cacao in polvere. Era una merenda tipica delle famiglie contadine, che avevano a disposizione il latte fresco delle loro mucche e il pane fatto in casa, ma era anche un modo per dare energia ai bambini e agli anziani, soprattutto nei mesi invernali. Oggi la zuppa di pane e latte è ancora una merenda rassicurante e delicata, ma anche una colazione alternativa o una cena leggera.
L’uovo sbattuto è una delle merende antiche più proteiche e saporite, che consiste nel sbattere un tuorlo crudo con zucchero o miele, fino a ottenere una spuma densa e dolce: una merenda diffusa tra i bambini e i giovani, che lo consumavano per fare il pieno di energia e di vitalità. Era anche un rimedio naturale contro la stanchezza, l’anemia e il raffreddore. Oggi l’uovo sbattuto è meno usato come merenda, a causa del rischio di salmonella.
Ancora una ricetta del riciclo che consiste nello sfruttare la polenta avanzata dal giorno prima, che viene tagliata in fette e scottata in padella o sulla griglia o fritta. Poi si può condire con zucchero, miele, burro, formaggio o frutta secca. Era una merenda tipica delle zone montane o rurali, dove la polenta era l’alimento base della dieta. La polenta dolce era anche un modo per sfruttare la farina di mais, più economica e disponibile di quella di frumento.
Il pane burro e zucchero è una delle merende antiche più dolci e golose, che consiste nel spalmare un velo di burro su una fetta di pane tostato sul quale si scioglieva, e cospargerla di zucchero semolato o a velo. Il pane burro e zucchero si può gustare così com’è, oppure accompagnare con frutta fresca o secca. Era una merenda tipica delle famiglie borghesi, che potevano permettersi il burro, considerato un alimento pregiato e costoso. La versione più economica era con l'olio e lo zucchero, disponibili a prezzi più accessibili.
L’abbinamento pane e frutta è una delle più antiche e diffuse combinazioni alimentari, che si basa sul principio di contrasto tra il dolce e il salato, il caldo e il freddo, il duro e il morbido. Tuttavia, non tutti i tipi di frutta sono adatti a insieme con il pane, in quanto possono creare problemi di digestione o alterare l’assorbimento dei nutrienti. Tra quelli consigliati c’era pane e uva, una merenda stagionale, che si consumava in autunno, quando l’uva era matura e abbondante. Era anche un modo per apprezzare i frutti della terra e del lavoro dei contadini.
A qualcuno però il dolce proprio non va e forse per questo motivo o, magari proprio per sfruttare proprio tutto quello che c’era in casa, che devono essere nate le merende salate.
Oggi la chiameremmo semplicemente panzanella, ma l’idea di strofinare un pomodoro maturo su una fetta di pane casereccio raffermo, nasceva per non sprecare niente, nemmeno il pane duro. Spugnato leggermente con acqua, poi condito con sale, olio e origano era una merenda tipica delle zone rurali, dove il pomodoro era coltivato in abbondanza e il pane era fatto in casa. Il pane e pomodoro era anche un modo per dissetarsi e rinfrescarsi nei mesi estivi.
Rimanendo in ambito agreste anche pane e formaggio era una merenda molto diffusa. Che fosse fresco o stagionato poco importava, si trattava di formaggio prodotto con il latte delle pecore, delle capre o delle mucche. Ed era anche un modo per assumere proteine e calcio.
Spostandosi nelle zone costiere, invece, era facile preparare come merenda pane e acciughe: conservate sott’olio o sotto sale, le acciughe venivano scolate dal condimento in eccesso e adagiate su una fetta di pane abbrustolito. I più ricchi potevano permettersi di condirla anche con un velo di burro.
Che si tratti della versione dolce o salata, queste sono proposte che oggi si usano meno, a causa del cambiamento delle abitudini alimentari, ma sono merende che meritano di essere riscoperte e valorizzate, per il loro gusto genuino e per il loro fascino senza tempo.