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21 Maggio 2023 15:00

Le evoluzioni del gelato: i piatti tipici che diventano dolci e le nuove ricette proteiche

Dal gusto dell'anno che rivisita un dolce tipico austriaco al boom dei gelati proteici: ecco come cambia il dolce più amato di sempre.

A cura di Martina De Angelis
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Le giornate si allungano, le temperature si alzano, e torna il momento in cui domina uno degli alimenti più amati a livello globale: il gelato. Che sia in vaschetta, in coppa o in cono, il gelato piace a tutti, soprattutto quello artigianale.

I numeri parlano chiaro: nel 2022 la filiera del gelato artigianale ha chiuso con un giro di affari da quali 10 miliardi di euro (un aumento del +13% rispetto all’anno precedente) e con oltre 65mila punti vendita solo in Europa.

D’altronde, chi non ha mai pranzato o cenato, l’estate, con un bel gelato? E chi non lo ha gustato magari in riva al mare, o passeggiando durante l’esplorazione di una città?

E per il 2023, preparati a rimanere stupito: accanto ai gusti più classici e sempre amati, arrivano una serie di novità sorprendenti, stimolanti e tutte da provare.

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La parola d’ordine del gelato artigianale 2023 è una: innovazione

In occasione di alcuni dei più importanti eventi dedicati al mondo del gelato, tra cui il Sigep – The Dolce World Expo e la Giornata Europea del Gelato Artigianale, sono state annunciate le tendenze per il gelato artigianale 2023. E preparati, perché la parola d’ordine è una: innovazione.

I maestri gelati annunciano la forte presenza di sapori ispirati alla natura, utilizzando per ingredienti erbe, fiori e essenze. Il risultato? Gelato alla lavanda, al rosmarino e alla camomilla. Non mancano anche sperimentazioni di sapori esotici e internazionali, ma dimentica la frutta: questa volt troverai specialità come gelato al tè matcha giapponese, al curry indiano e al tahini mediorientale.

La tendenza all’innovazione più audace è raccontata anche dalla proposta delle combinazioni meno aspettate, soprattutto nel mondo della gelateria. Per esempio, il gusto bacon, formaggio e peperoncino, o il gusto al salmone, lime e erba cipollina, o ancora il gelato alla nduja calabrese firmato dal maestro campione del mondo Eugenio Morrone.

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Tornano fortemente alla ribalta due gusti particolarissimi, inventati entrambi qualche anno ma per cui si prevede un vero e proprio boom nella prossima estate: il gelato all’olio extravergine d’oliva, esperienza gustativa unica in cui si uniscono il sapore aromatico dell’olio e la cremosità tipica del gelato, e il gelato alcolico, ovvero con l’aggiunta di birra, vino e liquori. Quale sarà il più gettonato? Gli esperti assicurano il gelato all’Aperol Spritz.

Il gusto del 2023: l’Apfelstrudel

Come da tradizione, durante la Giornata Europea del Gelato Artigianale, meglio conosciuta come Gelato Day, è stato eletto il gusto ufficiale dell’anno: si chiama Apfelstrudel, arriva direttamente dall’Austria ed è una rivisitazione in chiave gelato di un dolce tipico austriaco a base di polpa di mela, aromatizzata con rum e olio di limone.

Già sono diverse le marche e i negozi italiani che hanno importato in Italia il gusto dell’anno, ma interpretandolo a modo nostro, ovvero utilizzando eccellenze del territorio.

Gelato sì, ma salutista e attento all’inclusione

Anche chi tiene alla linea ma non vuole rinunciare a gustare un buon gelato sarà accontentato: per il 2023 infatti, si prevede la sempre maggiore diffusione del gelato proteico, perfetto per chi cerca il dolce ma senza rinunciare a principi nutrizionali idonei a diete ipocaloriche.

Il gelato proteico è caratterizzato da una quantità limitata di zucchero e un alto contenuto di proteine, ma riesce a mantenere tutta la cremosità tipica del gelato artigianale. Per quanto riguarda i gusti, si parla di una gamma che comprende vaniglia, cioccolato, nocciola e arachidi.

Si conferma infine sempre più forte il trend dei gelati vegani, realizzati senza lattosio e quindi fruibili anche da chi soffre di intolleranze. Sono a base di latte vegetale, soprattutto di mandorle, cocco, soia e avena, e offrono una vasta gamma di gusti e texture sorprendenti.

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Quello che i piatti non dicono
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