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19 Gennaio 2025 16:00

Le differenze tra tonnarelli e spaghetti alla chitarra e come usarli al meglio in cucina

Due formati molto popolari di pasta fresca del Centro Italia che hanno come grande differenza quella di rappresentare la tradizione gastronomica di due diverse regioni, il Lazio e l'Abruzzo. Andiamo alla loro scoperta.

A cura di Federica Palladini
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Nel panorama culinario italiano, la pasta fresca occupa un posto di rilievo, con una varietà di formati che riflettono tradizioni e materie prime che caratterizzano le molteplici realtà regionali. Alcune specialità sono completamente diverse tra loro, facili da distinguere, mentre per altre le differenze sembrano una questione di sfumature. Di quest’ultima categoria potremmo dire che fanno parte tonnarelli e spaghetti alla chitarra, visto che i termini sono spesso riportati come sinonimi. Le discrepanze in quanto a ingredienti e preparazione sono minime: ciò che cambia è il valore culturale di entrambe, con i primi tra i simboli della cucina romana, mentre i secondi legati all’Abruzzo.

Spaghetti alla chitarra e tonnarelli: paste a confronto

Partiamo proprio dall’Abruzzo: tra arrosticini e pallotte cacio e ova, sul podio dei prodotti più noti anche al di fuori dei confini compaiono gli spaghetti alla chitarra, detti anche maccheroni alla chitarra. Gli ingredienti sono semplici: semola di grano duro, uova e sale, con cui realizzare una specie di grossi spaghetti con sezione quadrata invece che tonda, creati grazie a un apposito attrezzo in legno chiamato chitarra.

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L’aspetto, rettangolare, riprende quello della cassa armonica dello strumento musicale, dove sono posizionate le corde, una accanto all’altra, sulle quali si appoggia l’impasto già steso per poi passarci sopra il mattarello e ricavare le varie striscioline facendo pressione: lo spessore della sfoglia, così come la larghezza, dovrebbe essere di 2 mm.

I tonnarelli, invece, sono protagonisti di piatti tipicamente romani come la cacio e pepe. Vengono considerati la versione laziale degli spaghetti alla chitarra: si preparano con le stesse materie prime, condividono la sezione quadrata e hanno anch’essi una texture rustica e robusta, capace di trattenere bene i condimenti. Rispetto ai parenti strettissimi, tendono a essere leggermente più spessi. Si possono realizzare a mano tagliando con un coltellino, oppure con l’apposito utensile.

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Usi in cucina: condimenti e ricette

Entrambi i formati sono ideali per sughi corposi: non è un caso, infatti, che tradizionalmente siano abbinati proprio a questa tipologia di condimenti. Gli spaghetti alla chitarra abruzzesi si esaltano accompagnati alla carne, per esempio nel grande classico con le “pallottine”, una salsa di pomodoro che viene insaporita da piccole polpette di manzo o di agnello, proprio in stile spaghetti & meatball. Spazio anche ai ragù, compresi quelli di pesce e di verdure: ciò che conta è che il sugo sia abbondante.

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I tonnarelli si sposano alla perfezione alle salse cremose, ed è così che li vediamo comparire comunemente a tavola: cacio e pepe, carbonara, gricia sono tutte celeberrimi piatti che consentono di usarli come base, a scelta tra spaghetti, bucatini e maccheroni. In più, puoi valorizzarli in rivisitazioni con prodotti del territorio o di stagione: nella carbonara di carciofi o in quella di asparagi, così come in una cacio e pepe con l’aggiunta di qualche fava fresca, verdissima e croccante.

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Quello che i piatti non dicono
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