video suggerito
video suggerito
15 Gennaio 2025 18:00

Le differenze tra broccoli, broccoletti, cime di rapa e friarielli

Quando ci si riferisce a questi ortaggi si crea sempre un pò di confusione, tra l'aspetto simile e i diversi nomi, che non si capisce se identificano una sola o più verdure. Proviamo a fare chiarezza, visto che l'inverno è una buona stagione per consumarli.

A cura di Federica Palladini
0
Immagine

Le verdure invernali fanno sfoggio sui banchi del fruttivendolo: rispetto alle colorate varietà estive, tra melanzane, peperoni, pomodori, gli ortaggi di questi mesi sono quasi tutti accomunati dal colore verde, con un aspetto simile che li fa sembrare uguali. In particolare, terminologia ed estetica riescono a far sorgere parecchie domande quando si prendono in considerazione broccoli, broccoletti, cime di rapa e friarielli. I primi due sono diversi per dimensione, tra grandi e piccoli? I secondi sono la stessa cosa, ma chiamati in modi distinti se si va a Bari o a Napoli? Proviamo di seguito a dissipare i dubbi, facendo chiarezza su quali siano le maggiori differenze.

Broccoli, broccoletti, friarielli, cime di rapa: che cosa sono

Prima di passare in rassegna le differenze tra questi vegetali, facciamo meglio la loro conoscenza, andando a vedere le caratteristiche principali di ciascuno.

Broccoli

Immagine

Con il termine broccoli ci si riferisce a un insieme di ortaggi appartenenti alla famiglia delle Cruciferae o Brassicacee: nel linguaggio comune, il broccolo è quello con la tipica forma “ad alberello”. È composto da una testa fiorita di colore verde scuro divisa in cimette ramificate e da un grosso gambo di colore chiaro da cui spuntano corte foglioline. Si tratta di una delle diverse varietà (nello specifico var. Italica) della Brassica oleracea, la pianta comunemente detta cavolo, tra cui si riconosce anche il cavolfiore. C'è tutta una nomenclatura regionale, soprattutto siciliana, che crea ulteriore confusione: lì lo sparaceddu, o broccoletto siciliano, è una varietà locale di broccolo verde, mentre la parola vrocculi, broccoli, si usa per indicare il cavolfiore.

Cime di rapa

Immagine

Dai broccoli passiamo alle cime di rapa, a cui si legano friarielli e broccoletti. Verdura popolare nel Lazio e nel Sud Italia, soprattutto tra Campania, Puglia e Basilicata, anch’essa fa parte delle crucifere, il nome scientifico è Brassica rapa var. cymosa, da non confondere con la Brassica rapa subsp. rapa, ovvero la carnosa radice che cresce sottoterra. Delle cime di rapa si mangiano i germogli – che ricordano i fiori dei broccoli – e le foglie più tenere, entrambi attaccati a un lungo stelo: sono vendute a mazzetti.

Friarielli

Immagine

Un termine tipicamente campano per indicare solo le infiorescenze delle cime di rapa: siamo di fronte alla stessa specie botanica, alcuni parlano di “sottovarietà”, dato che i friarielli hanno un minore grado di maturazione, si consumano appena sbocciati, risultando più teneri e leggermente più amari: prendono anche il nome di broccoli rapa.

Broccoletti

Con la parola broccoletti entrano in scena altri appellativi dialettali per indicare il medesimo ortaggio: in questo caso si indicano le infiorescenze delle cime di rapa in quel di Roma. Friarielli e broccoletti, quindi, sono sostanzialmente la stessa cosa. Nella tradizione laziale si consumano non solo le foglie ma anche i fiori posti fra di esse. Con cosa ci si può confondere? Con il broccolo romanesco, che però ha un aspetto peculiare, simile a un cavolfiore di colore verde chiaro brillante con le cimette appuntite.

Quali sono le differenze?

Possiamo dire che le differenze che saltano subito all’occhio sono tendenzialmente due. La prima riguarda i broccoli, che sono nettamente riconoscibili alla vista da cime di rapa, friarielli e broccoletti: inoltre, anche nel gusto hanno poco in comune, essendo dolciastri e delicati, mentre gli altri sono particolarmente apprezzati per una piacevole nota amarognola. Oltretutto, il broccolo quando cucinato, così come cavolfiori, cavoletti di Bruxelles e verze, emana un odore pungente dovuto al sulforafano, una molecola dai molti benefici per la salute, che sprigiona però aromi sgradevoli.

La seconda riguarda la terminologia, che coinvolge soprattutto l’universo delle cime di rapa che tra Puglia, Campania e Lazio si chiamano con nomi diversi a seconda della parte della pianta che si definisce: l’uso in cucina è fondamentalmente lo stesso, in quanto si esaltano ripassati in padella. Le cime di rapa sono famose in coppia con le orecchiette, mentre i friarielli sembrano prendere il termine che li caratterizza proprio dal loro metodo di cottura principale, frijere, friggere, diventando il celebre contorno a base di olio, aglio e peperoncino.

Immagine
Quello che i piatti non dicono
Segui i canali social di Cookist
api url views